Nando Cirella: Acque a rischio nel litorale stabiese. Dal Marsec il controllo satellitare delle alghe.
Un’estate complicata per i bagnanti di tutta Italia. Le alghe hanno messo a rischio la salute dei villeggianti e soprattutto quella delle acque. Mentre proseguono gli esami per identificare quale sia l’origine dei microrganismi che infestano i mari, ci si chiede se è possibile controllarli. Dal Marsec di Benevento, agenzia specializzata creata dalla Provincia di Benevento, sono convinti che sia possibile prevenire il fenomeno utilizzando un monitoraggio satellitare 24 ore su 24.Il sistema di controllo delle acque via satellite in dotazione al Marsec è infatti in grado di valutare in tempo reale le variazioni dei parametri di concentrazione di sali di azoto, di ossigeno disciolto e di temperatura, che favoriscono la fioritura dell’alga “Ostreopsis ovata”, un’analisi così dettagliata offre la possibilità di avere una “sentinella ambientale” sulle condizioni di pericolo biologico.“Il sistema è gia operativo dal dicembre del 2005 nel Comune di Castellammare di Stabia — spiega Anna di Cosmo, docente di Zoologia alla facoltà di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e responsabile del progetto – che si affaccia sul golfo di Napoli, alla foce dell’inquinato fiume Sarno”. Il Marsec da circa un anno ha messo a punto un servizio denominato “Semaforo delle acque”, per il monitoraggio della qualità delle acque marino-costiere del litorale stabiese, in alcuni punti ritenuti di particolare interesse turistico e ambientale. I dati, acquisiti in tempo reale, vengono trasmessi al Centro elaborazione dati del Marsec che li pubblica in Internet in un’area riservata per poter essere analizzati dagli esperti del settore.La “Ostreopsis ovata”, è ora, sotto controllo dal Marsec, agenzia mediterranea per il telerilevamento satellitare e monitoraggio ambientale, fondata dalla Provincia di Benevento. Il sistema in dotazione al Marsec è in grado di valutare in tempo reale, e con risoluzione inferiore al minuto, la variazione di parametri essenziali quali la concentrazione di sali di azoto, la variazione di ossigeno disciolto, il “bloom” della clorofilla e le variazioni di temperatura. Tali variazioni, difatti, sono i responsabili della fioritura della Ostreopsis ovata, un’analisi dettagliata delle acque e perdurante nel tempo, eseguita con la tecnologia Marsec, offre la possibilità di avere un “sistema sentinella” in grado di valutare preventivamente lo svilupparsi di condizioni di pericolo biologico. L’Ostreopsis ovata è la microalga che ha colpito Genova e Palermo, causando enormi disagi e fobie ai bagnanti. “E’ una microalga tropicale — aggiunge di Cosmo – appartenente alla famiglia delle Ostreopsidaceae, presente un po’ ovunque nei mari caldi e temperati del mondo. Dolori addominali, febbre alta e difficoltà respiratorie, i sintomi che causa a chi ne viene a contatto”. Le alte temperature e una concentrazione di azoto e fosforo in acqua avrebbero accelerato la fioritura dell’alga e l’emissione di neurotossine. “La modalità di esposizione — spiega Carlo Di Cristo, docente del Dipartimento di scienze biologiche dell’Università degli Studi del Sannio e coordinatore tecnico dei progetti relativi al monitoraggio della qualità delle acque marino-costiere – per il manifestarsi dei sintomi non è l’ingestione, ma l’inalazione di aerosol marino e cioè di microparticelle acquose in sospensione contenenti l’alga”.Questo giustifica i sintomi anche in soggetti che non praticano attività acquatiche. La sindrome clinica è da considerare completamente benigna e non paragonabile ad altre sindromi tossiche causate da alghe. La tossicità dell’alga sembra dovuta alla produzione di una tossina non meglio identificata (solubile in butanolo) con caratteristiche in qualche modo simili alla palitossina, tossina marina ben conosciuta e molto potente.Il Marsec è nato da un’iniziativa della Provincia di Benevento e del suo presidente, Carmine Nardone. Il progetto esecutivo è stato affidato all’Università degli Studi del Sannio e redatto dai docenti Domenico Villacci, Maurizio di Bisceglie e Innocenzo Pinto. In seguito anche la Regione Campania, attraverso l’assessorato alla Ricerca scientifica ha sostenuto il progetto.Inaugurato il 14 febbraio 2003, a settembre 2004 la struttura è entrata a pieno titolo nella sua fase operativa. Proteggere il territorio e la popolazione dai rischi e dai danni derivanti dal dissesto idrogeologico, dagli incendi boschivi, dall’inquinamento e dagli abusi in genere è una priorità che riguarda tutti, ma è anche la mission del Marsec.Il Marsec, mediterranean Agency for remote rensing and rnvironmental control, è un centro per il monitoraggio satellitare integrato delle aree del Mediterraneo ed opera a favore della tutela e della salvaguardia del territorio attraverso la ricezione, l’elaborazione e l’archiviazione dei dati telerilevati da satellite. Il telerilevamento (remote sensing) permette di avere un’ampia visione del territorio, ripetuta nel tempo e, attraverso la interpretazione e l’elaborazione digitale delle scene riprese, consente di stimare i fenomeni globali e locali di una determinata area in esame. In particolare nell’ambito del monitoraggio ambientale il telerilevamento può intervenire in tutte le fasi di raccolta ed analisi dei dati La gestione e il coordinamento dell’attività tecnica, amministrativa e contrattuale, nazionale e internazionale, nella fase di realizzazione e attivazione del Centro, è stata curata dal comitato direttivo della Provincia di Benevento, costituito dal segretario generale, Gian Claudio Iannella, e dai direttori di area, Sergio Muollo e Angelo Fuschini. La direzione scientifica è stata affidata ai professori dell’ateneo sannita Domenico Villacci e Maurizio di Bisceglie, che hanno elaborato e sviluppato i progetti relativi ai sistemi per il monitoraggio delle variabili ambientali, per il miglioramento della qualità della vita, la più efficace prevenzione e gestione di rischi ed emergenze ambientali e aumento della competitività delle attività produttive e dei servizi presenti sul territorio.
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