Maurizio Fraissinet, che come ricorderemo è stato Presidente del Parco nazionale del Vesuvio e vicepresidente di Federparchi prima di andare a lavorare nello staff del Presidente Bassolino per creare i nuovi parchi regionali, ha svolto negli ultimi due anni anche il ruolo di commissario del Parco regionale del Matese, ruolo che ha di recente lasciato in seguito alle nomine dei Presidenti degli Enti Parco.
E’ finita un’esperienza?
Si, una bellissima esperienza, che mi ha dato molto sul piano umano, per il contatto con persone, i matesini, che hanno compreso rapidamente l’importanza del Parco per il loro territorio, accettandone con intelligenza i vincoli, e dimostrando di aver capito che solo attraverso la conservazione della natura e del paesaggio possono immaginare un futuro sereno per loro e le future generazioni.
Il Parco del Matese è stato il primo ente campano a siglare l’accordo di programma per i P.I.T. – Progetti Integrati Territoriali.
Si, è incredibile, siamo partiti con un notevole ritardo, eppure il primo accordo di programma di un PIT siglato in Campania è stato quello del Parco del Matese. Una soddisfazione immensa che premia lo sforzo dei miei collaboratori, l’abnegazione degli amministratori locali, e un territorio nel quale non è pulita solo l’aria, ma anche la testa e il cuore degli uomini.
A quanto ammonta l’importo complessivo del PIT del Parco del Matese?
Sono circa 37 milioni di euro di finanziamenti comunitari che andranno utilizzati per iniziative che possano creare le condizioni di uno sviluppo durevole sempre, però, nel totale rispetto della conservazione della natura, del paesaggio e dell’ambiente.
Può indicarci iniziative di conservazione della natura portate avanti nel Parco del Matese?
Si, e con piacere, perché ritengo opportuno sottolineare che in Italia, come del resto in tutto il mondo, la missione dei Parchi è quella di operare per la conservazione della natura. Sul Matese è stato organizzato negli ultimi due inverni un carnaio per l’alimentazione dell’aquila reale nel periodo invernale, è stato poi monitorato il nido della coppia per seguirne la crescita del pulcino al nido, è stato portato avanti un progetto di reintroduzione della Coturnice in collaborazione con l’Amministrazione provinciale di Benevento, si stanno realizzando delle voliere per la riabilitazione dei rapaci feriti e per la riproduzione in cattività di un’anatra rarissima – la Moretta tabaccata – presso l’Oasi WWF delle Mortine.
E ora Fraissinet? Un altro Parco?
Effettivamente posso dire di essere uno dei pochi cittadini europei ad avere avuto la fortuna di amministrare due parchi,e l’unico, forse, ad aver lavorato a due progetti di investimenti comunitari in due distinti parchi. Penso che sia giunto il momento di mettere a disposizione di tutti i parchi campani questa mia esperienza, cosa che del resto faccio già operando all’interno dello staff del Presidente.
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