PIU’ LATTE? DARE UN NOME AD OGNI MUCCA E POI CHIAMARLA PRIMA DELLA MUNGITURA…
Se la mucca la chiami per nome produce più latte.
Una mucca anonima, senza nome, produce meno latte di una che un nome invece ce l’ha.
Questo quanto emerso da uno studio della Newcastle University, pubblicato sul sito della rivista Anthrozoos.
“Così come la gente reagisce meglio se viene trattata con un tocco personale, le vacche sono più felici e rilassate se ricevono un’attenzione più individuale” spiega Catherine Douglas, della Scuola di agricoltura, cibo e sviluppo rurale presso l’Università di Newcastle.
Dando maggiore importanza al singolo animale, con comportamenti come chiamare una mucca con il suo nome o interagire durante la sua crescita, non solo possono migliorare il benessere dell’animale e la sua percezione degli esseri umani, ma anche aumentare la produzione di latte”.
Lo studio, riferisce ScienceDaily, ha svolto un’indagine su 516 produttori di latte inglesi. Quasi la metà, il 46%, ha affermato di chiamare per nome le mucche nella propria fattoria, ottenendo, per lo stesso numero di animali, 258 litri in più di latte di chi invece non lo fa.
Il 66% degli allevatori ha detto di ”conoscere tutte le mucche della mandria” e il 48% era d’accordo sul fatto che un contatto umano positivo è più probabile che condizioni mucche con una buona tendenza a produrre latte.
“Qualsiasi tipo di contatto personale con l’animale lo mette in condizione di vivere meglio – conferma Giancarlo Belluzzi, vicepresidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) – nella realtà è impensabile dare nomi agli animali nei moderni sistemi di allevamento, che nel caso dei bovini contiene oltre 500 esemplari e nel caso dei suini alcune migliaia”.
Il punto è guardare al contesto più ampio.
“E’ obbligatorio – precisa il vicepresidente dell’ Anmvi – trattare l’animale in modo corretto.
Si parte innanzitutto dal comfort dell’ambiente, pulizia e igiene, dalle condizioni della lettiera. Poi si tratta di fornire adeguati spazi di movimento e di riposo, oltre a quello della mangiatoia, dove bisogna evitare lotte fra i singoli animali”.
Da non sottovalutare anche luci e suoni: ”Luci fioche la notte e niente rumori fastidiosi e toni acuti”, conclude Belluzzi.
Da: Tiscali animali
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