Fito benefit. Terreni, aria, acque purificati dalle piante

26Febbraio 2015 – Il Convegno che si è svolto in apertura della Fiera MyPlant & Garden ha illustrato l’enorme
potenziale delle piante nella lotta all’inquinamento e ai danni idrogeologici.
«Una pianta ci salverà: sarà lei a tirarci fuori dagli impacci dei dissesti idrogeologici,
dall’inquinamento. Saranno le piante ancora una volta l’anima delle buone bonifiche», così ha
esordito M. Cristina Ceresa, direttore di Green Planner (www.magazine.greenplanner.it) e
organizzatrice del Convegno “Fito benefit. Terreni, aria, acque purificati dalle piante”. Sul
fronte inquinamento il verde è una delle voci che ci permetterà di vivere meglio e di creare città
veramente smart: il tema lo dobbiamo affrontare al pari della mobilità sostenibile e dell’efficienza
energetica della buona edilizia: tutti aspetti legati alla riduzione di sprechi, di gas serra e di cattive
pratiche ambientali. Il verde che fa bene al sistema Italia è anche tema di business
multidisciplinare e porta con sé un giro d’affari enorme che Legambiente valuta attorno ai 30
miliardi di euro. Un giro d’affari che riguarda diverse esperienze, professioni e specializzazioni.
Per questo al Convegno in scena il 25 febbraio a Fiera Milano Rho, alla prima edizione della
manifestazione internazionale MyPlant & Garden si sono trovati architetti, paesaggisti,
agronomi e il cuore della ricerca italiana tema del settore. Il Convegno ha, infatti, affrontato lo
stato dell’arte della depurazione di aria, terra e acqua attraverso l’utilizzo delle piante.
Cominciando dall’elemento aria e dagli ecosistemi urbani, Antonio Lumicisi, Presidente della
Fondazione Ambiente Pulito di Verona, ha sottolineato che il ruolo fondamentale per il
mantenimento dell’aria pulita è svolto dagli ecosistemi forestali. Purtroppo le attività umane stanno
continuamente innalzando le immissioni di CO2 e dal 1997 (Protocollo di Kyoto) il trend è andato
aumentando, l’ultimo dato segna un aumento di immissioni del 2,5% dal 2013 al 2014. I
cambiamenti climatici stanno creando gravi scompensi e si teme che entro la fine del secolo le
temperature possano aumentare di 3,2/4 gradi con conseguenze devastanti. Il problema è
all’attenzione dei Comuni italiani molti dei quali aderiscono al Patto dei Sindaci, l’iniziativa
comunitaria che impegna i governi locali alla riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 20%
entro il 2020. «Oltre il 70 % degli aderenti italiani – ha commento Lumicisi – ha già redatto e
approvato il proprio Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) e molti hanno inserito
Schede di Azione specifiche per incrementare gli spazi verdi del proprio territorio al fine di
mitigare/adattare il territorio agli effetti dei cambiamenti climatici (attenuazione ondate di calore;
miglior microclima locale) oltre che al miglioramento delle attività di ricreazione (utilizzo di giardini e
parchi da parte della cittadinanza)».
Tra le buone pratiche suggeribili agli amministratori locali per mitigare la produzione di Co2
Lumicisi segnala massima attenzione al rafforzamento della rete di aree sottoposte a regime di
tutela e dalla protezione della biodiversità con aumento della resilienza dei boschi all’impatto dei
cambiamenti climatici.
Patrizia Menegoni di Enea, intervenuta sull’elemento acqua,ha osservato che le piante
esistevano prima di noi e sopravviveranno a noi in virtù della loro elevata capacità di adattamento.
Sarebbe molto utile per il genere umano utilizzare come modello l’essenzialità vitale delle piante.
La fitodepurazione è un esempio di come la natura è in grado di organizzarsi per smaltire gli
inquinanti. Questo procedimento era già conosciuto nella Roma imperiale e oggi consta di impianti
realizzati allo scopo anche perché in Italia gli ambienti acquatici e le zone umide sono ormai pochi
e fragili. Ed è un danno in quanto si tratta di ambienti che difendono la biodiversità, che ricaricano
le falde, sistemano i sedimenti, mantengono equilibri.
Per la fitodepurazione generalmente si utilizza una ventina di specie vegetali anche se una corretta
progettazione può tenere conto delle numerosissime specie autoctone e non ben selezionate.
Daniela Di Baccio, ricercatrice del CNR ha invece illustrato gli ultimi studi sulla fitodepurazione
della terra. Le piante aiutano i terreni ad assorbire elementi inquinati e tossici come i metalli
pesanti. Gli inquinanti in Europa derivano in gran parte dall’attività industriale, dal trattamento dei
rifiuti, da incidenti, da dispersione dalle tubazioni e sono costituiti principalmente da metalli pesanti,
idrocarburi e derivati. A questi si assommano gli elementi inquinanti delle attività agricole come i
concimi e i fitofarmaci e le conseguenze delle attività estrattive delle miniere. Si stanno studiando
nuove tecnologie di risanamento integrato del suolo mediante trattamenti chimici, fisici, termici,
biologici e si stanno selezionando le piante più adatte alla fotosintetizzazione per rimuovere gli
elementi inquinanti e degradarli, fra queste spicca il pioppo.
Cosa sono i rain garden? Lo ha spiegato Laura Gatti, dottore agronomo e docente del
Politecnico di Milano. Si tratta di giardini progettati ad hoc con lo scopo di drenare, accumulare
rallentare il deflusso dell’acqua piovana e prevenire danni idrogeologici. Non richiedono spazi
enormi e sono relativamente semplici da realizzare, ecologici e contenuti nei costi. Sono soluzioni
applicabili all’ambito pubblico e privato, già diffusi da alcuni decenni negli Stati Uniti dove sono stati
introdotti nelle città coinvolgendo i cittadini nella manutenzione. Secondo il PlaNYC 2008 (agenda
per la sostenibilità di New York) i rain garden sono in grado di trattenere anche più del 50%
dell’acqua piovana per rilasciarla poi gradualmente nel sistema fognario e impedirne il collasso in
caso di alluvioni. La varietà di piante utilizzabile per i rain garden è molto ampia; in genere si
prediligono piante autoctone perché più adatte all’ambiente e in grado di attrarre fauna locale ma
anche piante ornamentali di grande effetto.
Infine Riccardo Bianchi di Duekdesign e docente alla Scuola Agraria di Monza, ha introdotto il
mondo delle bio-piscine depurate con le piante senza la necessità di utilizzare sostanze chimiche
con grandi vantaggi per l’ambiente. Le bio-piscine si ispirano alla natura e si puliscono
semplicemente utilizzando le piante, senza disinfettanti chimici. Nuotare in una piscina di questo
genere, assicura Bianchi, è un’esperienza sensoriale da provare. L’acqua è dunque trattata
biologicamente, grazie a organismi che depurano l’acqua e a filtri in ghiaia, non ci sono acque di
scarico. Da un punto di vista estetico il risultato è appagante e di grande armonia con il paesaggio
senza copertura invernale. In Italia si possono creare bio-piscine private mentre per la balneazione
pubblica mancano ancora le normative, ad eccezione della provincia di Bolzano . I costi sono
come quelli di una piscina tradizionale e si possono anche convertire piscine pre-esistenti. Il
risparmio c’è sicuramente nella manutenzione.
Su magazine.greenplanner.it si possono scaricare le presentazioni degli interventi.
Il Convegno, ha offerto crediti formativi agli Ordini degli Architetti e degli Agronomi e
partecipa al programma di formazione permanente dei dottori agronomi e dei dottori forestali:
0,375 CFP.
Ufficio Stampa Convegno
Massiminosilvia@changeup.it, mob. +39 3488716556
Massiminomarina@changeup.it;
mob. +39 3483852508

