30 maggio 2005 – ASSOCIAZIONI. “Principi costituzionali e diritti della memoria per una cittadinanza attiva” è il titolo della manifestazione che si terrà lunedì 30 maggio a S. Maria C.V. (CE), presso il Salone degli Specchi in Corso Garibaldi, con inizio alle ore 18.00.
Organizzato dalla “Rete Democratica di Associazioni per la Difesa dei Diritti e dei Valori Costituzionali” in collaborazione con il Comune di S. Maria C.V., l’incontro prevede i saluti del sindaco Enzo Iodice e gli interventi – coordinati dalla giornalista Rita Sparago del “Giornale di Caserta” – di Joseph Agnone (ricercatore storico), Paolo Albano (procuratore aggiunto presso il Tribunale di S. Maria C.V.), Felicio Corvese (Istituto Campano per la Storia della Resistenza), Nicola Graziano (Associazione “Articolo 11”). Il tema dell’incontro pone al centro del dibattito il diritto dei cittadini italiani a conoscere la verità e a ottenere giustizia dei crimini di cui le popolazioni furono vittime nei venti mesi compresi tra l’8 settembre del ’43 e la fine della guerra. Intere parti di questa storia sono state sottratte alla conoscenza degli italiani, come dimostrano le politiche della memoria che sono state messe in atto, dal dopoguerra ad oggi, più per nascondere la verità che per ricordare e rendere giustizia ai familiari delle vittime. Le gravi responsabilità degli organi istituzionali sono emerse con la scoperta della inquietante vicenda dell’“armadio della vergogna”, l’archivio cartaceo di 695 fascicoli riguardanti crimini commessi dai nazifascisti contro la popolazione civile in molte regioni d’Italia, tra le quali la Campania, tutt’ora segretati, e che documentano circa 20.000 omicidi, come è stato dichiarato dall’on Flavio Tanzilli, presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta istituita per far luce sulle ragioni che determinarono l’insabbiamento dei processi. Ma c’è anche stato chi ha saputo reagire all’indifferenza, come alcuni magistraturi e singoli cittadini impegnati a ricostruire la verità su alcuni episodi e a fare giustizia. È quanto avvenuto proprio nel Casertano dove, tra la fine degli anni Ottanta e i principi degli anni Novanta, fu riaperto il caso della strage di Caiazzo, grazie alla scoperta del “Dossier di Algeri” da parte di Joseph Agnone, alle ricerche di Giuseppe Capobianco e all’inchiesta aperta dal giudice Paolo Albano, inchiesta che portò all’incriminazione e all’arresto del criminale nazista Emden in Germania e, poi, alla sua condanna in contumacia nel 1994 e che sarà uno dei principali temi trattati nel corso dell’incontro dai relatori.
INFO: icsrcaserta@libero.it 0823.456422 ufficio stampa: Mary Attento


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