RESOCONTO ASSEMBLEA SETTORE AGROALIMENTARE LEGACOOP CAMPANIA DEL 28 OTTOBRE 2008.
L’Assemblea, molto partecipata, si è aperta con un saluto della Presidente della Legacoop Campania, Vanda Spoto, che ha messo in evidenza come si stia vivendo “un momento di crisi che va oltre la crisi della cooperazione, ma investe tutti i settori dell’economia, persino la grande industria”.
“Legacoop – dice Spoto – ha presentato delle proposte al governo: sulla tutela del risparmio e delle imprese, affinché il Paese possa ripartire con un rilancio dei consumi. Il tema scelto per l’Assemblea Nazionale dei Delegati e ripreso dall’Assemblea regionale, l’Affidabilità Competitiva, è quanto mai attuale, e ricorda l’emergenza rifiuti di inizio anno, emergenza che ha travolto le imprese campane, soprattutto quelle del settore agroalimentare, non ancora del tutto superata.
In quei mesi la cooperazione ha dimostrato responsabilità, non ha chiesto sussidi, non è andata con la mano tesa, al contrario di qualcunaltro che, con alcune dichiarazione sulla stampa, ha contribuito più volte a dare un colpo letale al comparto agroalimentare campano”.
Legacoop Agroalimentare Campania all’epoca ha chiesto, infatti, l’analisi dei prodotti e dei terreni, nonché il rilancio e la valorizzazione dei prodotti campani con campagne promozionali mirate, dissociandosi dal coro della richiesta di bonifica indiscriminata.
“Il lavoro dei prossimi mesi – ha concluso Spoto – si dovrà concentrare nel definire strategie per superare i punti di debolezza, primo fra tutti la dimensione di impresa. Le cooperative aderenti sono tutte di piccole-medie dimensioni, tuttavia, la cooperazione ha insita in sé la forza del fare sistema, occorre andare verso le integrazioni, i consorzi, le fusioni, per crescere, per essere maggiormente competitivi, per essere in grado di restare sul mercato”. Pietro Ciardiello, Responsabile regionale del Settore Agroalimentare Legacoop, e Direttore della Cooperativa Sole che opera nel territorio martoriato della provincia di Caserta, ha introdotto i lavori, mettendo sul piatto una serie di temi stringenti per il rilancio del comparto in Campania. Spiega che l’Agroalimentare campano, è molto ricco e che ci sono prodotti d’eccellenza, senza i quali per l’Italia sarebbe difficile stare sul mercato europeo, ma da un po’ di anni la Campania è nell’ occhio del ciclone.
Ricorda nel 2003 le problematiche sull’etichettatura, poi sui prezzi, poi ancora sulla diossina. Oggi la regione continua ad essere sotto tiro, e si chiede, tuttavia, come mai a Napoli vengono trovati dieci quintali di prodotti cinesi, dopo dieci giorni vengono trovati anche a Catania e altrove, mai niente.
“Nello stato di calamità – dice riferendosi all’emergenza rifiuti – Legacoop Agroalimentare Campania ha chiesto di certificare i prodotti delle proprie cooperative, certa di avere tutte le carte in regola per poter restare sul mercato Europeo”.
Tre i punti di riflessione e discussione proposti:
– produrre per stare sul mercato;
– la strategia verso i soci produttori;
– gli strumenti finanziari.

Sul primo punto all’ordine del giorno, Legacoop pensa che bisogna decidere oggi cosa deve essere l’agroalimentare campano, nella consapevolezza che il mercato interno non è l’Italia, ma è l’ Europa dei 25 e, di qui a qualche anno, sarà il bacino del Mediterraneo, il 2010 è prossimo e gli accordi WTO si faranno.
Per assicurare un futuro agro alimentare alla Campania bisogna costruire grandi aziende, altrimenti persino i pochi colossi campani, potrebbero scomparire. C’è la convinzione, come Legacoop, che la soluzione del mercato km zero non rappresenti la risposta, bisogna si accorciare la filiera, ma questa rappresenta una strategia limitata nel tempo, che non avrà ripercussioni positive sul futuro dell’agroalimentare campano.
Le considerazioni dell’ Assemblea sono partite dallo scenario attuale che presenta :
­- aumento della concorrenza dovuto all’accelerazione dei processi di globalizzazione;
– concentrazione della domanda dovuta alla concentrazione della GDO europea;
– frammentazione dell’offerta.

