IL CODICE ETICO DEL CONSORZIO DI TUTELA DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA.

LE MODIFICHE AL DISCIPLINARE:
POLEMICHE E PRECISAZIONI.
Riceviamo e pubblichiamo, sperando di contribuire a rassenerare tutti coloro che si occupano del nostro fiore all’occhiello…
———————
13 luglio 2012
———————–
Confagricoltura: “Le parole del Direttore del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana DOP Lucisano confermano che è a rischio il prodotto così come i consumatori lo conoscono oggi ”
“Le dichiarazioni del direttore del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP confermano quanto denunciato da un numero sempre maggiore di produttori di latte di bufala – afferma Michele Pannullo, Presidente di Confagricoltura Campania. – “Alla luce delle stesse affermazioni del direttore Lucisano, siamo sempre più convinti che le modifiche al disciplinare produttivo proposte dalla struttura consortile rappresentino un concreto pericolo alla qualità ed all’immagine del prodotto”.
“I produttori di latte sono preoccupati – continua Pannullo – che nelle proposte di modifica non venga espressamente escluso l’utilizzo della cagliata congelata, lasciando volutamente e pericolosamente aperte le porte ad un suo “lecito” e non tanto eventuale impiego. E’ peraltro lo stesso Consorzio che conferma, a ben leggere le dichiarazioni del Direttore, come questa sia una situazione possibile. Precisare che la proposta di modifica del disciplinare obbliga, nelle 60 ore dalla mungitura, l’ottenimento della sola cagliata e non anche del prodotto finito ed inoltre sottolineare che la proposta consente l’interruzione del processo produttivo ed il condizionamento della cagliata per offrire la possibilità ai trasformatori di spostare nel tempo la realizzazione di un prodotto venduto come fresco, significa confermare quanto da noi denunciato e cioè la possibilità per i trasformatori di vendere un prodotto per fresco che fresco non è. Per gli impatti sul mercato del latte fresco inoltre non c’è differenza tra cagliata congelata o “opportunamente condizionata per diminuzione della temperatura a valori inferiori a quelli utili per la crescita dei batteri lattici”.
“Confagricoltura – conclude Pannullo – non intende fare guerre di religione contro chicchessia e lascia ben volentieri ad altri l’uso della demagogia. L’azione dei produttori di latte non e’ infatti contro la trasformazione in quanto tale, ma contro quelli che vogliono la volgarizzazione del prodotto a denominazione d’origine protetta (DOP) per esclusivi interessi aziendali. Affermiamo con ogni forza che è invece necessario salvaguardare – a tutela della produzione e del consumatore – quelle caratteristiche tradizionali che hanno fatto della Mozzarella di bufala Campana DOP un presidio economico ed un unicum qualitativo irripetibile nel panorama caseario mondiale.
da: Dr. Michele M. Ippolito [michele.ippolito@fastwebnet.it]
———————–
12 luglio 2012
————————
Gentilissimi,inviamo un comunicato stampa relativo alla posizione del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop in merito alle modifiche del disciplinare che attualmente sono oggetto di forte critica.
Ci auguriamo possiate contribuire a dar voce alle precisazioni del consorzio al fine di rendere più chiara possibile la posizione dello stesso.
Ringraziamo anticipatamente per la vostra attenzione e per la vostra preziosa collaborazione.
Stefano Carboni
Uff. Stampa Consorzio Mozzarella di Bufala campana DOP 335 5277431

Consorzio per la Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana
IL DIRETTORE LUCISANO: “NEI NOSTRI CONFRONTI ATTACCHI STRUMENTALI E SUPERFICIALI CHE SPESSO DIMOSTRANO UNA MANCATA CONOSCENZA DEL RUOLO E DELLE PREROGATIVE CHE CARATTERIZZANO UN CONSORZIO”
IL CONSORZIO RISPONDE ALLE CRITICHE AL NUOVO DISCIPLINARE DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP
A pochi giorni dalla pubblicazione delle note relative alle modifiche del disciplinare di produzione e dopo una serie di attacchi, il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP prende atto della necessità di chiarire alcuni elementi della vicenda e lo fa attraverso le parole di Antonio Lucisano, Direttore del Consorzio.
“Sconcerta innanzitutto notare come, dietro queste critiche, si noti una mancanza di conoscenza su quello che è il ruolo effettivo di un Consorzio – è l’esordio di Lucisano – che non è un sindacato e opera su delega istituzionale del Ministero e che ha tra i suoi compiti quello di rappresentare l’intera filiera. Cosa che noi del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP facciamo in modo capillare al punto che siamo l’unico Consorzio ad avere istituito un comitato paritetico dove sono rappresentati in egual misura allevatori e trasformatori”.
