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22 aprile 2016 – ALESSANDRO QUASIMODO (nella foto)PRESIDENTE DELLA GIURIA DEL PREMIO LETTERARIO CITTA’ DI CASTELLO. Attore e regista, si è diplomato al Piccolo Teatro di Milano e ha frequentato un corso di perfezionamento sotto la direzione di Lee Strasberg al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Ha preso parte a importanti spettacoli teatrali in Italia e all’Estero e ha partecipato a numerosi film tra cui Il fischio al naso di U. Tognazzi, Tutto a posto, niente in ordine di Lina Wertmuller e Casanova di Federico Fellini. In seguito è approdato alla regia, partendo da una ricerca sul teatro di poesia italiano: è interprete, regista e adattatore dei testi in Fuori non ci sono che ombre, e cadono, dedicato a Quasimodo e alla danzatrice Maria Cumani. Per la RAI ha curato un ciclo di ventisei trasmissioni sulla poesia italiana tra Ottocento e Novecento dal titolo Saltimbanchi dell’anima. Dal 1979 ad oggi si è dedicato quasi esclusivamente a una sua ricerca sulla poesia con numerosi spettacoli e recital che hanno ottenuto risultati di grande comunicabilità.Daniela Lombardi press office 339/4590927 0574/32853
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22 marzo 2016 – INTERVISTA AD ANNA KANAKIS: per il secondo anno fa parte della Giuria del Premio Letterario CITTA’ DI CASTELLO
L’intervista di Daniela Lombardi a Anna Kanakis
Anna Kanakis è una donna disponibile, gentile, che sembra quasi voler far passare in secondo piano la sua sfolgorante bellezza, sfoggiando una cultura di grande livello.E’ stata convocata dall’ideatore del Premio Letterario Città di Castello, Antonio Vella, per entrare a far parte della Giuria del premio, che ha come Presidente Alessandro Quasimodo. Ha accettato con grande entusiasmo! Gli altri membri sono, il cantautore Ron, l’ambasciatore Claudio Pacifico, la giornalista e scrittrice Daniela Lombardi, il Segretario generale della Società Dante Alighieri Alessandro Masi, la giornalista e scrittrice Antonella Appiano e Alberto Stramaccioni, docente all’Università per Stranieri di Perugia. Parlare con lei è veramente piacevole e interessante, ti senti subito in sintonia ed emana entusiasmo da tutti i pori.
Chi è oggi Anna Kanakis?
E’ una persona che scrive, che è attenta a ciò che accade nel presente, che vive il suo tempo, ma con grande curiosità ed interesse per la storia, per ciò che è accaduto.
Ama il passato non con nostalgia, ma perché riesce a farci meglio comprendere il presente e portare alla ribalta personaggi minori che hanno vissuto accanto a personaggi predominanti e che quindi la storia ha relegato in secondo piano.
Come è nato il suo amore per la letteratura?
Fin da piccola piccola leggevo fino a notte tarda e forse è per questo che oggi sono miope. Io e mia sorella dormivamo nella stessa camera. Lei voleva dormire mentre io volevo leggere.
Allora per non disturbarla leggevo con la torcia perché lei voleva la luce spenta.
E’ stata la mia insegnante delle medie, la professoressa Bisossi Martinez, che mi ha fatto innamorare della letteratura. Mi raccontava il mondo delle lettere, me lo faceva vivere in prima persona: era come se sentissi gli scrittori vicino a me, percependo il loro modo di sentire, di vivere, di scrivere. Io all’epoca vivevo a Catania e la professoressa aveva dei contatti con il giornale locale e quasi tutte le settimane il mio tema veniva pubblicato. Ero il suo fiore all’occhiello, purtroppo non so più niente di lei. Con la Sicilia ho un rapporto conflittuale di amore e di fuga. Sciascia diceva che ci sono due tipi di siciliani: quelli che vivono in Sicilia e mai se ne andrebbero e quelli che vanno via e non tornano più o hanno grandi difficoltà a tornare. Io faccio parte della seconda categoria. Non ci torno volentieri perché mi intristisce vedere i luoghi che amo degradati, non concepisco chi si piange addosso. Io sono nata per reagire, molto presto ho fatto la valigia e mi sono trasferita a Roma, fra mille difficoltà sono riuscita a trovare il mio spazio, senza aspettare che qualcuno suonasse il campanello e mi offrisse la grande occasione.
