PESCE FRESCO ITALIANO NELLE MENSE SANITARIE” ha dimostrato qualcosa di più e di nuovo. Questo progetto si inserisce in un filone di ricerche e iniziative, sostenute prevalentemente dal Mipaaf, per introdurre pesce fresco, italiano, di pesca e acquacoltura nella ristorazione pubblica collettiva. Le prime iniziative hanno riguardato le mense scolastiche e universitarie, per il valore educativo che ha il pasto in questi contesti. Con questa sperimentazione l’attenzione si sposta alla popolazione ricoverata in strutture ospedaliere e assistenziali: Macerata, Chiaravalle – Loreto, Trieste, Jesi, Urbino, così l’indagine diventa più complessa, delicata e i volumi della sperimentazione aumentano, quasi 3000 pasti e 500 kg di filetti di pesce fresco impiegati.
Prospettive non solo per la salute ma anche economiche e sociali.
Il presente rapporto descrive il caso di somministrazione di pesce fresco, di specie locali di acquacoltura, cucinate secondo ricette della tradizione marinara regionale, nelle mense pubbliche delle case di riposo e dei reparti ospedalieri. La sfida più rilevante è stata nel proporre un prodotto di acquacoltura Italiana sano, di buona qualità nutrizionale, di specie appetibili, rispondenti alle esigenze tecniche e organizzative specifiche della ristorazione collettiva sanitaria. Abbiamo proposto un prodotto di facile consumo, come filetti e altri preparati che non prevedevano la presenza di spine.
Creare indotti nuovi per favorire il consumo di pesce fresco e consolidare nuove strategie di mercato attraverso la sensibilizzazione degli utenti.
La riuscita del progetto può avere un’importante ricaduta, oltre che sul benessere e sulle abitudini alimentari degli utenti, sull’intera filiera produttiva, sia dal punto di vista occupazionale, poiché la lavorazione del pesce fresco in preparati preconfezionati necessita di un rilevante impiego di manodopera, sia dal punto di vista prettamente economico. Il pesce fresco potrebbe conquistare un’interessante quota di mercato che attualmente è prevalentemente appannaggio del prodotto congelato ed estero.
Durante la fase finale del Progetto, il Mipaaf ha richiesto di estendere la somministrazione anche in altre aree geografiche diverse, come il Meridione, dove il pesce fresco è stato servito nei poli Ospedalieri di Vibo Valentia e Vallo della Lucania e, di estendere la sperimentazione anche ad ambiti ospedalieri specialistici rivolti all’infanzia, si è dunque attivata la collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Apuano di Massa.
In conclusione, con i due progetti, sono state coinvolte 8 strutture sanitarie di 5 diverse regioni, sono stati preparati 3650 pasti e impiegati 860 kg di Filetti di pesce fresco.
www.alberts.it < info@alberts.it > info 335.8016846
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29 febbraio 2016 – I N V I T O AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE PRESENTAZIONE ESITI DELLA SPERIMENTAZIONE NAZIONALE “PESCE FRESCO ITALIANO NELLE MENSE SANITARIE”
Un progetto per la salute, una risorsa per l’economia,una ricchezza per la biodiversità marina.
Venerdì 4 marzo 2016 ore 18 IL MARE – LIBRERIA INTERNAZIONALE Via del Vantaggio, 19 Roma
Si è conclusa la sperimentazione nazionale condotta nei presidi ospedalieri di Macerata, Chiaravalle-Loreto e nelle strutture assistenziali di Urbino, Jesi e Trieste, dove sono state servite oltre 3.000 porzioni di pesce fresco di acquacoltura italiana, spigole e orate, cucinate secondo ricette della tradizione marinara regionale. Un processo importante che è stato monitorato e testato in ogni fase e che ha prodotto risultati molto incoraggianti sia per quanto concerne il gradimento rilevato da parte degli utenti sia per quanto attiene l’aspetto commerciale ed economico del settore. Possiamo anticipare che il Settore ittico italiano è pronto ad inserirsi nel mercato dei grandi numeri della ristorazione offrendo un prodotto di qualità, certificato, di produzione costante e a prezzi competitivi. L’incontro sarà l’occasione per illustrare i dati raccolti, le criticità e le prospettive che tale ricerca può offrire al settore ittico locale e nazionale. Un processo fortemente innovativo per la ristorazione sanitaria nazionale in grado di fornire una solida base da cui attingere dati scientifici, informazioni commerciali e buone pratiche per diffondere e replicare l’iniziativa sull’intero territorio nazionale.
Saranno presenti, oltre agli organi di informazione, i rappresentanti delle Associazioni di categoria economiche, sociali e delle Istituzioni, gli operatori del settore, i responsabili dei centri cottura.
Confidando nel vostro interesse, si inviano i più cordiali saluti.
www.alberts.it < info@alberts.it > info 335.8016846

