Marcia dei diritti umani
violati a Napoli
Al Vomero più di mille studenti dei salesiani hanno marciato per chiedere con fermezza che vengano rispettati i diritti umani nella propria città il 31 gennaio 2007
Gli studenti della scuola dei Salesiani del Vomero, a conclusione di un insieme di attività sul tema dei Diritti Umani, hanno organizzato nella mattinata di Mercoledì 31 gennaio, in occasione della festa di san Giovanni Bosco, la marcia dei diritti umani violati a Napoli. Essa ha avuto lo scopo di sensibilizzare gli stessi studenti e i cittadini a conoscere e ad impegnarsi a rispettare i principi della Dichiarazione Universale dell’ONU e a denunciare quelli violati nella nostra città.
Gli studenti hanno redatto un messaggio alla città a conclusione di giorni di riflessione, discussioni, interviste chiedendo con forza e fermezza che siano rispettati anche a Napoli il diritto alla vita, alla libertà, al riconoscimento della propria personalità, all’istruzione. Con più vigore chiedono che vengano garantiti il diritto alla sicurezza, ad un lavoro, alla famiglia.
Tale “messaggio”, è frutto delle riflessioni delle singole classi ed espressione del loro impegno per il rispetto dei diritti umani e interpellanza a tutte le agenzie educative ed alle istituzioni della città affinché continuino a trasmettere ai giovani quei valori che diffondono il senso della libertà, della sicurezza, del rispetto, della cooperazione reciproca, oltre che fiducia e coraggio.
Alla marcia dei diritti umani, svolta per le vie principali del Vomero, hanno partecipato tutti gli studenti e tutti i docenti del Liceo Classico, del Liceo Scientifico, dell’Istituto Tecnico Commerciale (IGEA) e della Scuola Media dei Salesiani del Vomero (più di mille fra alunni e professori).
Inoltre, in preparazione alla marcia, Lunedì 29 gennaio, i giovani hnno incontrato l’On. Giuseppe Gambale, assessore del comune di Napoli all’Educazione – Trasparenza – Legalità, Don Luigi Merola, Parroco anti-camorra, di Forcella e Cesare Moreno, maestro di strada e coordinatore del progetto Chance quartieri popolari di San Giovanni a Teduccio e Barra
Gli studenti e gli insegnanti hanno avuto modo, pertanto, di confrontarsi su una tematica sempre attuale, quale è la violazione dei diritti umani nella propria città, e di celebrare nel migliore dei modi san Giovanni Bosco, il grande educatore che aveva come motto per i suoi giovani essere “Buoni cristiani ed onesti cittadini”
addetto stampa: Don Giovanni Vanni (cel 339/6267151)
Messaggio alla città
I DIRITTI UMANI VIOLATI A NAPOLI
I diritti dei giovani a Napoli sono celati nell’ombra! Calpestati, nascosti, dimenticati: in una città in cui la libertà individuale è mossa in pericolo dalla violenza della criminalità organizzata, occorre intervenire tempestivamente attraverso armi legali e culturali.
Napoli è ricca di Cultura, di Storia, di Artisti, di Monumenti e tuttavia sono poche le occasioni in cui viene citata per queste peculiarità. Oggi, infatti, a Napoli lo Stato sembra aver ceduto definitivamente il passo alla camorra che regna sovrana e detta legge.
L’ignoranza diffusa in ampi strati della popolazione, resa ancora più pericolosa dall’evasione scolastica e dalla incapacità delle istituzioni di porvi rimedio, contribuisce, insieme allo smarrimento di saldi valori morali, a creare la base su cui alligna l’insidiosa minaccia della criminalità organizzata.
Da parte sua la scuola appare incapace di proporsi come luogo della trasmissione di principi di legalità, mentre la famiglia si trova ad operare da sola in un contesto in cui quotidianamente si assiste alla negazione di quei valori fondamentali che tenta di trasmettere. Forse siamo andati troppo avanti, fino a negare i principi che – coltivati con determinazione dai nostri antenati – hanno costituito il fondamento di una società sana e operosa, capace di produrre idee in un ambiente di condivisione e di rispetto per il bene comune. E’ il tempo di riappropriarci della parte migliore della nostra tradizione.
Riteniamo che l’unico modo per far riemergere i valori di un tempo e diffondere e far rispettare i nostri diritti di cittadini partenopei sia quello di attivarci per eliminare ogni tipo di individualismo e di rassegnata acquiescenza verso ciò che accade anche a causa della nostra indifferenza. Lo Stato siamo noi. E soltanto noi napoletani riusciremo a ricostruire il tessuto civile e sociale della nostra città.
Spazziamo via la nuvola nera che incupisce l’azzurro cielo di Napoli!
Amare vuol dire anche rispettare. Amare Napoli vuol dire scegliere ogni giorno la strada più difficile: agire nel rispetto dei doveri civili e morali.
La libertà non sta nello scegliere quello che appare più comodo, ma nel sottrarsi a questa scelta in nome di un comune progetto di rinnovamento.
La paura ci rende prigionieri, la speranza può renderci liberi!
Gli studenti della scuola Salesiana
Napoli Vomero
31 gennaio 2007 Festa di san Giovanni Bosco
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