NAPOLI. Centro Culturale
La Città del Sole, ex asilo Filangieri
le news

15 settembre 2015
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Sono ricominciate le effrazioni e le devastazioni all’ex Asilo Filangieri e il Centro Culturale “La Città del Sole” paga di nuovo un prezzo altissimo per responsabilità altrui.
Per tre lunghi anni Il Centro Culturale – il più esposto alla violenza che progressivamente ha assunto forme di mera vandalizzazione e intimidazione – ha chiesto inutilmente al Comune di ripristinare le misure di sorveglianza volutamente abolite. Finalmente, dopo i recenti fatti, il Comune ha chiamato a custodire l’immobile una guardia giurata (addirittura armata!): un provvedimento che in sé non affronta le cause del problema e soddisfa soltanto chi vi vede la garanzia delle proprie prerogative e ringrazia con forzate motivazioni fantapolitiche e con “servo encomio” elettoralistico.
La realtà indica chiaramente fatti e comportamenti che richiedono ben altre soluzioni. La diversa destinazione dell’edificio rispetto a quella originaria e vincolante, la sua sottrazione alla fruizione del quartiere, la caparbia attribuzione e la complementare appropriazione privatistica di un bene dichiarato “comune”, l’imposizione di regole di gestione formalmente “democratiche” ma in realtà non inclusive, una progettualità escludente e corporativa nei confronti di tutti gli “esterni”, attività culturali lontane dalla sensibilità del proletariato e delle classi popolari del territorio: tutto questo (ed
altro…) ha creato una barriera di estraneità e di ostilità nei confronti di chi opera nell’ex Asilo.
La cultura – se è veramente tale e non mera espressione di elites “intellettuali” e di ceti privilegiati, se rappresenta il sentire e l’ansia di cambiamento di un’intera società – non può vivere in una ben munita rocca per difendersi dalla realtà circostante in cui, all’opposto, deve affondare le sue radici e da cui – senza barriere e guardiani – deve trarre quotidiano alimento.
E la simbiosi – vale a dire la partecipazione attiva e consapevole – non può essere assoggettata a regole unilateralmente fissate e gestite, né, infine, il “bene” dell’intera comunità – pubblico o “comune” che si voglia definire – può essere “generosamente”
attribuito o egoisticamente appropriato sulla base di risibili archeologismi giuridici o coperto da magniloquente retorica populista.
Il problema, dunque, non si risolve con le guardie giurate, come non è stato risolto fino ad oggi con le sbarre, i cancelli e le misure restrittive per l’accesso che – piuttosto – hanno mostrato che per avere capacità di ”autogestione” non basta farne un gran parlare. La soluzione sta in una custodia e in una gestione dell’edificio non escludenti e non repressive, sta nel coinvolgimento e nella partecipazione effettiva degli abitanti del quartiere, a partire dalla loro sensibilità e dai loro bisogni: soltanto loro possono tutelare un bene che sentono proprio, che appartiene effettivamente alla comunità.
“La Città del Sole” non plaude, quindi, alla istituzione dello “sceriffo” dell’Asilo, ma continua a fare appello al Comune perché vengano ripristinate forme di tutela e di garanzia del “bene comune”
come, del resto, avviene in tutti i centri sociali realmente “occupati” e effettivamente autogestiti, o, perfino, con modalità che questa stessa giunta ha adottato recentemente per altre strutture da essa direttamente gestite. Fa, quindi, appello a tutti affinché l’edificio sia restituito agli abitanti del territorio in modo che essi possano essere direttamente, con la propria sensibilità, partecipazione e propositività, l’elemento propulsore delle attività culturali, formative e ludiche da realizzare nell’ex Asilo Filangieri, in un rovesciamento dell’attuale rapporto di ospitalità tra loro e i cosiddetti operatori culturali.
Centro Culturale La Città del Sole [centroculturale@lacittadelsole.net]

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6 marzo 2015
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Il Centro Culturale “La Città del Sole” ha, naturalmente, sottoscritto l’appello a sostegno della riappropriazione dell’edificio dell’opg di Materdei e invita singoli e organismi a fare altrettanto.
Ma aderire all’appello non basta: l’azione coraggiosa dei giovani che ne hanno ripreso il possesso richiede sostegno militante sia per la difesa dello spazio, sia per il suo recupero funzionale, sia per la organizzazione e realizzazione delle attività sociali con e a beneficio del territorio che sono la ragione stessa della riappropriazione.
È necessario che ciascuno metta a disposizione – concretamente e pubblicamente – le proprie capacità e competenze (tecniche, professionali, culturali, politiche, ecc.) per contribuire – al di là di prese di posizione, apprezzabili ma astratte – a risolvere gli innumerevoli problemi che si frappongono al proseguimento e alla crescita dell’iniziativa.
Per questo il Centro Culturale ha portato direttamente ai giovani militanti la propria disponibilità a sostenere il loro sforzo e rende qui pubblico questo impegno con il comunicato di seguito riportato ed esorta militanti e organismi a fare altrettanto per creare intorno all’iniziatica una cintura di sicurezza e di potenzialità operative.
Il grande risveglio civile degli anni ’60 del secolo scorso aprì un lungo e incompiuto percorso in cui, in mezzo secolo, le coscienze individuali e collettive hanno operato ininterrottamente per superare barbarie e disuguaglianze esistenti nella società.
A questa spinta di civiltà il potere, le istituzioni e la cultura dominante hanno opposto una accanita resistenza vanificando spesso le conquiste strappate e riducendo ulteriormente i margini di democrazia e di speranza: all’ansia di liberazione e alla partecipazione sempre più consapevole è stato risposto con forme palesi o occulte di ulteriore oppressione che hanno portato a maggiore esclusione e a più sofferenza per i deboli. Anzi, le spinte al rinnovamento e alla liberazione sono state utilizzate – per compiacente lassismo e complicità politiche – come occasioni di allargamento e massimizzazione di profitto.
La salute mentale era un ambito troppo ghiotto per sfuggire a questa sciagurata deriva.
Ma, come in ogni altro ambito, la realtà scava in profondità nelle coscienze, e nessun “pensiero unico” ancora dominante e nessuna politica perversa ancora egemone possono arrestare la spinta al rinnovamento e alla liberazione, soprattutto quando alla decadenza del sistema istituzionale e della democrazia delegata fa riscontro una potente volontà di partecipazione diretta e di protagonismo di massa.
La riappropriazione da parte di giovani determinati dell’edificio dell’OPG di Materdei – di proprietà pubblica e abbandonato al saccheggio e al degrado – è la più recente manifestazione di questa ormai diffusa volontà popolare di realizzare iniziative concrete e percorsi condivisi di alternativa e di radicale cambiamento di un sistema che dalla sua stessa crisi attinge opportunità per accrescere l’oppressione, l’esclusione, la sofferenza degli uomini e dell’intera società.
Queste iniziative – che muovono da scottanti esigenze reali, ma non sono intese a soddisfare interessi corporativi né bisogni individuali – vanno comunque decisamente sostenute e aiutate a crescere e a unificarsi passando da coraggiose sfide di singole avanguardie a movimento di massa strutturato e strategicamente finalizzato.
Nella decadenza e nel vuoto di una “politica” che sembra incapace di ripensare se stessa, il moltiplicarsi di queste iniziative è concreta speranza e opportunità di ripresa.
Perché il sostegno alla riappropriazione dell’OPG di Materdei sia il più ampio possibile, consapevoli che soltanto l’indifferenza può consentire la repressione e la eliminazione dell’ennesima generosa esperienza (che, in questo caso, deve fronteggiare emblematicamente non soltanto la massima forma del potere costituito che genera ingiustizia e disuguaglianza – lo Stato –, ma la sua espressione più odiosa e scopertamente repressiva: il sistema carcerario), prendiamo impegno di dare il massimo sostegno a questi giovani coraggiosi perché possano proseguire la loro esperienza tesa a recuperare, riutilizzare e restituire alla collettività, per un uso sociale condiviso e democraticamente partecipato, un bene comune.
6 marzo 2015
Centro Culturale “La Città del Sole”
Centro Culturale La Città del Sole [centroculturale@lacittadelsole.net]

