REFERENDUM, DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA VINCENZO DE LUCA
COMUNICATO STAMPA DELL’11 DICEMBRE 2016 – POST REFERENDUM, DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE VINCENZO DE LUCA
“Come ampiamente prevedibile, oltre a fenomeni di ordinario opportunismo e di posizionamento correntizio, è venuta fuori, puntuale come il destino, una campagna di confusione e di aggressione mediatica costruita sul nulla. Perfino una mia espressione di stima e di ammirazione per la signora Agnese, e per la sua immagine di sobrietà, di eleganza e di umanità, è stata volgarmente strumentalizzata.
Ribadisco la mia vicinanza umana a Matteo Renzi e il mio pieno sostegno in questo momento difficile. Un sostegno tanto più convinto, di fronte a decisioni assunte da lui e dal suo governo a sostegno della Campania. Ho detto, e riconfermo, che dobbiamo gratitudine a un premier che – come nessuno mai – ha avuto sensibilità per aiutarci ad affrontare le tante drammatiche emergenze del nostro territorio.
Credo che dobbiamo combattere con determinazione, nella fase che si apre anche per il Pd, l’antica e irresponsabile abitudine del tiro a bersaglio sul segretario. Avremo bisogno di rigore, di serietà, di spirito unitario per affrontare problemi che riguardano il futuro del Pd e anche – ad esso intrecciato – il futuro della democrazia nel nostro Paese.
Oggi, di fronte a un risultato referendario di portata enorme, è nostro dovere riflettere in modo rigoroso, e non consolatorio, sulle ragioni profonde che hanno spinto la maggioranza degli italiani verso il No. E’ nostro dovere farlo, con spirito di libertà e di autonomia intellettuale, per riprendere il nostro cammino e recuperare, come è del tutto possibile, i consensi perduti, un rapporto di sintonia con il Paese, e un comune sentire con le giovani generazioni. Buon lavoro a Matteo e a tutti noi”.
[http://www.sito.regione.campania.it/loghi/regionecampania/Logo%20ReCA%20CMYK%20b_chiara.jpg]
Giunta Regionale della Campania – Ufficio Stampa Via Santa Lucia, 81 – 80134 Napoli Tel. 081 7962383 – fax 081 7962385e-mail: ufficio.stampa@regione.campania.itwww.regione.campania.it
———————————————————-
COMUNICATO STAMPA 5 dicembre 2016 – “Gli elettori hanno respinto in modo netto la proposta referendaria. Ogni votazione è una lezione da comprendere, e su cui riflettere. A maggior ragione in questo caso, di fronte ad un risultato perentorio e generalizzato. Oggi, dunque, è il tempo dell’umiltà e della responsabilità, in una fase che si annuncia difficile per l’Italia.
Va dato atto, intanto, a Matteo Renzi di aver compiuto un gesto di grande dignità e coerenza, assumendosi tutte le responsabilità e rimettendo il suo mandato.
Per il resto, un voto così uniforme e forte, non può non contenere motivazioni generali e anche fra loro contraddittorie. Il contenuto della riforma costituzionale ha suscitato certo, dibattito, ma è rimasto, a me pare, abbastanza sullo sfondo. Si è partiti con una sovrapposizione sui temi referendari di spinte tutte politiche rivolte contro il governo, la sua azione, oltre che contro il Presidente del Consiglio. Questo andamento non si è modificato nel corso di questi mesi. I risultati dell’azione di governo, nel campo sociale, dei diritti civili sono stati azzerati da punti di criticità emersi, che in questa fase hanno creato un clima di diffusa ostilità. Abbiamo riscontrato delusione e opposizione nel mondo della scuola, in relazione alla riforma delle Province, al nuovo codice degli appalti. E’ apparsa unilaterale e non chiara la riforma della Pubblica amministrazione. La questione dell’immigrazione e il problema della sicurezza urbana hanno pesato fortemente. E nel Sud, è emerso un malessere sociale, cui si dovrà rispondere con un vero e proprio piano per il lavoro a breve. Infine, ha pesato l’argomento della “difesa della Costituzione”, del tutto forzato, ma rimasto comunque sullo sfondo sempre.
