Momento topico per i mezzi pubblici cittadini e provinciali. Se da una parte si minaccia soppressione di linee e licenziamenti del personale, dall’altra si trascura la parte preminente per un’azienda, vale a dire, l’incasso. Vedere pullman e treni, sovraffollati con passeggeri ammassati come sardine, sembra assurdo leggere poi di stratosferici deficit di Cpt, Eav, Anm, Cumana, Circumvesuviana e Sepsa.
Alcune discrasie sono sotto gli occhi dei comuni passeggeri. Da tempo immemorabile le obliteratrici di tram e pullman, sono spesso fuori uso. Inutile segnalare l’inconveniente all’autista che risponde: se volevo rilevare le molteplici deficienze del mezzo non sarei dovuto uscire dal deposito. A chi è affidata la manutenzione di questi marchingegni? Sono cosi sensibili o è la mano dell’uomo interessata al mal funzionamento? Raro l’intervento del controllore che aperta la cassettina provvede all’immediato ripristino, l’autista, informato, non potrebbe fare altrettanto? Per i virtuosi, evitare storie con l’improbabile arrivo del controllore non resta che scrivere a penna, non sempre disponibile, data e ora. Tornelli di funicolari, metrò, incustoditi e personale asserragliati nelle garitte.
Spesso il mezzo è cosi affollato che diventa impossibile per qualche volenteroso arrivare alla macchinetta e anche perché si è certi che in quelle condizioni nessun controllore oserà salire a bordo, temendo di essere a sua volta derubato com’ebbe a dichiarare uno di loro ad un ignaro passeggero. L’azienda lamenta un’evasione dell’oltre il cinquanta per cento. Qualche dubbio dovrebbe venire in chi amministra la cosa pubblica: Comune, Regione, Provincia, Sindacati, associazioni dei consumatori; la Motorizzazione civile per il pericolo del sovraccarico e deterioramento delle vetture e, infine la Corte dei Conti per il mancato introito.
La frotta della moltitudine di colf, badanti e baby setter che prendono, alle prime ore del mattino, d’assalto la linea C21 e 140, extracomunitari con grossi borsoni sulla R2, sono tutti abbonati o muniti di biglietto?
Per gli abituali portoghesi basta stare con gli occhi aperti e vedere in lontananza l’arrivo degli “ispettori” gli unici che indossano divisa e block notes in mano, facilmente riconoscibili, salgono in due-tre dalla porta anteriore consentendo ai più furbi di scendere dalle altre porte o appollaiati sulla cassettina e, all’ultimo momento, marcare il biglietto. A Roma per esempio i controllori sono in abiti borghesi e a richiesta presentano tesserino di riconoscimento. L’introduzione di cinque tipi di biglietti, ha disorientato gli utenti e messo fuori uso le poche distributrici stradali. Per i turisti, nei giorni festivi, munirsi del biglietto è cosa quasi impossibile, essendo chiuse le rivendite. Parte dei seicento dipendenti in esubero non potrebbe essere utilizzata quali controllori, munire di ticket per la vendita, gli autisti o, come a Londra impiegare pullman a due piani con bigliettaio a bordo?
L’esodo di personale anziano e l’arrivo di una decina di treni e altrettanti pullman, acquistati dalla Regione renderà meno disagiata la vita di passeggeri e pendolari ?
mario carillo – giornalista socio argacampania.it (mcarill@tin.it)
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