Le Dop Campane Provolone del Monaco e Pecorino di Laticauda presentate alla fiera di Guastalla Reggio Emilia.

Presentate alla fiera di Guastalla (RE) sabato 23 settembre in occasione della quarta assemblea/convegno dell’associazione Rare (Razze autoctone a rischio estinzione), dal titolo “Prodotti lattiero caseari di razze autoctone italiane”, le dop campane Provolone del monaco e pecorino di Laticauda.

Durante il convegno dieci relazioni che hanno condotto gli intervenuti, in una sorta di viaggio attraverso l’Italia, per far conoscere razze e tipicità casearie. La stessa cosa per il Provolone del Monaco e Pecorino di Laticauda della Campania, il Montebore delle bovine Tortonesi dell’appennino settentrionale fino ai formaggi caprini delle Alpi lombarde.

Sono state, inoltre, approfondite, insieme agli esperti del settore, implicazioni e aspetti economici, sociali e ambientali del legame territorio-razza-prodotto.
Le relazioni sui due prodotti tipici Campani sono state presentate da Vincenzo Peretti Vice Presidente Rare e ricercatore di genetica alla Facoltà di Medicina Veterinaria della Federico II di Napoli e Francesca Ciotola ricercatrice di genetica della Facoltà di Medicina Veterinaria all’ Università di Catanzaro, rispettivamente per il Pecorino di Laticauda e il Provolone del Monaco.

Il convegno è stata l’occasione per far conoscere due formaggi tipici Campani, insigniti del riconoscimento europeo Dop (denominazione di origine protetta) e far presente inoltre l’importanza economica e genetica di queste due antiche specie ormai in pericolo di estinzione.

Gli allevamenti di pecora tga laticauda in Campania, sono concentrati particolarmente nelle province di Benevento, Caserta ed Avellino. Viene allevata nella media collina in piccoli greggi che raramente raggiungono i 20 capi e pochi sono quelli di maggiore consistenza.

Vincenzo Peretti, curatore tecnico della Dop “pecorino di Laticauda”, lancia un segnale di attenzione verso questo tga, che oggi, vede sempre più ridotto il numero di capi presenti sul territorio regionale. Saranno necessari spiega Peretti –“interventi specifici per il recupero e la salvaguardia di questa antica razza, con la realizzazione di programmi tecnico-scentifici, accompagnati da finanziamenti a favore degli allevatori che vogliono rivolgersi verso questo tipo di allevamento zootecnico, particolarmente impegnativo”.

Interventi che se realizzati tempestivamente, salvaguarderanno questo animale dal rischio estinzione.

“L’area geografica di produzione del Provolone del Monaco – spiega Francesca Ciotola – è ristretta a 13 comuni della Penisola Sorrentina. La razza è molto rustica, si accontenta di poco cibo e metabolizza molto bene ciò che mangia. Caratteristiche che però non bastano a salvarla dall’estinzione, se l’unico obiettivo dell’allevamento è la quantità di latte”. “Se invece con quel latte – continua la Ciotola – si produce un formaggio Dop, allora la sopravvivenza dell’Agerolese diventa un elemento vincolante, legare questo Tga ad un prodotto gastronomico di alto pregio, quale il provolone del Monaco, ha fornito un valido strumento per la sopravvivenza di una razza poco produttiva e pertanto per il mercato senza ragione d’esistere”.

Nando Cirella [n.cirella@denaro.it]


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