BIODOMENICA 2008 : APPUNTAMENTO CON IL BIOLOGICO SALVA CLIMA SALUTE E TASCHE NELLA VILLA COMUNALE DI NAPOLI
Sarà all’insegna del tipico-ogm-free, salutare, senza inutili intermediazione dal campo alla tavola ed emissioni di anidride carbonica per la sua produzione e il suo trasporti l’appuntamento promosso a Napoli da Coldiretti, l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, e Legambiente in occasione della Biodomenica 2008, che domenica 5 ottobre, porterà nelle piazze di tutta Italia la bontà e il gusto dei prodotti biologici.
Dalle 9 alle 13, presso la Cassa Armonica della Villa Comunale partenopea, oltre a degustare ed acquistare direttamente dai produttori, i visitatori potranno ricevere informazioni sull’apporto benefico dell’agricoltura bio nei confronti del cambiamento climatico.
Negli stand allestiti dalla Coldiretti, con il finanziamento dell’Ente Camerale partenopeo, gli ortaggi e le verdure, fra cui i pomodorini, freschi e in conserva, l’olio, il vino, le marmellate, il miele, il formaggio ottenuti con metodi naturali, insieme ad altre alte espressioni di forza nutrizionale e sapore di produzioni agroalimentari delle falde del Vesuvio, della Penisola Sorrentina e di altri unici ed irripetibili microambienti che caratterizzano il territorio della provincia di Napoli, testimonieranno la presenza e l’impegno di un’agricoltura volta, in condizioni sempre più difficili, a proteggere l’ambiente, a offrire alimenti sani e convenienti e a contribuire alla salvaguardia della tutela del paesaggio rurale e della biodiversita’.
Una ricerca fatta negli Usa da ricercatori dell’Usda (Dipartimento d’agricoltura degli Stati Uniti), del Rodale Institute e della Cornell University conclude che un campo coltivato ad agricoltura biologica trattiene fino a sei volte la quantità di carbonio per ettaro all’anno in più rispetto al campo convenzionale.
Dal punto di vista energetico un campo lavorato a bio fa risparmiare il 48,7% del consumo. Discorso simile per le emissioni di Co2 equivalente: mangiare bio riduce del 30% l’inquinamento (studio realizzato in Austria da Freyer e Weik, dell’Università di Vienna – Boku).
Ma sul settore biologico fa notare la Coldiretti pesa l’incognita del regolamento comunitario (in vigore dal 2009) che fissa allo 0,9 per cento la soglia di tollerabilità di residui geneticamente modificati.
“Con la leadership conquistata in Europa la produzione biologica Made in Italy è una opportunità in più offerta dall’agricoltura italiana ai cittadini che dimostrano una sensibilità crescente verso acquisti sostenibili dal punto di vista ambientale – ricorda il presidente della Coldiretti napoletana, Filomena Caccioppoli – nel sottolineare che in attuazione del nuovo regolamento comunitario “occorre introdurre al più presto il marchio del biologico italiano per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli”.
da: Rivieccio Nicola [nicola.rivieccio@coldiretti.it]
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