Mentre si infiamma la campagna referendaria per cambiare la legge.
Gli italiani favorevoli alla clonazione terapeutica
Agenews Roma. Una larga maggioranza di italiani è a favore delle tecniche di fecondazione assistita e della clonazione terapeutica, cioè alla creazione di embrioni per fare ricerca sulle staminali, vietata nel nostro Paese. Lo rivela un sondaggio dell’Eurispes e di Telefono Azzurro condotto su 1500 persone mentre si sta infiammando la campagna referendaria per l’abrogazione della legge sulla fecondazione assistita e a due settimane dalla conclusione della raccolta delle firme. «Esiste afferma il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, una contraddizione tra il vigore con cui la schiacciante maggioranza degli italiani (quasi due su tre) si pronuncia a favore della fecondazione assistita, e la legge attuale, che di fatto inibisce fortemente il ricorso alle nuove tecniche riproduttive pur non vietandole del tutto. Sarà opportuno, in futuro, che le forze politiche si applichino a comporre questa divaricazione tra l’opinione pubblica e le leggi. La maggioranza, prosegue Fara, farebbe bene a raccogliere le sollecitazioni del ministro per le pari opportunità, Prestigiacomo, sulla necessità di modificare la attuale legge in vigore, evitando di assumere atteggiamenti ideologici e dogmatici». La legge attuale sembra però in sintonia, in tema di fecondazione eterologa, con la maggioranza degli italiani, per i quali questo tipo di tecnica riproduttiva rimane un limite da non superare. Infatti, il 55,7% dei cittadini ritiene che il ricorso all’eterologa sia illegittimo. Secondo l’Eurispes, il 64,9% degli italiani è favorevole alla fecondazione assistita. Intanto, i promotori del referendum accelerano. Circa 25mila al giorno: quelle che servono al referendum per raggiungere l’obiettivo delle 500mila entro il 20 settembre. Il comitato (di cui fanno parte esponenti laici, dai radicali ai ds) ha annunciato durante una conferenza stampa a Montecitorio di aver raggiunto quota 200mila firme, dopo due settimane, e ha lanciato l’iniziativa dei «referendum days», una mobilitazione generale per intensificare la raccolta di firme nei prossimi due fine settimana.
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