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Sabato 15 novembre, ore 16:30
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LIBRERIA UBIK
via Garofani. 6 – Pisa
Paolo Barrucci (Università Firenze)
Carla Filosa (Rivista “La Contraddizione”)
Francesco Schettino (Seconda Università Napoli)
Presenteranno il libro
PERLA CRITICA
Dell’economia politica, secondo Marx
Antologia di scritti selezionati da
Gianfranco Pala
La Città del Sole [info@lacittadelsole.net]

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29 novembre 2013
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Dopo nove mesi di tregua precaria i soliti “ignoti” (???) hanno ripreso le loro barbariche intimidazioni contro il nostro Centro Culturale nella rinnovata illusione di indurci a “togliere il fastidio” e lasciare libero il campo.
Siamo alla quattordicesima incursione di questi cialtroni che possono e debbono ringraziare il sindaco e gli assessori vecchi e nuovi (Patrimonio, Cultura e Beni comuni) che hanno per un anno e mezzo omesso atti d’ufficio dovuti rendendosi obiettivamente complici e favoreggiatori dei loro atti criminosi.
Comunicazioni, denunzie e diffide non son serviti a niente: fino a quando l’arroganza, l’irresponsabilità e l’incapacità potranno continuare impunemente a devastare la città già martoriata e, per di più, beffata da una demagogia magniloquente che non riesce più a nascondere la mediocrità?
In data odierna abbiamo inviato al Comune di Napoli questo messaggio di posta elettronica certificata:

Dopo nove mesi la sede del Centro Culturale “La Città del Sole” è stata nuovamente oggetto di effrazione da parte di ignoti delinquenti.
È la quattordicesima volta: di queste, dieci sono state oggetto di regolare denunzia all’autorità di polizia e giudiziaria; tutte sono state puntualmente segnalate con posta certificata al sindaco e agli assessori competenti del Comune di Napoli, oltre che a numerosi consiglieri.
Mai nessuno è intervenuto in alcun modo per far cessare questa violenza barbarica e per preservare l’edificio e le strutture in esso operanti da ulteriori danni.
Questi ed altri fatti delittuosi durano ormai da un anno e mezzo. Possiamo, dunque, a ragione affermare che l’insipienza e il completo assenteismo del Comune hanno consentito la commissione di questi fatti criminali e se ne sono fatti complici.
Denunziamo e denunzieremo con ogni mezzo all’opinione pubblica questo comportamento intollerabile e inqualificabile e chiederemo alla Corte dei Conti Regionale e alla Guardia di Finanza di accertare se nel bilancio del Comune di Napoli siano state o siano indebitamente inserite voci di spesa per la gestione, la manutenzione e la riparazione dei danni relativi all’edificio dell’ex Asilo Filangieri e se esistano, eventualmente, gli estremi di reato a carico degli amministratori dell’Ente.
Con la presente, intanto, diffidiamo formalmente tutti gli amministratori in indirizzo dal persistere nel recidivo comportamento assenteista e dall’omettere ancora atti d’ufficio dovuti a tutela di un edificio monumentale di proprietà pubblica e delle sue pertinenze archeologiche, dell’incolumità, della salute e dei beni di chi opera e frequenta l’immobile.
Significhiamo, nel contempo, che sarà nostro impegno richiedere personalmente e solidalmente agli stessi amministratori in indirizzo i danni subiti – per vandalizzazioni e furti – dal nostro Centro a seguito delle effrazioni rese possibili dalle omissioni di atti dovuti dagli stessi.
Ci auguriamo di avere finalmente riscontro nel ritorno del Comune all’assunzione delle proprie responsabilità con gli atti dovuti e fin qui omessi.
Sergio Manes
Presidente del Centro Culturale “La Città del Sole”

