LA RESISTENZA CONTADINA: IL MANIFESTO SLOW FOOD
Il Manifesto di Slow Food® Campania
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Slow Food, attraverso Resistenza Contadina, vuole dare voce, sostegno e opportunità a tutti quei contadini che
resistono ad un sistema di distribuzione del cibo che strozza i margini di chi lavora la terra, ben al di sotto della soglia di convenienza.
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Il valore dei prodotti della terra si è progressivamente ridotto, soprattutto quando le produzioni agricole sono destinate alla trasformazione e al confezionamento da parte dell’industria alimentare.
Una legislazione che privilegia sempre di più i processi di industrializzazione del cibo.
Le norme del settore agroalimentare penalizzano le produzioni tipiche e di piccola scala e in alcuni casi
determinano l’abbandono di metodi produttivi tradizionali, la burocratizzazione diviene spesso insostenibile per le piccole aziende agricole.
Il proliferare di adempimenti burocratici, spesso oltre ogni logica, costringe i contadini a destinare tempo e risorse che vengono così distolte dall’attività produttiva vera e propria.
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L’avanzare del cemento che, soprattutto nelle zone periurbane, determina una progressiva e irreversibile perdita di suoli agricoli.
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In queste aree la vendita di terreni a scopi edificatori determina un ricavo che l’agricoltore non realizzerebbe
nell’intero arco della sua vita lavorativa, disincentivando di fatto qualsiasi attività agricola.
Il diffondersi dell’illegalità anche nei sistemi di produzione del cibo.
In alcuni contesti il rischio di contaminazione con forme più o meno organizzate di illegalità è molto alto.
Illegalità che in questi casi può assumere forme diverse, dall’utilizzo del lavoro nero e del caporalato nelle
aziende agricole allo sversamento abusivo dei rifiuti su suoli agricoli, dal riciclaggio di denaro proveniente
da attività illecite al controllo dei mercati di beni alimentari.
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All’omologazione dilagante dei prodotti alimentari.
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La competizione commerciale si gioca pressoché esclusivamente sul prezzo, rendendo sempre più difficile la sopravvivenza di quei produttori che puntano sulla biodiversità, su varietà ed ecotipi locali, su pratiche
tradizionali ed eco-sostenibili.
Pertanto Slow Food ritiene necessaria una forma di resilienza per consentire a tutti quegli agricoltori che resistono con ostinazione ad avversità e a ostacoli così grandi, di continuare a svolgere il proprio lavoro con dignità e con le opportunità che un’attività tanto nobile dovrebbe naturalmente offrire.
Slow Food resiste con loro!
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IL REPORT
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«Noi siamo coi contadini»
Slow Food Campania ha presentato il Manifesto di Resistenza contadina
È stato presentato questa mattina presso il Ristorante Umberto di Napoli il Manifesto di Resistenza Contadina, un documento nato dall’esigenza di contrastare la difficoltà perenne e crescente dell’agricoltura di piccola scala e raccolto da Slow Food Campania attraverso l’ascolto delle voci dei contadini.
L’incontro, condotto da Geppina Landolfo, Presidente Arga Campania – Associazione Regionale Giornalisti Agroalimentari, è stato aperto da Massimo Di Porzio, patron di Umberto ed esponente di quella che lui stesso ha definito “resistenza gastronomica”.
A portare la testimonianza del mondo agricolo è stato Vincenzo Egizio, contadino di Brusciano: «Nella nostra terra esistono tante piccole aziende con prodotti che sono riconosciuti di grande qualità ma che non riescono a fare reddito perché non possono competere col mercato agroalimentare oggi in essere. I prodotti hanno a priori un prezzo definito e una scheda tecnica e organolettica che non tiene conto né dei costi effettivi né della biodiversità, unici testimoni di una produzione rispettosa del territorio. Oggi c’è bisogno di ritornare al rispetto del terreno».