———————-
13 gennaio 2015
————————-
Fito benefit:terreni, aria, acque purificati dalle piante
Come depurare l’ambiente attraverso l’utilizzo delle piante.
Soluzioni sostenibili che utilizzano le risorse naturali.
Quali sono i benefici che ci offrono le piante per migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo?
Sappiamo sfruttarli al meglio?
Per scoprirlo l’appuntamento è il 25 febbraio 2015 al Convegno “Fito benefit: terreni, aria, acque purificati dalle piante” organizzato da Edizioni GreenPlanner (www.magazine.greenplanner.it) e dall’Associazione culturale W-io (leggi vivaio) in occasione della prima edizione della Fiera internazionale Myplant & Garden (25-27 febbraio 2015, Fiera Milano Rho). www.myplantgarden.com.
Saranno affrontati tutti gli aspetti della fitodepurazione e delle bonifiche, temi di grande attualità perché consentono di utilizzare le piante per la salvaguardia dell’ambiente, la riduzione dell’inquinamento e per la prevenzione di esondazioni e frane, fenomeni troppo spesso protagonisti delle cronache nel nostro Paese.
Il Convegno illustrerà lo stato dell’arte della ricerca italiana, idee e indicazioni concrete e applicabili, opportunità di nuovi business e alcune case history significative con la partecipazione, fra gli altri, di CNR, Enea e Politecnico di Milano.