In conclusione, vanno ringraziati quanti (il 40 per cento degli elettori) hanno sostenuto il referendum, battendosi, in modo limpido, al di là degli orientamenti politici, per dare una spinta al rinnovamento del Paese. Questa esigenza di modernizzazione e semplificazione delle istituzioni, l’esigenza di superamento della palude burocratica che ferma e paralizza ogni slancio vitale, rimane in tutta la sua portata, soprattutto in relazione al mondo delle imprese.
Come si vede, non ci sono risposte semplici o consolatorie rispetto ai grandi problemi che ci sono davanti. Occorre lucidità e freddezza. Occorre ricercare le strade per consolidare l’unità del Paese, superando logiche di provincialismo, e guardando sempre al contesto internazionale, nel cui ambito occorre non perdere credibilità. Siamo certi che la saggezza e l’equilibrio del Presidente della Repubblica Mattarella aiuteranno l’Italia ad affrontare e superare i grandi problemi e le incertezze, che questa fase politica pone davanti al Paese”.
Giunta Regionale della Campania – Ufficio Stampa Via Santa Lucia, 81 – 80134 Napoli
Tel. 081 7962383 – fax 081 7962385 e-mail: ufficio.stampa@regione.campania.it www.regione.campania.it
———– ————————————
“Il 68% del No a Napoli è un risultato straordinario su cui abbiamo influito in maniera determinante, sono state superate tutte le medie nazionali ed è stato premiato il nostro impegno nella battaglia referendaria”. Ad affermarlo in una nota il portavoce cittadino di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale a Napoli Pino Oliva. “Ringrazio i cittadini, i militanti e i dirigenti cittadini del partito, l’esito del voto dimostra che uniti possiamo ottenere grandi risultati – aggiunge Oliva – . Il sindaco de Magistris non si intesti vittorie non sue, il dato è nettamente superiore a quello ottenuto alle Comunali. Una corsa strepitosa coronata dal successo dell’appuntamento con il presidente Giorgia Meloni, che ha scelto di chiudere la campagna elettorale a Napoli testimoniando l’attenzione dei vertici nazionali al capoluogo campano”, conclude Oliva. Da: Piero Bonito Oliva [pbonitooliva@omninapoli.com].
——————————————-
Referendum, Daniele (Pd): “Ora torni a parlare la politica”dichiarazione del consigliere regionale Gianluca Daniele “Con un’affluenza straordinaria, quasi il 70%, il Paese ha dimostrato di nuovo di credere nella democrazia e nella partecipazione. Questa di per sé è una vittoria di tutta la politica. E la netta affermazione del NO ha reso evidente, in primo luogo, che il popolo italiano sulle modifiche alla carta costituzionale non vuole plebisciti o fughe solitarie. Ora, però, è il momento di affrontare i veri problemi del Paese e far ritornare il dialogo e il confronto, al di là delle assurde tifoserie contrapposte che si sono messe in moto in queste ultime settimane”. Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pd Gianluca Daniele, coordinatore in Campania di Sinistra riformista.
“Una seria riflessione – aggiunge Daniele – va fatta sul risultato delle regioni meridionali ed in particolare della Campania, dove il NO raggiunge le percentuali più alte, evidenziando il segno della crisi economica e sociale che ha devastato il Sud, e a cui il Governo non è riuscito a dare risposte esaurienti. Per quello che ci riguarda, a Napoli e in Campania, il Partito democratico va rifondato, riportando al centro del nostro agire i temi naturali di una grande forza progressista: lavoro, sviluppo, politiche sociali e lotta alla povertà. Non può esistere un partito rappresentato solo da ministri, amministratori, sindaci e mai da cittadini in carne ed ossa”. Secondo Daniele, “va recuperata la nostra volontà e capacità di occuparci dei problemi concreti delle persone invece di fare la corsa ai collegi bloccati per le prossime elezioni. Ora – conclude – è fondamentale tornare a far parlare il nostro popolo di politica e di ridare con forza la parola ai nostri iscritti”.