Quanto impegna scrivere un libro, da dove parte l’idea?
Ho scritto due libri e sto lavorando al terzo. Il primo è nato quasi per caso “Sei così mia quando dormi” l’ultimo scandaloso amore di George Sand. Stavo leggendo proprio la biografia di Sand quando la storia mi ha trascinato in un turbine.
Narra dell’ultimo amore di una donna che ne ha avuti molti, come George Sand. Ma è soprattutto la storia della passione assoluta di un giovane incisore, Alexandre Manceau: verso questa scrittrice: ”La guardo. La camicia in lino bianco le scivola morbida sul busto pieno, l’ampia gonna nasconde le cosce rotonde. Non riesco a immaginarla correre dinamica per Parigi in disinvolti abiti maschili. La mia George è questa, tenera e abbondante, e la amo perdutamente». Capitato nel castello di George Sand per trascorrervi un fine settimana, Manceau si innamora immediatamente della scrittrice e vi rimarrà quindici anni. È un rapporto di passione e di devozione, attraverso il quale George Sand rivive le sue altre passioni e il suo passato. Un legame così intenso che potrà interromperlo solo la tisi, la stessa che le ha portato via Chopin. Alexandre Amava in modo quasi femmineo la sua donna.
All’inizio ho scritto dappertutto … avevo terrore delle pagine bianche da riempire con il mio inchiostro, perché all’inizio butto giù tutto a penna, poi trascrivo al computer.
Avevo due editori che si contendevano il mio libro, ho optato per Marsilio. L’ho scelto perchè Cesare de Michelis è un uomo di grande cultura e uno scopritore di talenti.
Il secondo romanzo “L’amante di Goebbels” narra la storia vera di Lida Baarova, attrice cecoslovacca che fu amante di Joseph Goebbels nel 1938.. Anche questo è stato editato da Marsilio.
Quando termina un libro che sensazione prova?
Bella domanda! Quando ho terminato il mio primo libro l’ho chiesto a qualche amico scrittore più “navigato” … Non è facile staccarsi dalla propria “creatura”. Io non ho figli e non voglio essere blasfema e nemmeno scontata, si può paragonare ad un vero e proprio parto.
Ero nel mio studio di Milano e ho capito che il libro era a termine … ho messo un notturno di Chopen, che mi infastidiva a livello interiore, e l’ho risentito svariate volte come in un crescendo e poi il punto, il punto finale. Sono stata male per qualche settimana. Il giorno dopo dovevo partire con mia marito per Venezia e in un primo momento avevo pensato di terminarlo lì, ma ho capito che non potevo portarmi la “morte” a Venezia.
La musica mi segue molto e mi porta alla concentrazione, anche davanti ad un ciack, se devo piangere, invece del mentolo, io voglio lacrime vere. Mi metto la cuffia e sento la musica al “riparo” dal resto della troupe e le lacrime scendono …
E quando vede il suo libro in libreria?
Un’emozione forte. De Michelis mi ha mandato il mio primo libro in una scatola di cartone e quando l’ho aperta e ho visto il libro ho avuto la sensazione di trovarmi un bimbo di carta fra le mie braccia.. La prima copia, con dedica, è stata per mia madre, poi per mio marito e i miei amici. Dentro a quelle pagine c’erano i mie sentimenti, le miei emozioni, le mie rinunce,le mie ricerche, i miei caffè, le notti insonni, i piccoli bronci con mio marito che magari mi invitava ad uscire ed io rimanevo attaccata a quei fogli, alle emozioni che provavo e che volevo trasmettere.
E’ difficile trovare l’Editore giusto?
E’ molto difficile, E’ come quando un genitore deve scegliere la scuola per il proprio figlio: si vuole il meglio, la perfezione. Poi ci accorgiamo che quello che vogliamo non esiste e parlando anche con i miei colleghi siamo giunti alla conclusione che più o meno gli editori sono tutti uguali. L’autore si deve muovere in prima persona, non pensare che l’editore faccia miracoli e faccia diventare il tuo libro un best seller se tu non ti dai da fare. Secondo me ogni autore è l’editore di se stesso. Certo io sono partita avvantaggiata. Il mio nome, anche se in altro campo, era già conosciuto, per chi non ha questa fortuna la fatica è certamente superiore. Ma alla fine la perseveranza premia. Il rovescio della medaglia per me è stato che tutti mi aspettavano al varco per veder che cosa avessi scritto … per fortuna mi è andata bene..