Ed è stato proprio il comitato paritetico a proporre le modifiche che sono state poi approvate con una schiacciante maggioranza costituita dai voti dei trasformatori e degli allevatori.
“Desta quindi un certo stupore – sottolinea Lucisano – notare ora una levata di scudi da parte di alcuni che, non essendo riusciti a far eleggere dei propri rappresentanti all’interno del sistema consortile, stanno ora attaccandoci in nome degli allevatori, senza tener conto del fatto che gli stessi allevatori, in sintonia con i trasformatori, hanno elaborato e quindi approvato all’unanimità queste modifiche”.
Modifiche che, come già spiegato in più di un’occasione dai vertici del Consorzio, sono volte non solo a garantire una sempre maggior qualità del prodotto ma anche a stabilire un rapporto chiaro e profondo tra allevatori, trasformatori e consumatori.
“In questi giorni purtroppo abbiamo letto dichiarazioni che lasciano basiti – continua il Direttore del Consorzio – Qualcuno ha parlato di abbassamento della qualità laddove con le modifiche noi imponiamo ai trasformatori di acquistare solo e unicamente latte bufalino fresco, proveniente da animali dell’area DOP. Abbiamo lavorato proprio per far sì che la DOP diventi sempre più un valore aggiunto che distingua il prodotto certificato dagli altri. Abbiamo previsto in tal senso anche un regolamento di uso del marchio che rappresenta un’altra grande forma di tutela per il consumatore”.
Il Consorzio tiene soprattutto a chiarire la vicenda del “congelamento” della cagliata.
“Su questo argomento abbiamo sentito delle interpretazioni davvero bizzarre – prosegue Lucisano – quasi sempre venate da una buona dose di demagogia. In realtà nelle nostre modifiche non si parla mai di “congelamento”. Semplicemente il Consorzio, che ha anche un fondamentale ruolo di controllo sui flussi del prodotto sul mercato, ha ritenuto giusto offrire la possibilità ai trasformatori di creare una sorta di “polmone” all’interno della propria azienda, condizionando la cagliata, proprio per far meglio fronte alle esigenze del mercato e agli esuberi periodici di latte. Su questo si è creato un malinteso, non so quanto voluto, su cui qualcuno continua a giocare. E forse si dovrebbe indagare sui motivi che spingono alcune parti a prendere delle posizioni che danneggiano per prime le categorie che loro dicono di difendere”.
A questo proposito è netta la posizione del Consorzio di fronte alle recenti accuse di aver indotto i trasformatori a rescindere i contratti con gli allevatori, “colpevoli” di aver appunto avanzato dubbi sulla bontà del nuovo disciplinare.
“Non è affatto così – chiarisce Antonio Lucisano – Tutti sanno che i contratti scadono a ottobre e che se entro 90 giorni dalla scadenza non arriva la disdetta si intendono tacitamente rinnovati. Il clima di incertezza che si è verificato in seguito a questi attacchi, ha semplicemente portato alcuni trasformatori a cautelarsi non rinnovando i contratti con gli allevatori, proprio in attesa di vedere gli sviluppi dell’intera vicenda. Non siamo quindi noi a determinare questa situazione, quanto piuttosto coloro che hanno scatenato una crociata senza motivo. Compresi alcuni deputati della Repubblica che ci muovono appunti che francamente denotano una assoluta mancanza di conoscenza sulla materia. I numeri del Consorzio sono sul nostro sito: se questi signori avranno la bontà di chiamarci, spiegheremo loro come stanno esattamente le cose. Il Consorzio agisce per il bene di tutti gli attori della filiera e ha il solo interesse di salvaguardare la qualità, la tracciabilità e il valore del nostro prodotto. Per qualcuno questo rappresenta materia di discussione per un giorno ma per noi è storia, passione e vita”.
segreteria@mglogos.it
INFO MG LOGOS
————————
Napoli, 10 LUGLIO 2012
————————–
Inizia la rappresaglia dei trasformatori di mozzarella di bufala campana DOP contro i soci di Confagricoltura
Il presidente Pannullo: “Dopo aver denunciato le inaccettabili modifiche al disciplinare di produzione, stanno arrivando le disdette dei contratti di fornitura del latte di bufala da parte dei trasformatori.”