Il messaggio è stato inviato per posta elettronica ordinaria anche a:

sindaco@comune.napoli.it, vicesindaco@comune.napoli.it, assessorato.patrimonio@comune.napoli.it, assessorato.politichesociali@comune.napoli.it, assessorato.cultura@comune.napoli.it, assessorato.benicomuni@comune.napoli.it, municipalita4@comune.napoli.it, filos40@hotmail.com, alessandrofucito@virgilio.it, studiococcia@libero.it, scrivimi@simonamolisso.it, a_beatrice@libero.it

Se ci saranno riscontri (sarebbe la prima volta in un anno e mezzo!) vi terremo informati.
Vi preghiamo di fare il possibile per far conoscere questa ennesima incredibile situazione: soltanto l’indignazione e la collera dei cittadini possono far breccia. In questa prospettiva ci attiveremo per costruire un percorso di lotta a cui vi chiediamo fin d’ora di partecipare attivamente e propositivamente.
Grazie a tutti dell’attenzione
Sergio Manes
Presidente del Centro Culturale “La Città del Sole”
da: Centro Culturale La Città del Sole [centroculturale@lacittadelsole.net]

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13 settembre 2013
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Sezione Panafricana
del Centro Culturale “La Città del Sole”
L’Assessore Roberta Gaeta ha gentilmente e puntualmente risposto al nostro grido d’allarme sullo sgombero degli immigrati dall’appartamento di via Leopardi. Apprezziamo molto il gesto: non tutti i pubblici amministratori – anche nello stesso Comune e nella stessa Giunta – hanno la sensibilità di interloquire con la città e di farlo senza arroganza. Ne abbiamo una lunga, dolorosissima e sgradevolissima esperienza diretta. E apprezziamo l’invito al confronto che è necessario corollario di quella sensibilità. Né sottovalutiamo che un esponente di questa Giunta abbia la coerenza e il coraggio di apprezzare – pubblicamente e in “controtendenza” – la nostra abnegazione e il nostro impegno nel sociale. Di questa onestà intellettuale ringraziamo l’Assessore.
Poiché, però, per normale discrezione non pubblichiamo mai “in chiaro” gli indirizzi a cui inviamo i nostri messaggi, la risposta dell’Assessore non è potuta giungere ai destinatari del nostro appello.
Ci sembra corretto e doveroso, allora, inoltrarla noi. La riportiamo integralmente qui di seguito:
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Questa mattina con stupore abbiamo letto il comunicato della sezione Panafricana del Centro Culturale “La Città del Sole” in merito alla presunta volontà dell’Amministrazione Comunale di aver predisposto lo sgombero di alcuni cittadini stranieri da alloggi comunali e privati presso i quali sono ospitati.
Intanto, per non lasciare dubbi, comunichiamo la totale infondatezza della notizia di uno “sgombero forzato per martedì 17”, come riportato dal comunicato.
Nel merito della vicenda, l’orientamento dell’Assessorato al Welfare e dell’Amministrazione Comunale è di tutt’altro indirizzo. Questo Assessorato, infatti, da mesi rimane in constante rapporto con i cittadini stranieri che da più di due anni sono ospitati presso l’Istituto Menichini, la strutture di Via Leopardi e quella di via Vertecoeli, al fine di individuare una comune strategia di supporto. Strategia che in sette mesi ha portato a dare finalmente seguito al bando sul sostegno abitativo approvato nel 2009 ma reso realmento operativo da marzo 2013 e alla delibera di giunta n° 640 del 13/08/2013 dove, nel riconoscere la particolarità della condizione degli immigrati provenienti da via dell’Avvenire poi ex Brin, si sancisce un ulteriore supporto teso all’autonomia e alla fuoriuscita