Ufficio stampa Antonio Vastarelli 3389931208 Gilda Langella 3281704089[antonio.vastarelli@gmail.com]
——————————————————-
Comitato Nazionale per il No nel referendum costituzionale
Straordinario risultato nel referendum del 4 dicembre che ha bocciato la deformazione della Costituzione proposta dalla Renzi- Boschi e insieme ha reso inservibile la legge elettorale ipermaggioritaria per la Camera (Italicum), che per di più è in attesa del giudizio della Corte costituzionale.
Il primo grande risultato è l’affluenza al voto. Hanno votato i 2/3 degli aventi diritto, in controtendenza con le recenti consultazioni, confermando che gli elettori quando sanno di poter contribuire a decidere partecipano e votano.
Grazie alle elettrici e agli elettori italiani per questa prova di maturità e di impegno.
Per di più questo conferma che la Costituzione non è affatto lontana dall’attenzione dei cittadini, che invece si sono dimostrati ben consapevoli della sua importanza a garanzia della convivenza civile nel nostro paese, della qualità della nostra democrazia, dell’attuazione effettiva di diritti fondamentali (lavoro, salute, istruzione, ecc.) in essa ben descritti e per la cui attuazione occorrono assetto istituzionale e modalità decisionali coerenti con gli obiettivi.
Chi pensava che aumentando il numero dei votanti avrebbe vinto il Si ha sbagliato i suoi conti. Gli elettori hanno votato in tanti, anzi hanno fatto le code per votare e per bocciare a stragrande maggioranza la deformazione della Costituzione voluta dalla Renzi- Boschi. Noi non abbiamo mai creduto a questa predizione, che in sostanza giudicava gli elettori immaturi. Noi abbiamo sempre chiesto anzitutto agli elettori di andare a votare, ritenendo che il voto sia una prova di maturità e di democrazia. Per questo la nostra iniziativa referendaria ha sempre avuto fiducia negli elettori, nella convinzione che convincere astenuti ed indecisi a votare è in sé un contributo importante alla partecipazione democratica. Questo lo rivendichiamo con orgoglio.
Il voto non lascia dubbi, il No ha stravinto. Dal 4 dicembre scorso chiunque proporrà modifiche della Costituzione dovrà prestare grande attenzione alla loro coerenza con lo spirito e l’impianto della nostra Carta fondamentale, che non può e non deve essere stravolta nei principi fondamentali. Inoltre in futuro dovranno essere sottoposte solo proposte chiare agli elettori mettendoli in grado di scegliere, senza i confusi imbrogli della deformazione Renzi- Boschi.
Ora occorre continuare non solo con la vigilanza sul rispetto dell’esito del voto, ma pretenderemo che mai più ci siano provvedimenti come jobs act, trivelle a gogò, buona (pessima) scuola, acqua non più pubblica. Rivendichiamo il diritto di Comitati come il nostro, che sono rappresentanti dei cittadini e da essi partecipati (oggi sono circa 750 i nostri comitati territoriali) di essere ascoltati e messi in condizione di fare circolare le loro opinioni. Mentre tuttora è in atto un tentativo mediatico strumentale, presente durante tutta la campagna elettorale di ignorare i Comitati di cittadini, di schiacciare il No sui partiti, perfino quando la loro presenza è stata irrilevante o tardiva nella campagna referendaria. E’ una lettura del referendum e della vittoria del No sbagliata e strumentale che vuole nascondere il ruolo dei cittadini protagonisti del risultato, che ignora il grande ruolo non solo dei Comitati ma anche dell’Anpi, della Cgil e dell’Arci e che vuole oscurare la loro rappresentanza, come del resto è già stato fatto per mesi, con una vera e propria discriminazione , in assenza di una reazione vera dell’Agcom.