Quanto è l’impegno dello scrittore e quanto quello dell’editore dopo che il libro è uscito?
In teoria secondo de Michelis il libro è eterno, in pratica lo devi “spingere” per un anno e questo spetta all’autore, magari con l’aiuto di un buon ufficio stampa.
Quest’anno è stata chiamata a far parte della giuria del Premio Letterario Città di Castello, come si accinge ad affrontare questo ruolo?
Con una curiosità enorme! L’onore è implicito, un vero privilegio perché le persone che organizzano questo premio tengono moltissimo alla cultura. Parlando con l’ideatore del Premio, Antonio Vella, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo: è una persona che si occupa dei giovani, dell’educazione, ha un alto senso della letteratura e non improvvisa niente, una persona che nel mondo dell’editoria non è facile incontrare. Come lui penso che la letteratura sia un balsamo per i neuroni, avrò la possibilità di saggiare la situazione degli scrittori italiani e stranieri, di capire cosa ne pensano i giovani, sarà una sorta di termometro della cultura.
A cosa sta lavorando in questo momento?
Sto scrivendo il mio terzo libro, ma non posso parlare molto. E’ una storia vera ambientata ai primi del’900, narra di un di un “deragliato”, che scacciato dal suo paese non riesce a trovare pace.
Penso di non editare con Marsilio perché la casa editrice ha subito dei cambiamenti ed attualmente non mi sento in sintonia, è subentrato il figlio di de Michelis e la sua politica editoriale è completamente diversa da quella del padre. Si sa le cose cambiano …
Lei è riuscita a rinnovarsi o meglio completamente a stravolgere il suo personaggio pubblico, l’essere una donna molto bella, con un trascorso partito dalla bellezza, nel campo letterario le ha procurato problemi o l’ha facilitata?
L’aspetto non lo cambi … quando ho fatto l’attrice ho scelto dei ruoli dove non fosse indispensabile la bellezza, tipo suora, tossico. La fatica di scrollarsi di dosso il titolo di Miss Italia è stata notevole, ma non rinnego niente. Avevo solo 15 anni e per me è stato una bella avventura che mi ha fatto crescere.
Grazie splendida Anna per la bella chiacchierata!
Daniela Lombardi
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29 febbraio 2016 – INTERVISTA AD ANTONIO VELLA, EDITORE E IDEATORE DEL PREMIO LETTERARIO “CITTA’ DI CASTELLO”
Chi è Antonio Vella? (nella foto)
Cominciamo subito con le domande difficili? Se dovessi descrivermi con i tempi che corrono potrei definirmi un “visionario” e forse per qualche verso lo sono considerato che in un momento difficile come questo continuo a svolgere la mia professione di editore e di animatore culturale in genere.
Come è nato il suo amore per l’editoria?
Diciamo che l’odore della carta stampata ha pervaso da sempre la mia infanzia: mio padre infatti ha diretto importanti sabilimenti grafici, prima in Ciociaria nostra terra d’origine poi a Città di Castello con il Gruppo Abete e poi a Firenze con la prestigiosa casa editrice Le Monnier.
Appena completati gli studi è nata quindi l’idea di fondare una casa editrice a Città di Castello nella quale per 20 anni ho dato vita a molti interessanti progetti editoriali, fino a trasformare l’attività nel 2013 con la creazione di un nuovo marchio, LuoghInteriori che attualmente dirigo insieme all’Amb. Claudio Pacifico.
Quanti manoscritti arrivano nel suo ufficio?
Da quando esiste la posta elettronica il numero dei manoscritti, o meglio dei dattiloscritti, che arrivano in
redazione è moltiplicato in maniera esponenziale per la facilità di spedizione e abbattimento dei costi di fotocopiatura. Si può dire che mediamente arrivano in casa editrice una ventina di opere al mese da valutare per una potenziale pubblicazione.
Come scegliete i libri da pubblicare?
In prima battuta i libri vengono affidati in lettura ai miei collaboratori redazionali, che redigono una scheda di valutazione e segnalano alla mia attenzione se ci sono opere che potrebbero interessare.
A questo punto le opere segnalate positivamente passano sul mio tavolo e, sfruttando soprattutto le ore più calme della giornata, devo decidere se e come poter pensare ad una eventuale pubblicazione.