dalle strutture di accoglienza. I cittadini immigrati hanno condiviso il progetto e fornito tutti i dati per l’avvio delle pratiche amministrative durante gli incontri che con loro si sono avuti il giorni 1 e 2 agosto di quest’anno. Non più tardi di ieri (12 settembre) c’è stato un ulteriore incontro con gli ospiti di via Vertecoeli e dell’Istituto Menichini per definire il percorso verso l’espletamento della detta delibera. L’incontro per Via Leopardi che era in agenda per il prossimo sabato, è stato spostato per esigenze lavorative degli stessi ospiti alla settimana successiva.
Come potevamo dunque sgombrare?
Siamo convinti che l’associazione
“Citta del Sole”, della quale è nota l’abdicazione nel lavoro sociale e né apprezziamo l’impegno, abbia ricevuto informazioni non corrette e la invitiamo ad un confronto con l’Assessorato al fine di condividere quale sia effettivamente l’impegnativa attività amministrativa e concertativa svolta in questi mesi.
L’obiettivo del lavoro svolto è stato quello di:
– sanare situazioni incancrenite nel tempo e di disagio per gli stessi immigrati;
– affermare il principio di un’accoglienza temporanea, affinche sia per tutti e non solo per alcuni,
– favorire processi finalizzati all’autonomia del cittadino immigrato.
Per oltre un ventennio la città di Napoli non ha avuto un piattaforma generale sulle politiche di accoglienza producendo interventi tampone ed emergenziali. Vogliamo, pur consapevoli della grande sfida, rovesciare l’idea che l’emergenza si affronta solo in emergenza e lavorare finalmente ad una ipotesi di lungo periodo. Ciò detto appaiono dunque infondate le preoccupazioni legate alla destinazione del bene di via Leopardi che tornerà al patrimonio e verrà utilizzato per le finalità proprie e assegnato con modalità chiare e trasparenti sulle quali tutti noi potremo vigilare.
L’Assessore al Welfare
Roberta Gaeta
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Gentile Assessore,
il nostro appello era, come sempre, motivato non da pregiudiziale e polemico preconcetto, ma dall’allarme che la notizia dello sgombero (giunta, comunque, anche alla CGIL e ad altri) aveva suscitato. Naturalmente la Sua smentita ci tranquillizza e siamo fiduciosi che le soluzioni in campo evitino anche per il futuro quella soluzione. E non abbiamo motivo di dubitare che destinazione e assegnazione dei due immobili di via Leopardi e di via Vertecoeli saranno definite nella più assoluta correttezza e trasparenza.
In una città come Napoli – attanagliata da tante drammatiche necessità (a quella della casa come non
“aggiungerne” tante altre, come, ad esempio, quelle del lavoro o della sanità?) che uniscono tragicamente nel comune bisogno residenti e migranti – è quanto mai vero e indispensabile, come Lei dice, “rovesciare l’idea che l’emergenza si affronta solo in emergenza e lavorare finalmente ad una ipotesi di lungo periodo”. Ma questa rischia di restare una buona intenzione: i fatti, purtroppo, hanno dimostrato che certa “politica” – squallidamente autoreferenziale e scandita solo dai tempi ravvicinati delle elezioni – e burocrazie indifferenti non hanno nessuna voglia (e neppure convenienza) a lavorare in modo programmato sul lungo periodo. Chiunque intraprenda l’arduo percorso di passare concretamente da queste intenzioni ai fatti ci trova sul suo stesso terreno.
È in questo spirito che operiamo e accettiamo il Suo invito ad un confronto costruttivo.
Cordialmente
Sergio Manes
Presidente del Centro Cuturale “La Città del Sole”
Centro Culturale La Città del Sole
[centroculturale@lacittadelsole.net]