“Le denunce portate avanti negli ultimi giorni dalla nostra organizzazione sulle modifiche proposte dal Consorzio di tutela al disciplinare di produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP, che prevedono la possibilità di utilizzare cagliata congelata, stanno avendo quale immediato effetto le disdette dei contratti di acquisto del latte da parte di numerosi trasformatori stipulati con i nostri soci.” Ecco quanto dichiara Michele Pannullo, Presidente di Confagricoltura Campania. “Ci risulta strano che le disdette, che solitamente arrivavano alla fine del mese di agosto, siano arrivate già nei primi giorni di luglio. A pensar male spesso si fa peccato, ma quasi sempre si indovina. Noi – continua Pannullo – continueremo nella nostra battaglia a difesa della qualità del prodotto e ci chiediamo come mai oggi, con le vendite di mozzarella DOP a livelli storicamente alti nel periodo estivo, ci si preoccupi di rescindere contratti che consentono l’approvvigionamento del latte nell’area dop.”
“Vigileremo e chiediamo che lo facciano anche gli organi di controllo – conclude Pannullo – affinché effettivamente i cittadini possano continuare a mangiare mozzarella DOP e non altro spacciato per tale e prodotto con altro latte non dell’area Dop e non di bufala. La vera garanzia per consumatori e produttori di latte dell’area DOP – conclude Pannullo – resta ciò che invochiamo da tempo: una tracciabilità reale delle produzioni sia del latte che della mozzarella effettivamente posta in commercio in modo da scongiurare le sofisticazioni purtroppo sempre presenti e malamente contrastate.”
da: Dr. Michele M. Ippolito [michele.ippolito@fastwebnet.it]
———————————-
NO ALLE MODIFICHE DEL CONSORZIO
———————————–
CAMPANIA. 6 luglio 2012. Confagricoltura: “Mozzarella di bufala campana DOP, le modifiche proposte dal Consorzio di Tutela sono da respingere perché danneggiano allevatori, trasformatori e consumatori”
Il presidente Pannullo: “Le nostre denunce hanno sollevato un polverone.
No all’utilizzo di cagliata di bufala congelata”
“Le modifiche proposte dal Consorzio sono una iattura per la Mozzarella di Bufala Campana DOP e siamo lieti che altre organizzazioni stiano raccogliendo il nostro grido di allarme.
Le nostre denunce hanno sollevato un polverone e, finalmente, anche alcuni esperti del settore stanno aprendo gli occhi su quanto da noi denunciato per primi.”
Ecco quanto dichiara Michele Pannullo, Presidente di Confagricoltura Campania.
“Quanto deciso mercoledì 27 giugno dall’assemblea del Consorzio di tutela si sta rivelando un vero e proprio boomerang: con le modifiche al disciplinare che prevedono l’utilizzo di cagliata di bufala congelata, altri prodotti meno qualificati, tipo il “fior di latte”, risulterebbero avere un disciplinare più rigido ed una garanzia di freschezza e qualità maggiore.
Ora speriamo che si uniscano alla nostra battaglia le Istituzioni, in primis la Regione Campania ed il Ministero.
E’ bene far notare che le modifiche proposte non puntano a favorire la generalità ma una piccola schiera di trasformatori che produce prodotto di bassa qualità ed è interessata alla dequalificazione complessiva del marchio DOP per ottenere nuovi sbocchi sulla grande distribuzione organizzata, con gravissimi danni per la qualità del prodotto a scapito dei consumatori.”
“E’, invece, necessario effettuare delle proposte – continua Pannullo – per migliorare la qualità del prodotto e sostenerlo come merita.
In particolare, bisogna affrontare in sede di contrattazione interprofessionale i supposti esuberi di latte anche alla luce della recente normativa che introduce l’obbligo dal prossimo autunno della forma scritta dei contratti di fornitura dei prodotti agricoli; è certamente possibile l’adozione del Regolamento sull’uso del Marchio anche in assenza di modifiche del disciplinare.
Soprattutto, è però necessaria la definizione di un programma di tracciabilità della produzione del latte e della mozzarella al fine di porre in sicurezza il comparto e il prodotto DOP dagli abusi e dalle sofisticazioni, che determinano un grave danno sia agli allevatori che ai trasformatori, anche e soprattutto alla luce di quanto disposto dalla Legge 4 del 03.02.2011, art.7 che obbliga gli allevatori alla registrazione delle produzioni di latte bufalino.
