LOS ANGELES, GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER LE MOSTRE “POMPEI E LA VILLA ROMANA” , “NAPOLI, LA CITTA’ DELLA MUSICA” SUI MANOSCRITTI DEL 700 ED IL CONCERTO DEL MAESTRO CAMPANELLA. 3000 VISITATORI NELLA PRIMA GIORNATA
Con una folta partecipazione di pubblico e di critica, si sono aperte a Los Angeles due mostre organizzate dalla Soprintendenza ai Beni Librari della Regione Campania: “Pompei e la villa romana”, e “Napoli, la città della musica”, allestite rispettivamente al LACMA (il Museo delle Arti) e all’Istituto italiano della Cultura. Nella giornata inaugurale si è registrata un’affluenza di oltre 3000 visitatori.
In occasione dell’inaugurazione, il maestro napoletano Michele Campanella, tra i più autorevoli esponenti della “letteratura” pianistica, ha tenuto presso la sala Rossellini dell’Istituto un concerto dedicato alla musica di Domenico Scarlatti, ricevendo una vera e propria ovazione dai numerosissimi presenti.
La prima mostra dedicata all’arte e alla cultura intorno alla Baia di Napoli, a cui hanno fortemente collaborato Regione Campania e MIBAC, resterà aperta fino al 4 ottobre 2009. Espone le antichità romane rinvenute negli scavi delle città sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo, Pompei, Ercolano e Stabia: un patrimonio che già in occasione della sua scoperta, avvenuta nella prima metà del Settecento, suscitò l’attenzione di tutti, al punto che la Campania fu all’epoca la protagonista indiscussa del Gran Tour sulla storia e la cultura.
L’esposizione di Los Angeles segue quella svolta presso la National Gallery of Art in Washington D.C., e testimonia la grande attenzione delle istituzioni culturali e del popolo americano verso l’arte partenopea.
La seconda, promossa dalla Regione Campania in collaborazione con il Conservatorio di S. Pietro a Majella, andrà avanti fino al 6 giugno. Espone materiale del diciottesimo secolo, conosciuto in tutto il mondo come l’epoca d’oro di Napoli.
Vi sono, tra gli altri, manoscritti musicali, alcuni anche autografi, di illustri musicisti come Pergolesi, Paisiello, Jommelli, Scarlatti, Cimarosa.
Tra questi, c’è il manoscritto autografo di Paisiello sulla Messa di Requiem, che sarà suonata dal maestro Riccardo Muti alla chiusura del Festival di Pentecoste di Salisburgo a fine maggio; “Orfeo ed Euridice” di Gluck, che fu usato, nel 1774, per una rappresentazione al Teatro San Carlo di Napoli; “Piramo e Tisbe” di Asioli, e tanti altri rarissimi testi provenienti dalla biblioteca del Conservatorio.
La mostra valorizza Napoli ed il Settecento partenopeo come uno dei secoli più importanti per la musica. Fu in quel periodo, tra l’altro, che vennero poste le basi per la costituzione del Conservatorio di San Pietro a Majella, considerato una delle principali scuole di musica in Europa.
REGIONE CAMPANIA. COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL 4 MAGGIO 2009
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