OGM, UN’OPPORTUNITÀ PER IL FUTURO
SCRITTO DA DANIELE SIMONETTI IL 02 FEBBRAIO 2017. INSERITO IN VAC ‘E PRESS Simonetti
Quanti di noi andando al supermercato si sono imbattuti in prodotti alimentari con la dicitura “NoOGM” e soprattutto quante volte ci siamo chiesti se un alimento OGM è dannoso per la salute umana?
Una delle prime idee che hanno motivato e tenuto impegnati i biologi molecolari degli ultimi anni è stata quella di produrre piante, commestibili o destinate ad altri usi, che fossero dotate di particolari proprietà. Che fossero per esempio più resistenti al freddo o alla siccità, crescessero più in fretta oppure fossero insensibili all’assalto di parassiti e infestanti di vari tipi.

Il genetista italiano Edoardo Boncinelli, nel suo testo “La Vita e i suoi misteri”, dedica un capitolo al tema degli OGM ribadendo che: “Gli OGM utilizzati come alimenti non sono dannosi per la salute di chi li mangia, né da soli né in teoria né in pratica. Non sono dannosi in teoria, perché la frutta, la verdura, il pesce, la carne che mangiamo quotidianamente sono costituiti da cellule che contengono migliaia e migliaia di geni e non c’è alcun motivo per cui un alimento costituito di cellule che contengono un gene in più o in meno sia nocivo. Questo potrebbe certamente succedere se il gene in più portasse alla produzione di una tossina o di un veleno, ma in ogni altro caso no. Inoltre nella stragrande maggioranza dei casi, geneticamente modificato è sinonimo di migliorato. Gli OGM non costituiscono neppure una minaccia per l’ambiente di oggi o di domani e potrebbero invece rappresentare una brillante soluzione per alcuni problemi di inquinamento ambientale”.

Recentemente una collega prossima alla professione di nutrizionista mi ha raccontato con davvero tanta passione di ciò che è accaduto nella città di Todmorden, nel West Yorkshire, Regno Unito.
Si tratta di un progetto che sogna l’autosufficienza e che permette di coltivare tutta la verdura che i cittadini consumano. Lei mi raccontava che il sogno è di quelli ambiziosi – e proprio per questo è meraviglioso: diventare la prima città autosufficiente del Regno Unito. Un’autosufficienza alimentare, almeno.

Come si fa? Ci si mette insieme, tutti gli abitanti di una città (meglio se piccola) e si inizia a coltivare in giardini, orti urbani, frutteti cittadini. Tutti sono coinvolti nel progetto. In primavera le aiuole della città (quelle grandi sono almeno 70), sono cariche di cavoli, carote, lattughe e cipolle. Certo un sogno tanto stupendo quanto la sua passione nel proporlo e divulgarlo, ma basta poco per capire che è un sogno non applicabile in tutti i contesti.

Come riporta sempre Boncinelli sul mensile “Le Scienze”, secondo le stime nel prossimo decennio l’India supererà la Cina come paese più popoloso del mondo. Già oggi il problema della fame in India è considerato gravissimo e richiede particolare attenzione. Dove procurarsi il cibo allora? L’agricoltura indiana è stagnante, e il rapido processo di urbanizzazione sottrarrà sempre più terre alle coltivazioni. Naturale quindi pensare a nuove metodologie agrarie, come la produzione di OGM.

L’oriente si sta aprendo alla produzione e al consumo degli OGM, ma su una base nuova; non solo come uso dell’esistente, ma anche con metodi che si avvalgono del supporto della ricerca, che oggi utilizza metodologie nuove e senza precedenti. Non basterà avere terre da coltivare e una abbondanza di prodotti frutto di metodi tradizionali spesso non adatti per affrontare con successo nuove emergenze climatiche o biologiche. Occorrerà anticipare tutto questo e continuare a migliorare l’utilizzo degli OGM.
Come afferma Boncinelli, “di chiacchiere e di slogan non si è mai sfamato nessuno, nemmeno nelle fiabe. Il problema è che le fiabe potrebbero trasformarsi in incubi, con grave scarsità di risorse energetiche, una colpevole miopia negli investimenti tecnologici e una congenita tendenza a mungere sempre la stessa vacca fino alla dissoluzione”.
da: Qualcosa di Napoli di Daniele Simonetti QdN – Qualcosa di Napoli [newsletter@qdnapoli.it]

Categorie: Il Contadino

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