Mela annurca: urgente certificare il prodotto. Basta andare all’Ismecert, al Centro Direzionale di Napoli, is. D(tel.0817879789, presidente Vito Amendolara).
Per la mela annurca, è tutto pronto per il consorzio regionale. Il consorzio Melannurca Campana, infatti, è in via di costituzione. L’annuncio l’ha dato l’assessore provinciale all’Agricoltura, Gaetano De Angelis, che ha spiegato che l’iter è stato avviato grazie all’iniziativa dei produttori campani che hanno già ottenuto la certificazione dell’Ismecert, l’Istituto mediterraneo di certificazione, e dei più grossi distributori di annurca del territorio: Giotto, Giacciofrutta e Appiafrutta. Tra qualche mese arriverà anche l’Igp europeo, in sostituzione del marchio di tutela transitorio che consente di vendere il prodotto certificato soltanto in Italia. Ma ora più che mai bisogna agire in fretta e l’appello, l’assessore lo lancia ai produttori della regina delle mele che non hanno ancora provveduto alla certificazione. Un documento necessario per poter portare avanti un valido discorso di distribuzione; in più c’è bisogno di volumi. Il rischio, per chi non certifica il prodotto, è continuare a vendere l’annurca lungo le strade, esponendo per di più il consumatore a dubbi sulla qualità del prodotto che, senza certificazione non è tracciabile. A questi produttori si raccomanda di abbandonare la dimensione di venditori ambulanti, dando dignità a un frutto del comprensorio che per le sue caratteristiche e per la sua tipicità è migliore di tante altre mele super pubblicizzate. I vantaggi della certificazione, poi, sono notevoli perché, tracciando tutto l’iter di produzione, rende impossibile l’uso di pesticidi fuorilegge. Ciò che continua a frenare i produttori sembra siano i costi: 250 euro all’anno per l’iscrizione all’Ismecert e la rinuncia, in conseguenza dei controlli serrati, a qualche scorciatoia chimica che potrebbe comportare la perdita di volumi nel corso del complesso processo di lavorazione di questo tipo di mela.In compenso, però, si avrà un prodotto di salubrità certificata che consentirà di conquistare nuovi mercati e di ritoccare, laddove i costi lo richiedano, il prezzo verso l’alto. Non va dimenticato, infine, che il consumatore è disposto a pagare il giusto prezzo, specie quando si tratta di ottenere una qualità certificata. Insomma, mela annurca sempre, ma con la certificazione.


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