28 febbraio 2005- Marina Capparelli: l’Italia presente con successo alla “Fruit Logistica 2005” di Berlino che fa il pienone.
“FRUIT LOGISTICA 2005” DI BERLINO FA IL PIENONE
Nuovo primato del più famigerato salone internazionale del marketing ortofrutticolo: l’edizione 2005 del “Fruit Logistica”, manifestazione svoltasi dal 10 al 12 febbraio a Berlino, ha fatto registrare un incremento di circa il 30% di visitatori rispetto agli scorsi anni, di quasi il 22% di espositori e di 70% di operatori stranieri. La fiera vantava una superficie espositiva di 48.000 mq, suddivisa in quattro padiglioni, ed ancor prima dell’inaugurazione già registrava il tutto esaurito. Un assoluto trionfo, quindi, per quella che è considerata un’importante vetrina per il rilancio e l’affermazione dell’agrumicoltura di qualità sul mercato globale. Tra i 64 Paesi partecipanti, undici dei quali al debutto su questo palcoscenico internazionale, a contare il maggior numero di espositori si sono piazzati, in ordine di classifica, l’Italia (con 226 membri), la Spagna (221), la Francia (147) e i Paesi Bassi (108). Seguono in coda Olanda, Polonia e Belgio.
La kermesse è stata preceduta, il giorno 9 febbraio, dal 24° Forum della frutta fresca, dibattito sull’andamento attuale del settore tedesco della frutta e verdura. L’Italia, dal canto suo, ha esordito il giorno seguente, all’inaugurazione, con il convegno sul tema “Innovazione e qualità nell’ortofrutta: l’offerta italiana e le percezioni dei mercati internazionali”, in cui è intervenuto il ministro Gianni Alemanno. Il salone è stato lo scenario di molteplici ed interessanti novità, come l’orchidea commestibile, il crescione “BroccoCress”, la zucchina senza semi di forma tonda simile a quella di un limone, il pomodoro israeliano tigrato. Ed ancora: il bulbo di giglio, tra le altre cose gustato come dessert, per il suo sapore dolce, e la mela giapponese “Stark Jumbo”, che costa la smisurata cifra di 1.000 euro l’una ed è grande il triplo di quelle europee. Ed è proprio il Giappone ad essersi aggiudicato il riconoscimento per il frutto più insolito, grazie a questo stravagante prodotto, per di più decorato con motivi giapponesi, in maniera del tutto naturale, mettendo una silhouette sulla buccia durante la maturazione, in modo da far apparire gli ornamenti.
Una nota di merito va riconosciuta, però, anche al nostro Paese. Anche quest’anno, infatti, il Mipaf (ministero della politiche agricole e forestali), gestito da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), ha presentato a Berlino il Piano agrumicolo 2004-2005, una campagna di valorizzazione e promozione territoriale degli agrumi, volta, inoltre, a sensibilizzare i consumatori a nutrirsene in quantità più elevate e con maggiore conoscenza dei corrispondenti valori nutrizionali.
È da segnalare che, oltre alla Buonitalia S.p.A., l’agenzia della Mipaf che si occupa della promozione all’estero, alla fiera erano presenti numerose associazioni di commercio e produzione di agrumi, come Uiapoa, Unacoa, Unaproa, Consorzio Agrofruit Scarl, Consorzio Asiab S.c. a r.l., Consorzio Euroagrumi O.P. e tante altre.
Per sostenere il Piano agrumicolo, inoltre, il ministero delle politiche agricole e forestali ha promosso la diffusione della campagna integrata attraverso spot radiotelevisivi, inserti redazionali e manifesti affissi. Anche i rappresentanti della nostra penisola, quindi, sono tornati a casa con la loro vittoria personale in tasca. L’Italia, d’altronde, versa sul mercato mondiale un contributo di prodotti agrumicoli fondamentale. Basta pensare alla percentuale di esportazioni del solo Piemonte, pari al 30% della produzione nazionale, diretta in primis ai Paesi del Medio Oriente, seguiti da quelli della CEE, dai Paesi Africani, dell’Est Europeo e del Sud-Est Asiatico. Cos’altro aggiungere? Dopo un simile trionfo non si può fare altro che prepararsi alla prossima edizione, che si terrà dal 2 al 4 febbraio 2006, in attesa di un nuovo trionfo. MARINA CAPPARELLI
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