Sul secondo punto, la strategia della cooperazione deve essere quella di rafforzare se stessa e nel contempo le aziende dei soci, ponendo grande attenzione agli indirizzi tecnici indispensabili per condurre correttamente l’azienda agricola, fornendo indicazioni sulle scelte colturali e varietali, sperimentando prodotti innovativi, produzioni integrate, prodotti biologici, ad es. nei territori delle Aree Protette.
In tale direzione, anche le politiche dei marchi riconosciuti (DOP, IGP, ecc…), dovrebbero indirizzarsi verso produzioni che hanno le caratteristiche per assicurare qualità e volumi tali da rispondere alle richieste del mercato.
Bisogna produrre qualità, ma le aziende necessitano anche di servizi e flessibilità.
Si è sottolineata l’importanza dell’ innovazione di prodotto, ma non è da trascurare l’importanza dell’innovazione di processo, un esempio può essere il packaging, per cercare di avere sempre il prodotto giusto al posto giusto.
Infine, si puntualizza che la Cooperativa è del socio ma anche del territorio, quindi bisogna interrogarsi su come formare la gente e prepararla a crescere e ad organizzarsi.
La cooperazione, infatti, svolge una funzione di qualificazione e tutela del territorio innegabile.

Il terzo punto, interroga sul come il perseguire obiettivi di crescita dimensionale non può prescindere dall’esigenza di una adeguata programmazione finanziaria, che dalla cooperativa ricade sulle aziende dei soci e viceversa.
Un approfondimento è necessario sia riguardo gli strumenti finanziari del mondo Legacoop, Coopfond e Cooperare Sviluppo, sia riguardo le opportunità che si potranno costruire con i Consorzi fidi che con l’Istituzione regionale.

Numerosi anche gli interventi di invitati di altre organizzazioni del settore, fra cui citiamo Salvatore Ciardiello, responsabile della CIA Napoli-Caserta, che ci tiene puntualizzare come “anche per la CIA km zero sia solo uno spot. Danneggia le imprese agricole e non aiuta a risolvere i problemi dell’ambiente e dei consumatori. Per rilanciare i consumi agroalimentari, altre sono le strade da battere, a cominciare da nuovi e più stretti rapporti di filiera che permettano di rendere più veloci ed efficienti i passaggi dal campo alla tavola e di ridurre i prezzi, rispondendo così alle esigenze dei cittadini”. In tale direzione, pensa l’esponente della CIA, che la cooperazione possa svolgere un ruolo fondamentale e per questo motivo la sua organizzazione è pronta a costruire sinergie e a sostenere la presenza della Legacoop nel Tavolo Verde regionale.

Ha concluso i lavori il Direttore di Legacoop Agroalimentare, Giuseppe Piscopo, che è dell’avviso “che il percorso che deve condurre all’Assemblea dei Delegati del 13/14 novembre è incentrato sull’ascolto dei territori, di qui la bozza del documento introduttivo e del documento tecnico sulle filiere, di qui la possibilità di discutere insieme per arrivare a posizioni condivise. Il tema scelto dell’affidabilità competitiva richiama il ruolo fondamentale dell’agricoltura che non riguarda solo gli interessi di chi produce e di chi commercializza ma gli interessi più generali della collettività. Di qui l’affidabilità verso i soci, verso i consumatori, verso i lavoratori, verso la pubblica amministrazione, verso il rispetto dell’ambiente, quale elemento di distintività sul mercato dell’impresa cooperativa”. “Nel contempo – conclude Piscopo – il nostro lavoro è rivolto anche a far recuperare competitività alle associate, alla necessità di contenere i costi, alla razionalizzazione delle filiere, a favorire la crescita dimensionale. Su quest’ultimo punto bisogna fare un grosso sforzo teso, in primis, a superare inutili campanilismi, pensando alle possibili integrazioni tra imprese.
Quando si parla di integrazione non si deve far riferimento solo ed esclusivamente alla fusione, perché esistono numerose forme di aggregazione ed integrazione che consentono alle imprese di perseguire obiettivi comuni senza perdere la propria identità aziendale (es. Consorzio Viridarium)”. Sottolinea, infine, l’opportunità di avviare percorsi di integrazione tra aziende in salute, perché le operazioni di salvataggio non rappresentano l’optimum per fare integrazione.

Sono stati eletti delegati all’Assemblea Nazionale di Legacoop Agroalimentare che si svolgerà a Tivoli il 13 e 14 novembre:
– Pietro Ciardiello ( Coop. Sole),
– Antonio Coppola (Coop. Antica Hirpinia),
– Gennaro D’Alessio (Coop. Rivabianca).
Napoli, 7 novembre 2008

da: Ufficio Stampa Legacoop Campania. Anna Ceprano
081 606 30 54 – 339 48 19 921
ufficiostampa@legacoopcampania.it
da: annaceprano@gmail.com

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L’ANNUNCIO E IL PROGRAMMA
—————————-L’AFFIDABILITA’ COOPERATIVA. Assemblea cooperative aderenti a Legacoop Campania del settore agroalimentare.
NAPOLI 28 OTTOBRE 2008 ORE 10.00 – 14.00 – CENTRO CONGRESSI TIEMPO CENTRO DIREZIONALE IS. E/5.
Il Settore agroalimentare di Legacoop Campania, in preparazione della 14^ Assemblea Nazionale dei Delegati di Legacoop Agroalimentare, si riunirà per discutere una serie di temi relativi alla situazione ed alle prospettive di sviluppo delle principali filiere produttive in cui operano le cooperative associate. Sulle politiche agricole regionali, i cooperatori si confronteranno con Andrea Cozzolino, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.
In presenza di un quadro mondiale, dove alle incertezze tipiche del futuro, si è aggiunto l’effetto devastante della speculazione finanziaria, che trasferisce risorse immense al di sopra e al di fuori del controllo degli stati, crescerà il ruolo ed il peso dell’economia agricola come fattore di produzione di derrate alimentari, di sostenibilità ambientale e di bio energia.
L’economia comunitaria avrà di fronte la sfida della competitività degli altri sistemi economici e, quindi, dovrà imprimere maggiore concorrenzialità alla propria offerta, generando così maggiore selettività, generata dai processi di concentrazione aziendale.
“Le imprese agricole – dice Pietro Paolo Ciardiello, Responsabile regionale Settore agroalimentare Legacoop – dovranno affrontare i problemi della dimensione, della continuità generazionale e della specializzazione produttiva come fattori decisivi per una produzione di valore sostenibile nel tempo”.
Per il futuro, dunque, si accentuerà la caratterizzazione delle filiere come sistemi organizzati che legano la produzione al mercato, anche in funzione della crescita del potere della grande distribuzione e del bisogno di aumentare l’esportazione.
PROGRAMMA
Ore 10.00
Apertura dei lavori
Saluto Vanda Spoto, Presidente Legacoop Campania
Relazione
Pietro Paolo Ciardiello, Responsabile Settore Agroalimentare Legacoop Campania
Dibattito
Intervento
Andrea Cozzolino, Assessore Agricoltura Regione Campania
Conclusioni
Giuseppe Piscopo, Direttore Legacoop Agroalimentare
Nomina dei delegati all’Assemblea Nazionale
Ore 14.00
Chiusura dei lavori
(17.10.2008)
INFO
Ufficio Stampa Legacoop Campania
Anna Ceprano (Responsabile)
081606 30 54 – 339 48 19 921
ufficiostampa@legacoopcampania.it
annaceprano@gmail.com


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