————–
In allegato Comunicato Stampa n° 1
————————————
Gennaio 2015 -Comunicato stampa n° 1
Fito benefit:
terreni, aria, acque purificati dalle piante
Come depurare l’ambiente attraverso l’utilizzo delle piante.
Soluzioni sostenibili che utilizzano le risorse naturali.
Quali sono i benefici che ci offrono le piante per migliorare le condizioni ambientali in cui viviamo?
Sappiamo sfruttarli al meglio?
Per scoprirlo l’appuntamento è il 25 febbraio 2015 al Convegno “Fito benefit: terreni, aria, acque
purificati dalle piante” organizzato da Edizioni GreenPlanner (www.magazine.greenplanner.it) e
dall’Associazione culturale W-io (leggi vivaio) in occasione della prima edizione della Fiera
internazionale Myplant & Garden (25-27 febbraio 2015, Fiera Milano Rho).
Saranno affrontati tutti gli aspetti della fitodepurazione e delle bonifiche, temi di grande attualità
perché consentono di utilizzare le piante per la salvaguardia dell’ambiente, la riduzione
dell’inquinamento e per la prevenzione di esondazioni e frane, fenomeni troppo spesso
protagonisti delle cronache nel nostro Paese. Significativi i dati rilevati dal “Rapporto periodico
sul rischio posto alla popolazione italiana da frane e inondazioni”, da poco pubblicato sul sito
Polaris, curato dall’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (Irpi-Cnr) di Perugia. Nel 2014 a causa di frane e inondazioni, sono stati 33 i decessi, 46 i
feriti e oltre 10.000 persone hanno dovuto abbandonare temporaneamente le loro abitazioni. Gli
eventi che hanno causato morti, feriti, sfollati e senzatetto hanno colpito 220 comuni in 19 delle 20
regioni italiane, soprattutto nel Nord-Ovest e in parte del Centro (www.polaris.irpi.cnr.it).
Durante il Convegno esperti e ricercatori illustreranno le soluzioni migliori per intervenire
utilizzando le piante, nel totale rispetto dell’ambiente. Fondamentale è progettare e investire con
intelligenza per affrontare il rischio idrogeologico che in Italia rappresenta la principale calamità
naturale destinata ad intensificarsi a causa dell’innalzamento climatico.
Significativi i dati rilevati dal ‘Rapporto periodico sul rischio posto alla popolazione italiana da
frane e inondazioni’, da poco pubblicato sul sito Polaris, curato dall’Istituto di Ricerca per la
Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irpi-Cnr) di Perugia. Nel 2014 a
causa di frane e inondazioni, sono state 33 le persone decedute, 46 i feriti e oltre 10.000 persone
hanno dovuto abbandonare temporaneamente le loro abitazioni. Gli eventi che hanno causato
morti, feriti, sfollati e senzatetto hanno colpito 220 comuni in 19 delle 20 regioni italiane, soprattutto
nel Nord-Ovest e in parte del Centro (www.polaris.irpi.cnr.it).
L’incontro, organizzato con un taglio scientifico divulgativo, si rivolge agli espositori, ai florovivaisti
e al pubblico B2B per offrire idee e indicazioni concrete e applicabili e opportunità di nuovi
business attraverso la coltivazione e la promozione di alcune tipologie di piante dalle elevate
proprietà fitodepurative. Saranno inoltre trattati temi inerenti alla riqualificazione dei territori e
alla bonifica delle aree rivolti in particolare alla Pubblica Amministrazione ma anche a progettisti,
ingegneri, agronomi e giornalisti.
Il Convegno illustrerà lo stato dell’arte della ricerca italiana e alcune case history significative con
la partecipazione,fra gli altri, di CNR, Enea e Politecnico di Milano.
Tra i relatori, Daniela Di Baccio, ricercatrice del CNR che interverrà sul tema della fitobonifica dei
terreni: “Bonifica e ripristino ambientale di siti contaminati: ruolo ed uso delle piante”.
Patrizia Menegoni di Enea parlerà di depurazione delle acque attraverso l’utilizzo delle piante.
Laura Gatti del Politecnico di Milano invece illustrerà i rain garden, giardini e boschi dalla
elevata capacità di assorbimento di acqua progettati per prevenire e contenere le esondazioni.
Il Convegno si svolgerà mercoledì 25 febbraio a Fiera Milano–Rho dalle ore 10.30 alle 12.30.
La Fiera
Myplant & Garden, che anticipa di poco l’inizio di Expo 2015, è la nuova manifestazione
internazionale B2B organizzata da VG Crea, consulenti storici di Fiera Milano,in collaborazione
con il Consorzio MyPlant che racchiude alcune delle aziende più rappresentative del settore
florovivaistico. L’obiettivo è quello di diventare punto di riferimento per il settore e offrire una
panoramica completa su attrezzature, materiali, bioedilizia, progettazione, accessori, arredi. Nutrito
il programma di iniziative culturali sui temi più innovativi inerenti il settore convegni, seminari,
workshop con l’obiettivo di fornire utili aggiornamenti a espositori, visitatori, operatori del settore e
stampa.
www.myplantgarden.com
Ufficio Stampa Convegno
Silvia Massimino silvia@changeup.it, mob. +39 3488716556
Marina Massimino marina@changeup.it, mob. +39 3483852508
www.changeup.it
——-
Seguirà invito al Convegno.
Siamo a disposizione per ulteriori informazioni. Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti
Marina Massimino mob. +39 3483852508
Silvia Massimino mob. +39 3488716556
www.changeup.it

Categorie: Il Contadino

0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *