RIVIERA FRIULANA: SUCCESSO DELLA PRIMA SERATA DEGUSTAZIONE CON I VINI DELLE TRE DOC.
A MARANO LAGUNARE PER LA PRIMA VOLTA LA CUCINA DEL GRANDE PESCE ADRIATICO SERVITA CON I VINI DELLE AZIENDE DELLE TRE DOC: FRIULI LATISANA, FRIULI ANNIA, FRIULI AQUILEIA
LA PRIMA DI TRE SERATE A TEMA SUL TERRITORIO RIVIERASCO DEDICATA AL BISATO DELLA RIVIERA FRIULANA DI PRIMAVERA

Esordio efficace della proposta unitaria del vigneto rivierasco, a Marano Lagunare (UD).
Hanno infatti scelto la città friulana della pesca, situata a metà del litorale friulano, i produttori delle tre DOC della Riviera Friulana, per lanciare in forma corale il loro messaggio unitario.
Una, denominazione, uno slogan, due parole che secondo loro, e non solo, comunicano con efficacia l’essenza della viticoltura e dell’agroalimentare della Bassa Friulana: Riviera Friulana. Una denominazione che nasce della promozione del libro di Carlo Morandini, Riviera Friulana.
E che raccoglie un’idea che già da anni si stava diffondendo proprio tra i viticoltori rivieraschi.
Che non vuole modificare la geografia del territorio, rappresentare una opzione politica, scalzare tradizioni o realtà culturali.
Ma proporre all’esterno un’immagine coesa del territorio per promuovere quello scrigno di attrattive e peculiarità che è rappresentato dal retroterra delle grandi spiagge del Friuli Venezia Giulia.
I vini delle DOC Friuli Latisana, Friuli Annia, Friuli Aquileia sono infatti stati il valore aggiunto della serata degustazione a Marano Lagunare (UD), che lo chef Giorgio Dal Forno, titolare del ristorante ‘Ai tre canai’, ha voluto intitolare al ‘bisato in speo della Riviera Friulana di primavera’.
A esaltare il piatto simbolo della città ospite, l’anguilla allo spiedo dell’antica tradizione di pesca. Simbolo, in questa serata, assieme a pietanze peculiari della laguna e adriatiche, dell’adesione di Marano alla proposta Rivierasca.
Ne è stato testimone il sindaco di Marano, Mario Cepile.
Il quale ha confermato che Marano crede a questo percorso di promozione.
Così come, il sindaco Cepile, crede nel lavoro di ricerca, approfondimento, affinamento dei piatti della tradizione da parte dello chef Dal Forno.
E della Compagnia del bisato.
Per esempio è stato il sindaco Cepile, maranese DOC, che da piccolo andava a pesca anche in laguna come il padre, a evidenziare la rarità di una delle prime portate della serata: i granchi di fondale (vivono oltre i 14 metri di profondità) detti ‘Granselle’. Solitamente scartati dai pescatori, e ributtati in mare in quanto rappresentano un impedimento alla libera issata a bordo del peschereccio della rete di pesca.
Sempre il sindaco Cepile ha ricordato una delle usanze più antiche e singolari di Marano: il sorteggio per il rinnovo semestrale della concessione nelle valli da pesca.
La Riviera Friulana, l’insieme delle tre DOC che fanno parte dell’area vitata più vasta denominata Grave del Friuli, e del litorale, come il Vigneto regionale, è costituita da una molteplicità di aziende vitivinicole e di vini dalle caratteristiche spesso molto diverse tra loro.
Così, per scegliere i vini da abbinare ai piatti di Dal Forno per la serata, la scelta non è stata facile.
Compiuta tra una trentina di vini.
Per questa serata di esordio rivierasco la scelta è caduta sul Brut Cuvèe, e sul Traminer, di Sergio e Clara Bortolusso, di Carlino (UD).
Sul Friulano di Giorgio Zaglia, di Precenicco (UD). Sul Pinot Nero di Christian Beltrame, di Bagnaria Arsa (UD).
Tutti e quattro questi prodotti enologici molto apprezzati dai gourmet presenti.
Quelli di Bortolusso per la loro mineralità ed equilibrata sapidità. Il Friulano di Zaglia per la tipicità ed eleganza. Il Pinot Nero di Beltrame per la sua eleganza e morbidezza.
Sono stati abbinati, lo spumante di Bortolusso, ai gustosi granchi
‘granselle’, fritti e da sgusciare a tavola a mano, serviti con i saporiti gamberetti e con il gradevole spiedino di cozze, pure fritti.
Poi, con il Friulano 2008 di Zaglia, la morbida capasanta alla noce moscata con patate vitelotte e i delicati spiedini di seppioline nostrane.
Ancora Friulano 2008 di Zaglia per la fragrante crema di patate al silene con vongole veraci.
Ed ecco il Traminer aromatico 2009 di Bortolusso per i gustosi trancetti di tonno avvolti in foglia di bietine.
Re della serata il bisato in speo, anche questa volta ottimamente sposato: il Pinot Nero di Beltrame.
La prossima serata rivierasca è in programma a Lignano Sabbiadoro, al ristorante ‘Al Bancut’ di Arnaldo Anastasia, chef il cuoco dell’anno Martino Vizzon, alla fine di aprile.

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Categorie: Mare e Pesca

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