Per questo faremo sentire in tutti i modi possibili la nostra opinione sul futuro della legge elettorale, che deve essere una svolta di sostanza rispetto non solo al porcellum ma anche all’Italicum che ne è l’erede. Italicum di cui abbiamo promosso l’abolizione e l’incostituzionalità. La nuova legge elettorale deve avere questi capisaldi: rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, scelta degli eletti da parte degli elettori, voto uguale per tutti i cittadini e quindi senza premi di maggioranza tali da contraddire il principio di parità.
Una legge elettorale coerente per Camera e Senato deve essere approvata rapidamente dal parlamento, che si deve assumere la responsabilità politica di consentire alle italiane e agli italiani di andare a votare appena possibile, per dare vita ad una rappresentanza parlamentare rinnovata e credibile.
Per approfondire questo ed altri aspetti sono convocati i direttivi del Comitato per il No e quello contro l’Italicum il 14 alle 10 per definire il progetto di rilancio dell’attività dei comitati nelle nuove condizioni create dal risultato del voto. L’attività dei Comitati che si sono mobilitati per il referendum proseguirà. La richiesta corale che viene dai territori è di proseguire e siamo intenzionati ad accettare questa sfida e di rilanciare la nostra iniziativa, forti di 750 comitati territoriali. Quindi non ci sarà nessun rompete le righe dei nostri Comitati nazionali e territoriali ma il proseguimento vigile, attento e combattivo dell’iniziativa nei prossimi mesi, per questo verrà convocata l’assemblea nazionale dei comitati entro la metà di gennaio 2017.
Il Comitato del NO aldo.pappalepore@libero.it
——————————————————-
(con preghiera di diffusione massima)
VIVA L’ITALIA VIVA !!!Dopo tanti colpetti di Stato… finalmente un Colpo di Popolo!
Per la Sana e Robusta Costituzione dei cittadini italiani (e non solo). di Giuseppe Altieri
Ora vediamo se cambia qualcosa e magari, scaduto il trattato di resa incondizionata (del 1945 al 2005) alle banche e multinazionali petrol-agro-chimico-famaceutiche-transgenicOGM, riusciamo finalmente ad applicare la Costituzione e i suoi diritti inviolabili e immodificabili alla salute, all’ambiente, alla tutela della fertilità del suolo (e degli esseri umani, strettamente collegata) per le generazioni future, all’attività economica regolata a scopo sociale, ovvero non basata sulla concorrenza, “Mors tua Vita mea”.
IL 70% degli italiani si è recato alle urne, come non accadeva da tempo per le elezioni politiche.
Un messaggio chiaro a chi si è impossessato del potere con un “Colpo di Stato a fuoco lento”, avviato dalla morte di Aldo Moro ed accelerato con le “Stragi di Stato” e degli Eroi di Giustizia, Falcone, Borselino, Chinnici, LIvatino, Cassarà e tutte le vittime valorose, morte in nome della Giustizia e Libertà.
Noi fratelli e sorelle Italiani non vogliamo andare a votare Partiti e Politici con una legge elettorale dichiarata incostituzionale, tanto più con primi ministri non eletti dal Popolo che si permettono di deformare la grammatica Costituzionale Italiana, cercando di legalizzare l’Illegalità.
Puntualmente bocciati dal bel “Colpo di Popolo” in questa data Storica, 4 Dicembre 2016.
Noi cittadini vogliamo che i Giudici lavorino per qualche anno in maniera straordinaria, come prescrive la Costituzione Italiana, bilanciando l’abuso di Potere Politico attuato da parte dei rappresentanti dei partiti… ma non del popolo.
Si dimetta pertanto d’Autorità il Parlamento italiano (il Presidente della Repubblica garante costituzionale sciolga le camere) e si torni alle elezioni, con una legge elettorale proporzionale, l’unica che rispetta la Costituzione, visto che un parlamento illegittimo non può promulgare leggi, tantomeno quelle elettorali.
Per la Sana e Robusta Costituzione dei cittadini italiani uno Stop ai Pesticidi in quanto Incostituzionali.
