Maurizio Fraissinet: sabato 20 riapre a Napoli, la nuova casa degli animali. Morte 45 gru a Conza(Av)
Il prof. Maurizio Fraissinet, socio fondatore dell’A.S.O.I.M.( ne ha ricoperto più volte la carica di Consigliere, di Vicepresidente e di Presidente) ha curato diverse monografie dell’A.S.O.I.M di cui è tuttora vicepresidente, oltre a diversi progetti di ricerca. Ha fatto parte del Comitato organizzativo del XII Convegno italiano di Ornitologia. Da ornitologo ha pubblicato oltre 100 lavori scientifici e più di 10 libri. E’ stato Consigliere regionale della Campania e Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio. Attualmente è dirigente di staff presso la Presidenza della Regione Campania con il compito di seguire le aree naturali protette e di conservazione della natura. E’ anche il commissario del Parco regionale del Matese. Fraissinet spesso ci onora di suoi scritti, parlandoci delle sue scoperte ornitologiche e degli appuntamenti al parco. Stavolta ci parla del giardino zoologico di Napoli, che è cambiato, si chiamerà Animalia ed aprirà il prossimo 20 novembre. Un appuntamento che ci consiglia di non perdere. Ecco la nota:
“Ho visto al cinema “Una talpa al bioparco”, l’ho trovato divertente e gradevole e Ve lo consiglio. Ma non è per questo, ovviamente, che Vi scrivo. Il film mi ha fatto ricordare che nel prossimo week end riapre lo Zoo di Napoli. Ho meglio riapre ciò che resta degli animali dello Zoo di Napoli. A dire il vero sono rimasti pochi animali ( e tra questi una decina di tigri, alcuni leopardi e alcuni leoni, 2 orsi bruni, 1 orso tibetano – vecchissimo -, 2 otarie, 1 avvoltoio monaco, 1 capovaccaio, fenicotteri, gru, anatre, dromedari, antilopi, cervi, ecc.), ma per questi finalmente viene curato in primo luogo il benessere. Nella gabbie sono stati messi in atto accorgimenti (a volte anche piccoli) per rendere migliori le condizioni di vita degli animali. Si è provveduto a farli, finalmente, mangiare bene (e si vedono i risultati con il recupero del pelame e del piumaggio negli animali), una parte del laghetto è stata schermata con delle cannucce per far osservare le anatre selvatiche come se si fosse in un capanno per il bird-watching. Insomma, in attesa di realizzare la nuova, moderna, struttura che si chiamerà “Animalia”, le cose cominciano a migliorare. Come è noto ho l’onere, ma soprattutto l’onore, di seguire l’evolversi della situazione per conto del Presidente della Regione Campania, e sono contento di aver lavorato (ovviamente nel silenzio e nell’anonimato) per facilitare le soluzioni che mi sembravano più idonee per lo Zoo e per i suoi ospiti. Se avete tempo andate a visitarlo, chi ci ha lavorato in questi mesi merita la Vostra visita e la Vostra fiducia. Un cordiale saluto Maurizio Fraissinet
P.S.: a proposito, sabato prossimo, 20 novembre, al TG3 Campania delle 14.00, andrà in onda il servizio (per “Antichi Sapori) sulla Valle della Caccia, a Senerchia (Oasi WWF). Questa volta hanno avuto il buon gusto di ridurre al minimo i miei interventi (e forse li avranno anche eliminati nel montaggio).
Il sabato successivo, 27 novembre, andrà in onda invece la puntata ambientata nell’Oasi WWF del Bosco di San Silvestro, a Caserta. Essendo dedicata al Centro Recupero Animali Selvatici del WWF, questa volta, purtroppo, non si è potuto fare a meno di riprendermi e di farmi parlare. Lo so, ne va dell’audience. Pazienza.
Verremo tutti allo zoo e accenderemo la tv.
MORTE DI 45 GRU
Notizia ferale dell’ultima ora:
Cari amici, Adriano Argenio, il veterinario del CRAS del WWF a Caserta
ci ha appena comunicato in email il ritrovamento di 45 Gru morte nell’Oasi di Conza della Campania (AV) e il numero è probabilmente sottostimato perché altre potrebbero essere nascoste nel bacino lacustre.
La morte sembrerebbe essere stata causata da avvelenamento (sapremo a giorni i
risultati).
Maurizio Fraissinet
LA NOTIZIA NEI DETTAGLI
il risvolto della medaglia… (fonte Corriere della sera, da Lipulist)
Maurizio Marrese
Foggia
Strage di gru nell’oasi del Wwf
Le analisi stabiliranno se l’intossicazione è dolosa o è stata provocata
dall’inquinamento
CONZA DELLA CAMPANIA (Avellino) – Avevano fatto una sosta durante la loro
migrazione dal Nord Europa verso l’Africa. Era sabato e a oltre
quarantacinque gru cenerine era sembrato il momento giusto per fermarsi.
Tantopiù in un’oasi che si preannunciava così accogliente e sicura.
Eleganti, sono planate a piccoli gruppi sulle tranquille acque del laghetto
di Conza, nell’Oasi del WWf in provincia di Avellino. Una riserva naturale
ricca di cibo, controllata dai volontari, pulita. Ma quest’ambiente protetto
non è riuscito a salvaguardare i rari esemplari, che ieri pomeriggio sono
stati trovati tutti morti.
Adriano Argento, veterinario, uno dei primi ad arrivare sul posto, ha