Infine, proponiamo di definire, con gli organi preposti, un piano di controlli e vigilanza adeguato all’importanza e alla diffusione del prodotto con l’obbiettivo di tutelare e favorire la qualità del prodotto e accertare la presenza sul mercato di mozzarella che viene spacciata per DOP non avendone i requisiti o anche non DOP ma prodotta con latte non legale o derivati di latte estero non conformi.”
PER COMUNICAZIONI: 3403008340
Dr. Michele M. Ippolito [michele.ippolito@fastwebnet.it]
———————————–
4 luglio 2012
————————
Mozzarella di Bufala Campana. Ferrara (Unimpresa), no alla produzione con cagliata congelata.
Una delle ragioni del successo della mozzarella di bufala campana è nel suo disciplinare di produzione molto severo che non consente interpretazioni di sorta a tutela della freschezza e della certezza dell’origine.
“L’attuale proposta di modifica al disciplinare avanzata dal Consorzio per la tutela della mozzarella di bufala campana Dop, ora al vaglio della Regione Campania e del Ministero delle Politiche agricole, lascia molto perplessi per la parte riguardante i tempi di produzione – sottolinea Emilio Ferrara, segretario generale di Unimpresa Agricoltura – La previsione di superare l’obbligo di lavorare la mozzarella entro 60 ore dalla mungitura e lasciarlo solo per la “cagliata” avrebbe come risultato che la mozzarella potrebbe essere prodotta successivamente con materia prima conservata o congelata”.
Ovviamente, aggiunge Ferrara, l’apertura al meccanismo del congelato potrebbe penalizzare non poco la fama di un prodotto ricercato in tutto il mondo e che è già frequentemente oggetto di tentativi d’imitazione e frode.
“La modifica proposta – conclude il segretario generale di Unimpresa Agricoltura – oltre a danneggiare la generalità degli allevatori, che perderebbero forza contrattuale visto che i trasformatori non dovrebbero necessariamente approvvigionarsi di latte tutti i giorni potendo disporre di prodotto congelato, riteniamo che non favorirebbe comunque tutti i trasformatori, ma solo una piccola parte di questi che puntano a produrre prodotto di bassa qualità. La mozzarella di bufala deve invece rimanere una produzione di alta qualità, prodotta ogni giorno con latte fresco intero, proprio come richiede il Disciplinare attuale”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press. Contatti: Luigi D’Alise
0818074254 3351851384
ufficiostampa@agopress.it
www.agopress.it
———————————–
27 giugno 2012
———————————–
L’assemblea dei Soci del Consorzio approva il CODICE ETICO
Certificato antimafia ogni anno e stop a fenomeni di concorrenza sleale
In collegamento telefonico il presidente De Castro.
Tra i relatori anche lo chef Gennaro Esposito
Caserta, 27 giugno 2012 – I soci del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop hanno approvato oggi all’unanimità il Codice Etico, nel corso dell’assemblea annuale svoltasi per la prima volta in un bene confiscato alla camorra a Castelvolturno, diventato sede del Centro di formazione nazionale del Corpo Forestale dello Stato.
Con l’introduzione del Codice Etico, da oggi per poter aderire al Consorzio di Tutela è condizione pregiudiziale la presentazione, entro la fine di ogni anno solare, del certificato camerale antimafia.
Inoltre vengono imposte restrizioni severe a quanti vorranno far parte del Consorzio, che dovranno impegnarsi a mantenere comportamenti corretti e leali.
Il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo, commenta così la svolta storica: “Sulla legalità abbiamo compiuto un’altra nettissima scelta di campo, senza mezze misure e senza tentennamenti: Il Codice Etico, che già era stato varato all’unanimità dal cda, sarà d’ora in poi la nostra carta d’identità, il nostro biglietto da visita, convinti come siamo che, prima ancora di buon prodotto, valgono le persone che lo realizzano.
E queste persone devono essere al di sopra di ogni sospetto. Tutte. Altrimenti non potranno trovare accoglienza né ascolto presso il Consorzio”.
In collegamento telefonico è giunto il plauso del Presidente della Commissione Agricoltura Ue, Paolo De Castro, con i saluti di buon lavoro del ministro delle Politiche agricole, Mario Catania.
“Il vostro Consorzio sta vivendo un momento importante – ha sottolineato De Castro – e dall’Europa vi siamo vicini. A livello comunitario, infatti, stiamo cambiando le norme sui prodotti di qualità, rafforzando la protezione per quelli Dop e Igp”.