Cibus in Primis ed Ambiente salubre, nelle azioni prioritarie dei Giudici dei Tribunali “Civili” italiani.
Laddove tutte le tecnologie Agroecologiche ed Econologiche in generale (economico-ecologiche) sono a disposizione da decenni e godono di enormi risorse Europee per l’innovazione a la tutela della Madre Terra, Nutrice della Salute Ambientale dei propri figli.
Risorse che non vengono utilizzate a dovere ed anzi, spesso, finiscono “distratte per lo scopo contrario”.
Come avviene nel caso dei Pesticidi, che stanno massacrando la Salute del popolo italiano, come di tutti gli esseri umani, con il loro uso in continua crescita nel nostro paese.
Nell’articolo prodotto da Zen Honeycutt ( http://www.ecowatch.com/glyphosate-vaccines-1999343362.html), una mamma fondatrice e direttrice dell’Associazione MOMS ACROSS AMERICA, che lotta per la salute dei bambini, elenca una serie di vaccini che sono contaminati da glifosate. Pesticida che viene assorbito dai maiali alimentati a OGM dai quali si ricava al gelatina per la coltura dei vaccini stessi. Un processo lungo di “Bioaccumulo” che dimostra ancora una volta che il glifosate (come la maggior parte dei 300 pesticidi chimici di sintesi che si possono usare sugli alimenti) non si degrada ma, oltre a trasformarsi anche nel suo metabolita AMPA, entra nel cibo, nelle catene alimentari fino ai vaccini… dopo averlo ritrovato nel cotone con cui si producono vestiti ed assorbenti intimi.
Il glifosate è un pesticida definito dallo IARC (OMS) probabile cancerogeno per l’uomo (che se è sfortunato si prende il Cancro) e certamente cancerogeno per gli animali. Ed è il prodotto chimico più rilevato nelle acque superficiali e profonde in Italia (ISPRA), dove si usa in maniera massiccia ed illegittima, da quanto è obbligatoria quantomeno un’agricoltura integrata su tutto il territorio europeo (1 gennaio 2014).
In sostanza i Pesticidi agiscono come una roulette russa che colpisce chi, sfortunatamente, ne viene a contatto maggiore o è più sensibile per debolezza del sistema immunitario o per caratteristiche fisiologiche e genetiche. Ma la costituzione Italiana non può applicarsi a un gioco d’azzardo, soprattutto se a danno della salute umana come quello dei Pesticidi chimici, tossici ed oggi inutili.
E purtroppo, invece, la vendita del Glifosate come degli altri Pesticidi chimici viene sostenuta dalle Regioni italiane che da oltre 20 anni erogano miliardi di € in pagamenti agroambientali europei (conquistati a seguito di un altro Referendum storico, quello sui Pesticidi del 1992, ricordate?) a chi lo usa al posto della lavorazione meccanica (taglio o interramento dell’Erba).
Mentre tale Disseccante Arancio (usato nella guerra del Vietnam) come tutti gli altri disseccanti distruttori totali, dovrebbero essere vietati dal 1 gennaio 2014, in quanto da quella data è obbligatoria l’agricoltura integrata su tutto il territorio Italiano, ovvero l’uso di tecniche meccaniche alternative invece di un disseccante chimico che uccide tutta l’erba… e gli esseri Umani.
I fondi agroambientali europei sono altresì destinati in forma obbligatoria e prioritaria ai coltivatori Biologico, a pagamento di un servizio sociale (come prevede la Costituzione Italiana ed Europea), per compensare tutti i mancati ricavi (30-40% del raccolto in media), più i maggiori costi, più un 20% per i tempi burocratici, più un altro 30% in caso di azioni collettive in un territorio Biologico, che comportino benefici sociali elevati. Un Sindaco dovrebbe pertanto dichiarare il proprio territorio Biologico, in quanto tutore della salute dei propri cittadini, non avendo ostacoli di natura economica, grazie ai Pagamenti Agroambientali obbligatori.
Con 7-8 miliardi di € all’anno potremmo riconvertire tutta la coltivazione italiana al sistema biologico. Abbiamo a disposizione oltre 12 miliardi all’anno di fondi europei per l’agricoltura italiana da qui al 2020…
Fermiamo questo scandalo illegale, con conseguenze mortali !!!
Dal 2009 attendiamo una sentenza del TAR Toscana che si esprima sulla distrazione di Pagamenti Agroambientali europei destinati in primis all’Agricoltura Biologica, verso una falsa agricoltura integrata che prevede un uso di sostanze chimiche enorme e superiore al normale uso degli agricoltori convenzionali.
Chiediamo ai Giudici di emettere la sentenza in quanto da anni si è concluso il dibattimento e non è possibile aspettare tutto questo tempo, con le gravi conseguenze di Pericolo per la salute umana e l’ambiente.
Ancora oggi la Regione Puglia non intende finanziare le 5.000 aziende che si sono riconvertite al biologico, vista la notevole richiesta dei cittadini italiani, consumatori sensibili. Mentre vuol erogare gli stessi fondi ad aziende che usano Pesticidi e Disseccanti chimici, uccidendo anche gli Ulivi Secolari, che si indeboliscono…
Chiediamo ai Sindacati Agricoli, Coldiretti in Primis, di cambiare Politica insieme alle Regioni Italiane che Spendono le enormi risorse destinate all’Agricoltura dall’Europa.
Portiamo, se necessario, tutte le regioni nei tribunali amministrativi e interrompiamo il conflitto di Interessi che vede i Sindacati agricoli coinvolti nei consorzi agrari che vendono pesticidi… e, contemporaneamente, nelle decisioni sui Piani di Sviluppo Rurale Regionali e sulla Politica agricola comunitaria (Tavoli Verdi).
Per una convergenza di interessi complessivi, trasformando i consorzi agrari chimici in consorzi agroecologici che promuovano(e vendano) le tecniche biologiche, sovvenzionate dai soldi delle nostre tasse, spesi al meglio. Un’esempio di attività economica regolata a scopo sociale, come prevede la Costituzione italiana.
Mentre la Danimarca annuncia il 100% del territorio biologico entro il 2020, ovvero il Bando dei Pesticidi chimici tossici ed inutili, in italia abbiamo il record mondiale dei tumori infantili e un tasso d’incremento doppio di quelli neonatali, rispetto alla media UE (OMS), con una perdità di aspettativa di vita sana di almeno 8 anni negli ultimi quindici anni (Eurostat).
Per un costo sociale delle patologie degenerative collegabili ai Pesticidi, quali concause aggravanti che moltiplicano gli effetti dannosi sulla salute (Parkinson, Alzheimer, SLA, Cancri, Linfomi e Leucemie, Ceiachie, Disturbi ormonali e tumori della sfera sessuale, Ipofertilità e Sterilità, ecc.), stimabile in almeno 200 miliardi di € all’anno !!!
Con un mercato dei Pesticidi in continua crescita, che fattura circa 1 miliardo di sporchi € all’anno nel nostro Paese. In fondo una cifra molto piccola se confrontata ai danni conseguenti e alla possibilità di sostituzione con mezzi alternativi sovvenzionati dai fondi europei.
Il rispetto della salute e dell’ambiente è garantito dalla Costituzione (Art. 32, 9) come diritto inviolabile e immodificabile, così come la tutela della fertilità dei suoli attraverso lo sfruttamento razionale che regoli l’attività agricola a scopo sociale(Art. 44), come tutte le altre attività economiche (Art. 41,42)
BASTA con la morte da veleni trasparenti !!” La Costituzione Italiana è come la Fertilità della Terra…
…”eredità dei Padri… ma soprattutto un prestito dei nostri figli”
Prof. Giuseppe Altieri STUDIO AGERNOVA – Servizi Avanzati per l’Agroecologia e la Ricerca Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG) tel 075-8947433 (347-4259872) www.agernova.it
0 commenti