Primo accordo di valorizzazione delle aree archeologiche della città di Reggio Calabria
settembre 20, 2017

REGGIO CALABRIA – E’ stata firmata questa mattina la Convenzione tra il Comune di Reggio Calabria e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia che ha ad oggetto il primo accordo di valorizzazione delle aree archeologiche della città di Reggio Calabria. 

Ad accogliere a Palazzo San Giorgio la soprintendente Anna Maria Guiducci, il sindaco Giuseppe Falcomatà con l’assessora alla Valorizzazione del Patrimonio artistico e culturale, Irene Calabrò, il dirigente e i funzionari del settore Cultura e i presidenti delle associazioni Fai, Touring Club e Italia Nostra.  

L’accordo – riporta il comunicato stampa – nasce dall’indirizzo espresso dalla Giunta Falcomatà di assicurare la conservazione e il monitoraggio delle aree archeologiche e monumentali come presupposto necessario per una loro adeguata fruizione e valorizzazione. 

Come la stessa soprintendente Guiducci ha evidenziato: «Si tratta di un protocollo mediante il quale Comune e Soprintendenza individuano, tra l’altro,  precisi percorsi di visita che assicureranno la fruizione, la sicurezza dei visitatori e dei beni».  

Con la firma odierna viene suggellata la proficua e continuativa collaborazione instaurata nel tempo fra il Comune, ente proprietario delle aree, e la Soprintendenza, che ha in consegna il patrimonio archeologico e monumentale dello Stato.

La convenzione definisce infatti le linee guida per la gestione e la custodia delle aree archeologiche e monumentali, sia per quanto riguarda la modalità di apertura al pubblico, sorveglianza e accoglienza ai visitatori, che per quanto attiene la manutenzione, le attività culturali e di valorizzazione all’interno dei siti.

«Sigliamo oggi un patto tra istituzioni – ha detto il sindaco Giuseppe Falcomatà – che inaugura un metodo, una prima pietra, da cui discendono modalità di gestione codificate dei nostri siti archeologici. La riscoperta del nostro patrimonio archeologico – ha continuato il sindaco – è un percorso in cui crediamo molto, che si muove nella direzione della riacquisizione del  senso di identità, orgoglio e appartenenza alla nostra città, anche grazie alla collaborazione, nutrita di competenza e passione, delle associazioni che operano nel campo». 

Soddisfatta l’assessora Irene Calabrò, che nel fare un plauso ai funzionari del Servizio Valorizzazione, di cui è responsabile l’architetta Daniela Neri e al settore guidato dall’avvocato Umberto Giordano ha evidenziato: «L’amministrazione comunale si dota oggi di uno strumento che ci consentirà di armonizzare agevolmente le istanze di valorizzazione con quelle   di conservazione dei siti».    

«Una delle prime applicazioni pratiche – sottolinea Calabrò – consisterà nella pubblicazione immediata delle manifestazioni interesse per la gestione integrata che permetteranno di estendere le modalità di apertura al pubblico, sorveglianza e assistenza ai visitatori, nonché dare avvio a percorsi di valorizzazione finalmente all’altezza di una città a forte vocazione culturale e turistica».

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