All’appuntamento hanno partecipato numerosi rappresentanti delle istituzioni, tra cui il Comandante regionale del Corpo forestale dello Stato, Vincenzo Stabile, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno, Mario Miano, il dirigente del settore Agricoltura della Provincia di Caserta, Ciro Costagliola, e il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Paolo Russo.
“La grande partita della mozzarella di bufala campana Dop si chiama tracciabilità – ha dichiarato l’on. Russo – ovvero far conoscere il percorso del prodotto, dall’allevamento fino al punto vendita. Così si rassicurano i consumatori e si affrontano le sfide dei mercati. La mozzarella Dop è stata più forte di ogni momento di crisi e con il Codice etico consolida il valore della legalità. Oggi si fa capire che questo prodotto contiene una sollecitazione etica importante, soprattutto in questo territorio”.
Per la prima volta a intervenire in un’assemblea consortile sono stati chiamati due protagonisti del mondo dell’enogastronomia: uno chef, Gennaro Esposito (2 stelle Michelin con il suo Torre del Saracino a Vico Equense) e un pizzaiolo, Enzo Coccia (pizzeria La Notizia di Napoli), “a testimonianza – sottolinea il presidente Raimondo – del legame sempre più forte tra la mozzarella di bufala campana Dop e l’alta ristorazione, con i grandi chef che ormai si lasciano sedurre volentieri dalle virtù di questo nostro straordinario prodotto”.
Un plauso all’iniziativa è arrivato anche dallo scrittore Roberto Saviano, che ha inserito la mozzarella di bufala campana tra le 10 cose per cui vale la pena vivere. Saviano, in un post su facebook e twitter, ha scritto: “La mozzarella di bufala campana Dop ha intrapreso un percorso che dia sicurezza alla qualità e dimostri di non essere riciclaggio di camorra. Per dimostrarlo il Consorzio ha elaborato una serie di regole alle quali attenersi per rispettare la legalità. Due gli elementi fondamentali: l’obbligo di presentare ogni anno il certificato camerale antimafia e l’utilizzo di latte proveniente da allevamenti Dop. Anche questo significa amare la propria terra e sottrarla alle mafie”.
Nel corso dell’assemblea sono state inoltre affrontate le prossime sfide che attendono il comparto, “a cominciare dalle modifiche al disciplinare di produzione della Dop”, annuncia Raimondo.
Il Comitato Paritetico (composto da allevatori e trasformatori) è riuscito a proporre e condividere all’unanimità una serie di importanti modifiche al disciplinare di produzione, che oggi attendono l’approvazione del Ministero e poi anche quella della Commissione Europea.
Il presidente del Consorzio ha spiegato l’importanza di centrare l’obiettivo: “Si tratta di una revisione che non era più rinviabile. La mancanza di un disciplinare moderno, più stringente del precedente per quanto relativo agli aspetti della qualità e della tracciabilità di filiera, ma anche più attuale rispetto alle nuove esigenze della distribuzione, finora non ci ha consentito di aggredire i mercati come la competizione del nostro tempo ormai richiede, né di intercettare ampie fasce di consumatori, tuttora poco consapevoli dell’esistenza di una mozzarella certificata come Dop e delle differenze fra questa e le tante altre esistenti in commercio”.
Una serie di criticità che ora il Consorzio intende risolvere, “senza snaturare affatto la qualità e l’artigianalità del nostro prodotto, come qualcuno strumentalmente continua a dire, ma, al contrario, – rimarca Raimondo – imponendo una demarcazione netta, definitiva, fra il prodotto a denominazione d’origine protetta, realizzato esclusivamente da latte fresco delle nostre bufale, supergarantito e supercontrollato e i tanti altri prodotti privi di certificazione, che hanno consentito finora, nel nostro ed in altri territori, in Italia ed all’estero, di confondere il consumatore con immagini e nomi più o meno fantasiosi”.

LA NOTA DELL’UFFICIO STAMPA
Gentili colleghi, in allegato i dettagli e alcune foto relative all’assemblea annuale del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che oggi ha approvato l’importante Codice Etico, che obbliga tra l’altro a presentare il certificato antimafia ogni anno a tutti coloro che vogliono far parte del sistema di produzione della mozzarella Dop.
Grazie per l’attenzione e buon lavoro.
Lorenzo Iuliano
Ufficio stampa Consorzio Tutela
Mozzarella di Bufala Campana Dop
3382350981

da: Ufficio stampa Consorzio Mozzarella Dop [ufficiostampa@mozzarelladop.it]
e da: segreteria@mglogos.it
Grazia D’Agata [grazia.dagata@mglogos.it]


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *