NATALE MAGRO E NON SOLO…
Potere d’acquisto fermo.

Colpa delle maggiori tasse e spese se negli ultimi due anni il potere d’acquisto delle famiglie italiane, è rimasto invariato nonostante l’aumento del reddito disponibile del 2,7%!

Secondo una recente indagine del Servizio Studi del Senato che si basa su dati Istat e Bankitalia nel 2006 la spesa per consumi ha fatto registrare un incremento dell’1,5% il risparmio ha segnalato una contrazione dell’1,3%: in pratica, si e’ collocato all’11%, il valore piu’ basso dal 2000.

Il carico fiscale e contributivo sulle famiglie e’ salito dello 0,7% (essendo passato dal 28,1% del 2005 al 28,8% del 2006).

Hanno contribuito alla crescita dei redditi gli interessi netti (+6,5%), che hanno avuto un effetto netto positivo di oltre 3 miliardi di euro sul reddito delle famiglia, i dividendi (+6,7%) e i rendimenti delle assicurazioni sulla vita (+7,4%).

A fronte di un aumento dei salari, pero’, gli italiani hanno dovuto anche pagare piu’ tasse: il forte aumento delle imposte (+8,4%) e’ imputabile per larga parte all’Irpef (+6,4%) e alle imposte sulle attivita’ finanziarie.

In totale l’incidenza delle imposte sul reddito e’ passata dal 13,9% (2005) al 14,6% (2006). Se si aggiunge un aumento del 4,4% dei contributi sociali, effettivi e figurativi, si arriva a un incremento del carico fiscale e contributivo del 28,8%.
Il Presidente, Carlo Garofolini

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Da: Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto


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