Natale 2008:un ristorante su 4 costa meno dell’anno scorso.
Da una ricerca condotta dall’Associazione Difesa Consumatori Adico, quest’anno il Natale 2008 si annuncia difficile, con le persone più consapevoli nei loro acquisti e attente al prezzo.
Non a caso, ci sarà un forte calo della presenza di avventori nei ristoranti, in media del 20%, anche perché mangiando fuori casa, una famiglia di 4 persone spenderebbe circa 220 euro, pagando in media 50/60 euro a persona, una cifra al di là delle possibilità di molte famiglie soprattutto considerando che con circa la metà si può organizzare una cenone o pranzo senza farsi mancare nulla, e va bene anche per una tavolata di 8 persone.
E’ quindi naturale che a Natale e a Capodanno molte persone quest’anno ha optato di trascorrerlo tra le mura domestiche.
Per quanto riguarda i locali dove si effettueranno gli acquisti alimentari per organizzare i cenoni saranno il 40% centri commerciali; il 25% discount, unico a dare la possibilità alle famiglie di soddisfare le proprie esigenze alimentari senza rimetterci lo stipendio.
Quest’anno la scelta del locale non sarà difficile; su oltre 30 esercenti monitorati dall’Adico, nessuno ha esaurito le prenotazioni.
Sul fronte dei prezzi per la stragrande maggioranza delle imprese monitorate il 75% sostiene di non aver variato di prezzi rispetto a quelli dello scorso anno; il 25 % dichiara di averli diminuiti; nessuno ammette di aver rincarato il prezzo rispetto lo scorso Natale.
Per quanto riguarda le prenotazioni, prevale un menù tutto compreso per 9 famiglie su 10, eccezione per i bambini sotto i 6 anni alle quali molte famiglie preferiscono l’ ordinazione su carta.
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Inflazione
Tensioni al rialzo pei i beni alimentari. Nonostante le quotazioni dei prodotti agricoli all’origine continuino a scendere, non si colgono adeguati segnali di rientro dei prezzi al consumo degli alimenti”. E’ questo il commento di Confagricoltura ai dati sull’inflazione diffusi dall’Istat. A novembre, infatti, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, conferma il trend in discesa dell’inflazione, con una flessione di -0,4%, rispetto ad ottobre del corrente anno.
In controtendenza, crescono, sia pur in misura modesta, i prezzi dei beni alimentari, con + 0,1%, rispetto ad ottobre del corrente anno.
La dinamica sconta le persistenti tensioni per gli alimentari lavorati, i cui prezzi sono cresciuti dello 0,2%, rispetto ad ottobre.
In particolare, per pane e derivati dai cereali l’incremento, novembre su ottobre 2008, è dello 0,2%; per la pasta di semola di grano duro dello 0,3%; per le carni dello 0,2%; per i lattiero – caseari ed uova dello 0,1%.
Discendono, viceversa – fa notare Confagricoltura – le quotazioni dei prodotti agricoli all’origine: i prezzi medi cereali, secondo le rilevazioni Ismea, sono calati fra ottobre e novembre del 14,6% per il frumento duro; del 6,9% per il frumento tenero, del 7,7% per il risone.
Diminuzioni si registrano anche per frutta ed ortaggi di stagione: carciofi -31%, cavoli e broccoli (-47,6%), carote (-3,3%), cipolle (-1,7%), finocchi (-13,9%), lattuga (-10,6%), clementine (-38,8%).
Nel comparto lattiero – caseario si registrano flessioni per il pecorino (-1,3%), l’asiago (-4%), il burro (-7,8%), il caciocavallo (-1%), il grana padano (-1,9%), il parmigiano reggiano (-1,3%), il taleggio (- 0,4%).
Per gli animali e le carni, si registrano diminuzioni per polli (-2,9%), uova (– 1,1%), suini da macello (-12,2%), vacche da macello (-1,8%), vitelloni e manzi da macello (-0,7%).
Anche il settore vitivinicolo presenta quotazioni in diminuzione: vini igt bianchi (-0,8%), vini igt rossi (-1,1%).
INFO
Il Presidente
Carlo Garofolini
http://www.associazionedifesaconsumatori.it/
da: Asterisco Informazioni [info@asterisconet.it]
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