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12 settembre 2013
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Sezione Panafricana del Centro Culturale
“La Città del Sole”.Il Comune mette gli immigrati in mezzo alla strada!
Qualche anno fa, nel 2011, il Comune sgomberò gli immigrati che si erano rifugiati in vecchio immobile abbandonato a Pianura. L’edificio era pericolante e si pensò di evitare una strage. Per un po’ furono “ospitati” in un deposito di pullman! Poi ci si rese conto che era stata una stupidaggine, seppure temporanea. E, allora, furono trasferiti quasi tutti al “Don Bosco”, tranne una ventina a cui si pensò di dare una sistemazione stabile in due appartamenti sequestrati alla camorra.
Per superare pastoie e ostacoli di leggi e burocrazie si trovò una associazione italiana al cui nome formalizzare l’assegnazione e che avrebbe accolto e ospitato i senza tetto immigrati.
Cambia la giunta e il Comune cambia idea: gli “ospiti” del “Don Bosco” costano troppo e le case sequestrate alla camorra debbono essere “messe a reddito” per far cassa o, comunque, utilizzate diversamente. E così, per capirsi, i tredici immigrati che vivono nell’appartamento di via Leopardi n. 13 debbono sgombrare.
Per andare dove? Il Comune non lo dice e neppure si pone il problema. Non conta niente neanche che questi tredici africani siano stati – per ben due anni e mezzo! – esemplari nel pagare le utenze (gas, energia elettrica, etc.): lo sgombero forzato è preannunciato per martedì 17 settembre.
Escluso che l’associazione – formalmente assegnataria dell’appartamento – sia beneficiaria dello sgombero forzato, chi approfitterà sciacallescamente dell’immobile “liberato”?!?
E, in ogni caso, il Comune che pensa di farne di questo appartamento?
È questa la politica per gli immigrati della “democrazia partecipativa” arancione? È questo l’uso che fa dei “beni comuni”? È questo il “welfare” dell’assessore Gaeta?
Qualunque sia il fine dello sgombero, fermiamolo!
Anche soltanto inoltrando questo messaggio all’assessorato: assessorato.politichesociali@comune.napoli.it

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25 agosto 2013
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Anche quest’anno le vicende che hanno riguardato la gestione dell’ex Asilo Filangieri – ivi comprese le omissioni del Comune – ci costringono ad applicare scrupolosamente le normative vigenti e a chiedere a tutti di collaborare con senso di responsabilità.

1. Le proiezioni sono strettamente riservate ai “soci fruitori” del Centro Culturale “La Città del Sole”. La tessera di “socio fruitore” costa appena € 5,00, una tantum.
2. Poiché ad un eventuale controllo tutti i presenti alle proiezioni debbono comprovare il loro “status di “socio fruitore”, dobbiamo chiedervi di portare ogni volta con voi la tessera e di esibirla all’ingresso. In mancanza saremo costretti a chiedervi di non entrare.
3. Saremo costretti a non far entrare o ad allontanare chiunque introduca superalcolici o qualsiasi bevanda in bottiglie di vetro.
4. Come sapete i cani sono bene accetti, ma chi li porta con sé deve assicurare per tutta la permanenza nel Centro che non siano molesti, aggressivi o pericolosi né per gli altri soci, né nei confronti degli altri cani eventualmente presenti. In caso di necessità saremo costretti a chiedere al socio di allontanarsi con il suo cane.
5. Nel Centro e durante le sue iniziative è possibile fumare: chi chiede d’essere socio ne è consapevole. Naturalmente educazione e buon senso suggeriscono di farlo in modo da arrecare il minor fastidio possibile a chi non è fumatore e senza spargere cenere e mozziconi dove e come capita, ma di utilizzare i molti posacenere presenti.
6. Tutti dobbiamo rispetto agli altri e alla loro dignità. Nessuno può permettersi, quindi, di presumere d’avere al proprio servizio qualcuno che raccolga i suoi rifiuti o metta ordine e faccia pulizia al suo posto: contiamo, quindi, che ognuno metta i rifiuti negli appositi contenitori e dia una mano a mettere ordine alla fine della proiezione.

Grazie a tutti e
FORZA NAPOLI !!!
Centro Culturale La Città del Sole [centroculturale@lacittadelsole.net]


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