A Natale non si dovrebbero mai regalare esseri viventi
di Oscar Grazioli
CommentaVi racconto una storia a lieto fine, per introdurre un argomento dai risvolti spesso tragici.
Un paio d’anni fa mi chiamò un cliente per una visita a domicilio.
Il suo cane non mangiava e aveva episodi di vomito e diarrea.
Erano appena passate le feste di Natale e i problemi gastroenterici, in questo periodo, sono all’ordine del giorno, anche nei cani.
Entrato nella casa del cliente, mentre attendevo che il proprietario scendesse dallo studio, mi cadde l’occhio sul davanzale della finestra dove una piccola tartaruga d’acqua, giaceva immobile dentro un piatto da minestra con un goccio d’acqua gelata.
Mentre visitavo il cane domandai al proprietario se la povera creatura giaceva là morta, in attesa di essere gettata.
“Non so se è morta, mi rispose, “mio figlio, il più piccolo l’ha voluta a tutti costi per Natale, poi sa com’è…i giochi… le feste, nessuno le dava da mangiare, a mia moglie faceva un po’ schifo, insomma è lì da un paio di giorni. Ma veniamo al mio cane”.
Era ancora miracolosamente viva e finì a casa mia dove riuscì a sopravvivere e venne adottata da una mia amica che, ancora oggi, la mostra con orgoglio agli ospiti.
Il Natale è alle porte e questi, sono giorni felici soprattutto per i bambini che aspettano con ansia i regali da tempo sospirati.
Qualche decina d’anni fa, quando ero bmbo io, non si poteva sapere che cosa avrebbe portato Babbo Natale o se la Befana avrebbe riempito la calza di carbone zuccherato o di quello acre, da accenderela stufa.
Dipendeva molto, dicevano i genitori, da quanto eravamo stati buoni.
Oggi vedo che i bambini non si fanno molti scrupoli di chiedere in anticipo ciò che desiderano.
Meglio così quando le richieste non sono esorbitanti, anche se viene a mancare un po’ il gusto sottile del regalo: la sorpresa.
Quello che non si dovrebbe mai regalare sono esseri viventi, animali soprattutto, ma anche piante.
Se una persona non ha il pollice verde e odia annaffiare i vasi, perché costringere una pianticella verde e piena di fiori ad avvizzire in una casa che non la vuole?
Peggio ancora per un cane, un gatto, un criceto o un pesce rosso. A parte pochi e ben selezionati casi, questi non sono regali per le feste di Natale.
E’ molto facile cadere nell’errore di ascoltare le insistenti richieste del bambino e di accontentarle, per poi finire con la tartaruga fuori dalla finestra o il gatto da portare all’oasi felina perché graffia il divano in pelle.
Gli animali devono essere fortemente desiderati ed è necessario un bel consiglio di famiglia, con serena, pacata e lunga riflessione prima di procedere all’acquisto o all’adozione. Un animale d’affezione rappresenta una formidabile esperienza educativa per i bambini, ma solo una scelta responsabile e guidata potrà far sì che la luminaria accesa per Natale non si spenga per la Befana e che non ci siano finestre dove relegare nel buio freddo della notte tartarughe innocenti.
Buon Natale a voi a che a loro.
23 dicembre 2011
(da tiscali animali)
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