In controtendenza rispetto al canovaccio consueto, Maria Scarinzi ha poi presentato il logo del Manifesto, il quale caratterizzerà tutti gli appuntamenti di Resistenza Contadina. Maria, figlia di contadini, parte dalla descrizione della città cattiva, quella dove bisogna abbassare la voce per non dare fastidio e dove l’unico verde è quello dei campi di calcio. «Credevo che la città giusta fosse quella dove funziona tutto, mentre oggi posso dirvi che ho deciso di rimettere al centro le radici, la famiglia e di pensare all’agricoltura come prima e più antica forma di fede. Sono felice di avere potuto realizzare questo logo perché oggi ritorniamo a parlare di contadini, non di imprenditori agricoli».
Gaetano Pascale, Presidente Slow Food Campania, ha così sintetizzato: «Avremmo preferito non ci fosse bisogno di “resistenza”. Invece oggi dobbiamo porre un punto di partenza: noi siamo coi contadini. Resistenza contadina è un manifesto aperto, un punto di partenza sul quale ragionare con chiunque voglia unire la propria voce a quella dei contadini. Slow Food non vuole e non deve rappresentare i contadini, ma apprendere da loro e dargli voce. Noi avremo iniziative nelle Condotte per aiutare i contadini a superare difficoltà diventate insostenibili. Il Manifesto parte dalla Campania ma vuole arrivare, con i dovuti distinguo, in ogni parte del mondo».
In chiusura, arriva il primo impegno comunicativo con Gianpaolo Necco, Consigliere nazionale Unaga: «L’Arga Campania si occuperà di divulgare il Manifesto in tutte le Regioni dove figurano le Arga. I contadini non sanno più con chi parlare. Siamo un Paese in crisi ma c’è una speranza: a Napoli, città di mare, si parla di agricoltura».
INFO
Ufficio Stampa Slow Food Campania
Sandro Tacinelli
Antonio Puzzi
info@slowfoodcampania.com
www.slowfoodcampania.com
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LA NOTA di MARIO CARILLO
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Resistenza contadina
Grido d’allarme Slow food
Grido d’allarme delle condotte Slow Food sull’industrializzazione nel campo agro-alimentare a scapito del lavoro agricolo ed artigianale.
Nel ristorante da Umberto di Via Alabardieri, tempio della ristorazione da oltre cinquant’anni, è stato presentato il manifesto “Resistenza contadina”, riassunto in cinque punti: Un sistema di distribuzione del cibo che strozza i margini di chi lavora la terra ben di sotto la soglia di convenienza; una legislazione che pivilegia sempre di più i processi di industrializzazione del cibo; l’avanzare del cemento che, soprattutto nelle zone periferiche determina una progressiva e irreversibile perdita di suoli agricoli; il diffondersi dell’illegalità anche nei sistemi di produzione del cibo; l’omologazione dilagante dei prodotti alimentari.
La bontà dei sapori delle nostre terre coniuga incanti del palato e suggestioni dell’olfatto – è stato ribadito dai numerosi presenti. Chi non ha provato un brivido di piacere gustando i nostri ortaggi, i nostri latticini i nostri prodotti ittici, i nostri dolci, accompagnati magari da un ottimo vino. Forte, infine, il contributo che l’arte culinaria offre allo sviluppo del turismo.
L’incontro, coordinato da Geppina Landolfo, presidente Arga Campania, Associazione Regionale Giornalisti Agroalimentari, è stato aperto da Massimo di Porzio, proprietario del ristorante ospitante che ha dichiarato di essere lui stesso esponente di “resistenza gastronomica”, trattando nel suo locale prodotti nostrani.
«Nella nostra terra esistono tante piccole aziende – è intervenuto, infervorato, Vincenzo Egizio, contadino di Brusciano – con prodotti che sono riconosciuti di grande qualità ma che non riescono a fare reddito perché non possono competere col mercato agroalimentare oggi in essere. I prodotti hanno a priori un prezzo definito e una scheda tecnica e organolettica che non tiene conto né dei costi effettivi né della biodiversità, unici testimoni di una produzione rispettosa del territorio. Oggi c’è bisogno di ritornare al rispetto del terreno».
Gaetano Pascale, presidente Slow Food Campania, ha cosi sintetizzato il suo intervento: «Avremmo preferito non ci fosse bisogno di “resistenza”. Invece oggi dobbiamo porre un punto di partenza: noi siamo con i contadini. Resistenza contadina è un manifesto aperto, un punto di partenza sul quale ragionare con chiunque vuole unire la propria voce a quella dei contadini. Slow Food, presente in 150 paesi del mondo, non vuole e non deve rappresentare i contadini, ma apprendere da loro e dargli voce. Noi avremo iniziative nelle Condotte per aiutare i contadini a superare difficoltà diventate insostenibili. Il Manifesto parte dalla Campania, ma vuole arrivare, con i dovuti distinguo, in ogni parte del mondo».
All’unisono Geppina Landolfo per l’Arga e Gianpaolo Necco, consigliere nazionale Unaga, hanno dato il proprio appoggio all’iniziativa dichiarando:
«L’Arga Campania si occuperà di divulgare il Manifesto in tutte le Regioni dove figurano i nostri associati. I contadini non sanno più con chi parlare. Siamo un Paese in crisi, ma c’è una speranza: a Napoli, città di mare, si parla finalmente anche di agricoltura».
Maria Scarinzi, graphic designer esperta in comunicazione istituzionale e d’impresa ha poi presentato il logo del Manifesto, il quale caratterizza tutti gli appuntamenti di Resistenza Contadina. Maria, figlia di contadini, parte dalla descrizione della città cattiva, quella dove bisogna abbassare la voce per non dare fastidio e dove l’unico verde è quello dei campi di calcio. «Sono felice di avere potuto realizzare questo logo perché oggi ritorniamo a parlare di contadini, non di imprenditori agricoli».
Mario Carillo, giornalista associato all’Arga Campania.
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Giovedì 16 febbraio
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Presentazione del Manifesto
di Resistenza Contadina
Giovedì 16 febbraio alle ore 11,00 presso il Ristorante Umberto di Napoli (via Alabardieri, 30) Slow Food Campania presenta il Manifesto di Resistenza Contadina.
Il documento è nato dall’esigenza di contrastare la difficoltà perenne e crescente dell’agricoltura di piccola scala.
Il Manifesto, realizzato grazie all’ascolto e al confronto con gli agricoltori, è aperto ai contributi di tutti i soggetti della società civile che intendono fotografare le difficoltà contemporanee e contribuire a combatterle con azioni precise e determinate a sostegno dell’agricoltura di prossimità.
A condurre l’incontro, che vedrà protagonisti i contadini e le loro testimonianze di operatori in contesti non particolarmente favorevoli, sarà Geppina Landolfo, Presidente ARGA Campania “Francesco Landolfo”.
Interverranno inoltre:
– Gaetano Pascale, Presidente Slow Food Campania, che illustrerà i contenuti e le azioni del progetto;
– Maria Scarinzi, graphic designer esperta in Comunicazione istituzionale e d’impresa, che illustrerà le caratteristiche del logo di Resistenza Contadina da lei realizzato.
Nel corso della presentazione, sarà letto e distribuito il Manifesto.
Ufficio Stampa Slow Food Campania
Sandro Tacinelli e Antonio Puzzi
info@slowfoodcampania.com
www.slowfoodcampania.com
da: Sandro Tacinelli giornalista associato all’Arga Campania[sandrotacinelli@tin.it]
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L’evento è stato inserito anche sul sito dell’Unaga.
http://www.unaganews.org/wordpress/presentazione-del-manifesto-di-resistenza-contadina-con-geppina-landolfo-presidente-arga-campania.html
Un cordiale saluto a tutti
Efrem Tassinato
giornalista
Via Porto, 10
I-35028 Piove di Sacco (Pd)
Tel. +39 (049) 9703015
Fax +39 (049) 9702221
Cell. +39 (333) 3938555
E-mail: efrem@tassinato.it
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