Le Acli di Napoli per l’astensione ai referendum sulla fecondazione assistita
Domani a Portici, incontro pubblico con i vertici del movimento
ed esperti di diritto e biomedica. Orlando: “La vita è la nuova frontiera della questione sociale e non può essere messa ai voti.”
Napoli, 5 giugno 2005 – Si terrà domani, lunedì 6 giugno 2005, alle ore 18.30, presso il salone parrocchiale della Chiesa di Maria SS. della Salute a Portici l’incontro di studio “La vita non si mette ai voti – Tra diritto, scienza e tecnica biomedica, verso i referendum sulla fecondazione assistita”
Si tratta di una iniziativa promossa dalle Acli provinciali di Napoli e dalla segreteria provinciale dei Giovani delle Acli. L’associazione dei lavoratori cristiani è fortemente impegnata per la campagna a favore dell’astensionismo ai referendum sull’abrogazione di alcuni importanti punti della legge 40 del 2004.
Modererà l’incontro Michele M. Ippolito, giornalista e segretario provinciale dei Giovani delle Acli di Napoli; introdurrà Pasquale Orlando, presidente provinciale delle Acli di Napoli; interverranno Leo Pergamo, segretario regionale del Movimento per la Vita e Claudia Munno, avvocato e dottoranda in bioetica presso l’Università Federico II di Napoli; la conclusione sarà affidata a Gianvincenzo Nicodemo.
“Non andare a votare il 12 giugno è il modo migliore per ridare alla politica il suo compito e il suo profilo alto di mediazione e di sintesi, perché la vita va sottratta alle logiche di schieramento adottate in maniera semplicistica e indebita dall’approccio referendario. – afferma Pasquale Orlando – Le Acli considerano la vita come “nuova frontiera della questione sociale”, poiché essa attraversa e interpella tutte le dimensioni del vivere insieme, l’intera trama delle relazioni che danno forma alla convivenza degli uomini, di oggi e di domani. Per tutti questi motivi le Acli sostengono l’opportunità, oltre che la legittimità, della loro scelta di “non andare a votare”: per ridare spazio alla riflessione e parola alla politica, che potrà impegnarsi a perfezionare la legge 40, pur senza stravolgerla; per dire no, al contempo, ad un uso improprio dello strumento referendario, piegato a svolgere una funzione legislatrice che è invece propria degli organismi parlamentari.”
Michele M. Ippolito (Portavoce Acli Napoli) – 3403008340


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