1) Dal 7 GIUGNO L’OBBLIGO DI CERTIFICARE LA PROVENZIENZA DEL LATTE FRESCO: SODDISFATTA CONFAGRICOLTURA CAMPANIA. Napoli, 6 giugno 2005 – Domani parte l’obbligo di indicare la provenienza della materia prima sulle confezioni di latte fresco pastorizzato. Il sigillo di una lunga battaglia condotta da Confagricoltura, talvolta in solitudine, per la difesa del latte fresco italiano, minacciato da un tentativo di banalizzazione che con il latte microfiltrato avrebbe abbassato il livello della qualità e aperto il mercato nazionale di importazioni indiscriminate dall’Unione europea e dai Paesi extracomunitari.Confagricoltura Campania si associa alla soddisfazione espressa dalla sede nazionale : “Abbiamo difeso in tutti i modi – dice Confagricoltura – l’utilizzo del termine fresco nelle confezioni di latte alimentare e salvaguardato l’integrità della legge 169, che è una garanzia di qualità e di trasparenza per il consumatore e strumento di valorizzazione della produzione nazionale. Da domani i consumatori italiani avranno a disposizione ulteriori elementi informativi.” Oltre al trattamento termico utilizzato dall’industria, infatti, sull’etichetta dovranno essere riportate informazioni dettagliate sull’origine territoriale della materia prima. “In tal modo – conclude Confagricoltura – sarà possibile mettere in atto politiche mirate di qualificazione del binomio produzione- territorio.”
Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (responsabile comunicazione Confagricoltura Campania) – 3403008340
2) LATTE FRESCO: ALEMANNO, CONSUMATORE SI RIAPPROPRIA DEL RAPPORTO CON TERRITORIO
(AGE) ROMA – “Da domani tutte le confezioni di latte fresco dovranno obbligatoriamente indicare l’origine di questo prodotto, ovvero il luogo in cui sono situate le stalle in cui il latte è stato munto”. Lo dichiara il Ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno a proposito dell’obbligo, in vigore da domani, di indicazione del territorio di origine del latte fresco. Gli operatori del settore saranno tenuti a redigere e ad applicare il manuale aziendale che deve contenere le procedure relative alla registrazione dei dati, idonea a consentire la ricostruzione di tutto il percorso produttivo del latte. Sulla base di questi obblighi, a partire da domani, gli operatori dovranno indicare il luogo di mungitura di tale latte. “Si è trattato – prosegue Alemanno – di un impegno durato circa due anni che ha visto un confronto serrato con la Commissione europea e con altri Stati membri dell’Unione. Abbiamo spiegato e sostenuto con fermezza le ragioni a base del provvedimento, auspicato anche dalla quasi totalità delle componenti della filiera produttiva”. “Non potevamo non tener conto – sottolinea il Ministro – del fatto che oltre l’80% dei consumatori italiani vuole consumare latte proveniente da allevamenti situati nelle immediate vicinanze del luogo in cui vivono. Una percentuale ancora maggiore inoltre desidera conoscere, come attestano indagini demoscopiche degli ultimi anni, il luogo di origine della materia prima”. “Nei prossimi giorni – spiega Alemanno – partirà una campagna di comunicazione e di informazione del consumatore che utilizzerà tutti i principali strumenti mediatici”. “La positiva esperienza del settore del latte fresco – aggiunge – rafforza il nostro convincimento sulla possibilità di estendere l’indicazione dell’origine della materia prima in etichetta anche ad altri prodotti di largo consumo, soprattutto quelli freschi”. “In questo modo – precisa il Ministro – il consumatore si riappropria del rapporto con il territorio collegando gli alimenti al luogo di produzione agricola e dando un significato chiaro ed evidente al termine fresco”. “E’ altrettanto evidente – conclude Alemanno – che in questo modo, senza adottare misure protezionistiche, si difende il Made in Italy agroalimentare e si combatte ogni tentativo di contraffazione e di truffa agroalimentare”. (AGE) AUR


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