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Progetto realizzato con il
sostegno economico del
Direzione Generale della Pesca
Marittima e dell’Acquacoltura
Ufficio PEMAC IV
PRESENTAZIONE ESITI DELLA SPERIMENTAZIONE NAZIONALE
“PESCE FRESCO ITALIANO NELLE MENSE SANITARIE”
Un progetto per la salute
una risorsa per l’economia
una ricchezza per la biodiversità marina.
“PESCE FRESCO ITALIANO NELLE MENSE SANITARIE”
ha dimostrato qualcosa di più e di nuovo. Questo progetto si
inserisce in un filone di ricerche e iniziative, sostenute
prevalentemente dal Mipaaf, per introdurre pesce fresco,
italiano, di pesca e acquacoltura nella ristorazione pubblica collettiva. Le prime iniziative
hanno riguardato le mense scolastiche e universitarie, per il valore educativo che ha il
pasto in questi contesti. Con questa sperimentazione l’attenzione si sposta alla
popolazione ricoverata in strutture ospedaliere e assistenziali: Macerata, Chiaravalle –
Loreto, Trieste, Jesi, Urbino, così l’indagine diventa più complessa, delicata e i volumi
della sperimentazione aumentano, quasi 3000 pasti e 500 kg di filetti di pesce fresco
impiegati.
Prospettive non solo per la salute ma anche economiche e sociali.
Il presente rapporto descrive il caso di somministrazione di pesce fresco, di specie locali
di acquacoltura, cucinate secondo ricette della tradizione marinara regionale, nelle mense
pubbliche delle case di riposo e dei reparti ospedalieri. La sfida più rilevante è stata nel
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proporre un prodotto di acquacoltura Italiana sano, di buona qualità nutrizionale, di
specie appetibili, rispondenti alle esigenze tecniche e organizzative specifiche della
ristorazione collettiva sanitaria. Abbiamo proposto un prodotto di facile consumo, come
filetti e altri preparati che non prevedevano la presenza di spine.
Creare indotti nuovi per favorire il consumo di pesce fresco e consolidare
nuove strategie di mercato attraverso la sensibilizzazione degli utenti.
La riuscita del progetto può avere un’importante ricaduta, oltre che sul benessere e sulle
abitudini alimentari degli utenti, sull’intera filiera produttiva, sia dal punto di vista
occupazionale, poiché la lavorazione del pesce fresco in preparati preconfezionati
necessita di un rilevante impiego di manodopera, sia dal punto di vista prettamente
economico. Il pesce fresco potrebbe conquistare un’interessante quota di mercato che
attualmente è prevalentemente appannaggio del prodotto congelato ed estero.
Durante la fase finale del Progetto, il Mipaaf ha richiesto di estendere la somministrazione
anche in altre aree geografiche diverse, come il Meridione, dove il pesce fresco è stato
servito nei poli Ospedalieri di Vibo Valentia e Vallo della Lucania e, di estendere la
sperimentazione anche ad ambiti ospedalieri specialistici rivolti all’infanzia, si è dunque
attivata la collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Apuano di Massa.
In conclusione, con i due progetti, sono state coinvolte 8 strutture sanitarie
di 5 diverse regioni, sono stati preparati 3650 pasti e impiegati 860 kg di
Filetti di pesce fresco.
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L’indagine con questionario
Il campione indagato
Il campione della popolazione sanitaria interessato dall’indagine è formato da 502
persone, per il 75% donne e per il 25% uomini. L’età media è 77 anni: 69 per gli uomini e
80 per le donne. Gli ultraottantenni sono il 68% (77% delle donne e 43% degli uomini);
nella classe 65-80 anni è presente l’11% del campione (7% delle donne e 24% degli
uomini); infine gli under-65 sono il 14% (11% delle donne e 24% degli uomini). Il 7% del
campione non ha fornito informazioni sull’età.
Per quanto riguarda la distribuzione del campione tra le due diverse tipologie di struttura
(ospedaliera e assistenziale), il 73% del campione risiede in case di riposo mentre il 27% è
ricoverato in strutture ospedaliere. Com’è prevedibile, la gran parte del campione sotto i
65 anni (81%) è ricoverato nelle strutture ospedaliere mentre il campione ultraottantenne
è presente soprattutto nelle strutture assistenziali (90%). I rispondenti nella classe di età
65-80 anni sono presenti per il 64% nelle case di riposo e per il 36% negli ospedali.
Il questionario è stato distribuito in occasione del pasto innovativo di pesce,
somministrato per otto volte nel corso della sperimentazione. Come si evince dalla tabella
che segue, la somministrazione ha interessato varie mense afferenti a cinque strutture
diverse di cui tre residenziali per anziani (Trieste, Urbino-Montefeltro e Jesi) e due
ospedaliere (Macerata e Chiaravalle-Loreto). Complessivamente sono state servite 2.650
porzioni e quasi 500 kg di filetti freschi diliscati di spigola e orata provenienti da impianti
di acquacoltura italiani, vicini ai luoghi di consumo. Ogni porzione di pesce è pari a 180 g
di pesce (a crudo).(altro)

Categorie: Mare e Pesca

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