raccontato con le lacrime agli occhi: «In dieci anni di professione a
contatto con gli animali non avevo mai visto una mattanza simile. Tutti gli
esemplari erano disseminati sia in acqua sia sulle sponde. Alcuni
galleggiavano, altri erano caduti nel canneto. Esemplari giovani e adulti.
Non si è salvato nessuno. Finora abbiamo contato 45 corpi, ma sicuramente
domani mattina (oggi per chi legge, ndr ), con la nuova luce, ne troveremo
purtroppo altri nelle zone vicine. Il recupero dell’intero stormo comincerà
all’alba grazie al prezioso supporto dei volontari, arrivati numerosi
all’oasi».
Sul posto sono subito intervenuti i tecnici della Asl: un paio di esemplari,
secondo il protocollo dei centri di fauna selvatica, sono stati inviati per
le analisi di laboratorio presso l’Istituto zooprofilattico di Portici
(Napoli).
Da un primo accertamento sembrerebbe che la causa di questa moria sia da
attribuirsi ad avvelenamento. Le analisi dovranno stabilire poi se
l’intossicazione ha origini dolose o se la strage di questa specie rarissima
è stata causata in seguito a un uso massiccio di sostanze chimiche nelle
zone agricole adiacenti all’oasi.
«E’ stata una vera ecatombe – ha detto rispondendo al telefono Massimiliano
Rocco, responsabile del programma Specie e Traffic del Wwf -. Gli
avvelenamenti in Italia aumentano di giorno in giorno. Oggi a farne le spese
non sono solo gli animali di affezione (come i cani), ma anche gli animali
selvatici. I centri di recupero della fauna andrebbero potenziati per
intervenire sempre più adeguatamente e celermente proprio per aiutare queste
specie in pericolo».
La gru cenerina è in pericolo. Insieme con lei, nella speciale lista rossa,
sono annoverate altre gru come quelle della Manciuria o le Grus vipio :
queste specie sono oggi le più richieste nel commercio illegale di animali.
Infatti è più semplice e meno rischioso contrabbandare le uova di gru
sistemate a gruppi di tre all’interno di tubi di plastica come i flaconi
della schiuma da barba. La strage del lago di Conza, dunque, è un ulteriore
campanello d’allarme.
—– Original Message —–
From: “Claudio Carere”
To:
Sent: Thursday, November 18, 2004 2:02 PM
Subject: [EBN Italia] Gru morte Oasi di Conza (Av)
A tutti colori coinvolti nel fattaccio delle gru di Conza e agli
osservatori di gru in generale:
Il Dr.Gianfranco Brambilla, un collega veterinario affidabilissimo,
mi ha detto che anche l’Ist Superiore di Sanità sarà coinvolto in
analisi chimiche, oltre a quelle di tipo virologico-batteriolo-
gico che si faranno in Campania. La cosa strana è che non sono stati
trovati altri uccelli o animali diversi ma che il fenomeno sembra
riguardare solo le gru. Purtroppo pare che i campioni prelevati non
fossero in buone condizioni e
mi pare di aver capito che non sono stati fatti prelievi del sangue. Per ora
non è possibile fare alcuna ipotesi e neanche scartare quella meteorologica
(pare che le condizioni ambientali al loro arrivo fossero proibitive).
Secondo Gianfranco sarebbe molto utile risalire alla rotta di migrazione,
per capire da dove venivano e possibilmente dove avevano stazionato prima
di arrivare all’oasi di Conza. Non è detto infatti che
l’intossicazione sia avvenuta in quel luogo. E’ per questo che
qualunque informazione al riguardo sarà di estrema utilità per
capire la causa della morte. Potete mandarla al sottoscritto o
direttamente a Gianfranco
L’e-mail di Gianfranco Brambilla in ISS (g.brambi@iss.it) e il suo telefono
è:
+39-06-49902764.
Saluti Claudio
Claudio Carere, PhD
University of Liège
Center for Cellular and Molecular Neurobiology
Behavioural Neuroendocrinology Research Group
17 place Delcour (Bat. L1),
B-4020 Liège, Belgium
Tel: 32 (0)4 3665973
Fax: 32 (0)4 3665971
E-mail: C.Carere@ulg.ac.be

ULTIMISSIMA!
—– Original Message —–
From: “Maurizio Fraissinet”
To:
Sent: Friday, November 19, 2004 4:24 PM
Subject: [EBN Italia] a proposito delle gru di Conza
A proposito della strage di Gru a Conza della Campania, come ho avuto modo
di rispondere in privato ad alcuni di Voi, mi semdra davvero strano che
siano morte solo le Gru e nessun esemplare delle tante altre specie
acquatiche presenti nella zona. Propenderei quindi per una causa (per il
decesso) da ricercare lungo la rotta migratoria.
E’ interessante e da non sottovalutare l’ipotesi del botulismo, ne parlerò
con un amico veterinario che, insieme ad altri, sta seguendo la cosa.
In ogni caso si sono attivati molti esperti e non dobbiamo fare altro che
attendere gli esiti delle analisi, che, purtroppo, non possono essere
rapidissimi.
Quest’anno mi è capitata una srana morìa di Carpe, e solo Carpe adulte, in
due laghi nel Parco del Matese. Le analisi hanno evidenziato una infezione
virale.
Cordiali saluti
Maurizio Fraissinet

[

Categorie: Ornitologia

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