Poi ci sono invece le opere che commissioniamo noi direttamente agli autori o ai curatori delle collane in base ad uno specifico progetto editoriale: qui il lavoro diventa più semplice perché ci si affida a specialisti nei vari ambiti per cui la fase di valutazione preliminare diventa praticamente una formalità.
Cosa si aspetta un autore dopo che il proprio libro è stato editato?
La tipologia dell’autore varia ovviamente da persona a persona, e di conseguenza anche quelle che sono le aspirazioni e gli obiettivi che si pongono nel momento in cui affidano un loro scritto all’editore.
Erroneamente molti autori pensano che una volta sottoscritto un contratto poi l’editore debba fare tutto da solo: in realtà le pubblicazioni che riscuotono più successo e hanno una maggiore visibilità sono quelle per le quali si sviluppa tra autore ed editore una sinergia nella promozione di eventi e presentazioni.
L’editoria si è molto trasformata negli ultimi anni e anche l’avvento dei social media rendono possibili le interazioni tra casa editrice ed autore: al contrario molti autori tendono a considerare conclusa la loro opera nel momento in cui la licenziano per la stampa.
Quali sono le difficoltà di un Editore in questo periodo?
Per elencarle tutte ci vorrebbero delle ore… per brevità concentriamoci sulle difficoltà che affronta quotidianamente un medio editore come possiamo catalogare LuoghInteriori.
La prima difficoltà è rappresentata dal fatto che non siamo un paese di straordinari lettori: anzi direi proprio che le statistiche dicono che i libri venduti in Italia vengono acquistati da un ristrettissima percentuale della popolazione.
Seconda difficoltà, molto significativa anche questa, è rappresentata dal perverso circuito della distribuzione per la quale i librai sono succubi dei grandi gruppi editoriali che li inondano di merce da rendere per loro impraticabile poter riservare uno spazio all’editoria “minore” che invece è notoriamente quella che pubblica le opere più qualificate e ricercate.
Una ulteriore difficoltà il piccolo-medio editore la incontra quando deve sostenere spese per la promozione non potendo contare sugli ingenti budget che i grandi gruppi editoriali possono mettere in campo: questo fa sì che spesso molte opere di grande valore non riescono ad avere la visibilità che meritano.
Lei è l’ideatore del premio letterario Città di Castello, come è nata quest’idea?
L’idea è nata molti anni fa ma soltanto nel 2007 si è riusciti a realizzare la prima edizione perchè si è puntato fin da subito sulla qualità della manifestazione componendo una giuria molto qualificata che dia autorevolezza e garanzia di serietà agli scrittori che partecipano. Presiede la Giuria l’attore e regista Alessandro Quasimodo, una voce qualificata e inconfondibile che ha saputo imporsi teatralmente sul palcoscenico del Premio Letterario per dare vita, in modo magistrale, ai ‘mondi’ contenuti nei testi dei vincitori. Importanti nomi arriveranno a Città di Castello per il Premio Letterario, sono attesi: Claudio Pacifico, saggista e scrittore, Alessandro Cecchi Paone, conduttore televisivo, giornalista e scrittore Enzo Decaro, attore, regista e sceneggiatore Anna Kanakis, attrice e scrittrice, lo Storico dell’arte, Critico d’arte e giornalista Alessandro Masi, il professor Alessandro Stramaccioni e Daniela Lombardi giornalista, scrittrice e sceneggiatrice.
Quanto lavoro c’è dietro la preparazione di un Premio Letterario?
C’è tantissimo lavoro, un lavoro che per ogni edizione impegna l’Associazione culturale Tracciati Virtuali per 10 mesi: si parte infatti a fine dicembre con la pubblicazione del bando e si finisce ad ottobre con la cerimonia di premiazione.
Nel mezzo c’è uno straordinario lavoro prima con la diffusione del bando in tutto il mondo e poi con la selezione delle opere fino alla classifica finale.
Un lavoro accurato, serio e meticoloso che è molto apprezzato anche dalle più alte istituzioni tanto da meritare per il terzo anno consecutivo di potersi fregiare con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
La finalità infatti che ci si è posti nel dare vita a questa manifestazione è quella di scovare nuovi talenti letterari ma al tempo stesso collaborare alla crescita culturale dei cittadini, di tutte le estrazioni sociali soprattutto con i ragazzi delle scuole ai quali dedichiamo molte iniziative durante l’anno scolastico, al fine di incentivare la passione per la lettura e la scrittura.Come tutte le cose, se fatte seriamente e con grande passione, richiedono impegno costante e dedizione.
da: Daniela Lombardi
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18 febbraio 2016 – PREMIO LETTERARIO CITTA’ DI CASTELLO X EDIZIONE Angelo Terranova ha vinto il Premio Città di Castello 2015 Sezione poesia.
1) Ci può spiegare , cosa ama fare e qual è il ruolo della scrittura nella sua vita?2)
3) Nella vita le mie tre passioni sono cinema, musica e la lettura di poesie (per quanto mi sforzi non riesco a leggere la prosa), cose che trovo comunque legate da un filo. La scrittura è un divertimento privato che continua negli anni pur (a volte) con ampie pause. Spero continui ad esserlo.4)
5) Partecipando al premio Letterario Città di Castello si aspettava questo risultato?
Al premio Città di Castello avevo già partecipato nel 2009 con poesie più approssimative, rientrando nei primi 20. Quindi forse stavolta avevo la segreta speranza di fare meglio, ma vincere… è stata una bella sorpresa, di sicuro.
Cosa rappresenta per lei vedere la sua opera pubblicata?
Avevo già pubblicato un libro nel 2007 presso una casa editrice di Perugia (l’Umbria è nel mio destino), quindi pubblicare per me non è una cosa nuova. Però è sempre e comunque gratificante, come si dice un libro è come un figlio.
Sta pensando a un futuro in cui la scrittura diventerà sempre più importante per lei oppure la scrittura sta solo occupando una parentesi temporanea della sua vita
Per me la scrittura è prima di tutto un appagante modo di esprimersi, non sempre al meglio (ci sono risultati minori o imbarazzanti) e spero non occupi lo spazio di una parentesi, ma fino ad adesso non lo è stata, quindi… Non so dire se in futuro diventerà più importante, per me già è importante, quando scrivo qualcosa che mi rappresenta più a fondo sento già che l’umore migliora… va bene anche così.
6) Quanto è importante secondo lei la promozione per il successo di un libro?7)
8) Penso che la promozione sia importante, anche se la poesia vende poco. Il mio primo libro non ha avuto promozione poiché io mi sono rifiutato di fare presentazioni per paura o timidezza e i risultati si sono visti. Comunque vi prego, non chiedetemi di fare presentazioni!
9) 6) Chi desidera ringraziare?
Prima di tutto ringrazio i miei genitori, come ho fatto nella dedica al libro. Poi il presidente di giuria Alessandro Quasimodo e la giuria tutta per avermi scelto, il dottor Antonio Vella per la disponibilità e vicinanza “telefonica” prima del premio e gli amici e i parenti tutti per avermi seguito, anche su internet. È stata una sorpresa che non dimenticherò.
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Con orgoglio vi presentiamo le protagoniste al femminile della X edizione del nostro Premio: Anna Kanakis, attrice e scrittrice italiana e Daniela Lombardi, giornalista, scrittrice e sceneggiatrice.
L’associazione culturale Tracciati Virtuali presenta il Premio Letterario Città di Castello, un concorso a tema libero riservato a opere inedite appartenenti alle sezioni: Narrativa, Poesia e Saggistica.
Il Premio, orchestrato da una giuria tecnica di grande prestigio, si prefigge l’obiettivo di scovare nel mare magnum degli aspiranti romanzieri, saggisti e poeti, dei testi preziosi, originali, degni per questo di essere condivisi con un pubblico più vasto.
Oltre alle tre sezioni sopra elencate, il Premio prevede due Sezioni Speciali: Mondi e Culture sulle sponde del Mediterraneo, a favore della conoscenza e dell’interazione tra la cultura italiana e la cultura araba, e 1970-2020: Verso il 50° anniversario della Regione Umbria a favore della produzione di studi e ricerche inerenti la Regione.
Una scrittura, quindi, quella promossa dal Premio Letterario, intesa come incontro, dialogo, discussione, come un importante momento di scambio e condivisione … E che cos’è la letteratura se non ‘espansione’ di umanissimi sentimenti e riflessioni, che sanno in qualche modo toccarci, arricchirci a livello personale e culturale?
Premio Letterario Città di Castello X Edizione Concorso opere inedite riservato alle sezioni Narrativa, Poesia e Saggistica Bando 2016 SCARICA IL BANDO
da: Daniela lombardi press office 339-4590927 0574-32853 [info@danielalombardi.it]
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