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Continua la mobilitazione per evitare l’attuazione del piano di conservazione del lupo, la cui approvazione è stata nuovamente rinviata alla conferenza Stato-Regioni del 9 marzo.
Le manifestazioni da parte di privati cittadini, associazioni animaliste, ambientalisti, etologi ed esperti non sono mancate, da quando si è venuti a conoscenza del fatto che questo piano porterebbe all’eliminazione del 5% della popolazione della specie.
Il ministro dell’ambiente Galletti proprio la scorsa settimana si era così espresso a riguardo, guadagnandosi l’appellativo di “cacciatore”, da parte di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle:”Chi respinge questo Piano – ha proseguito – sta facendo in modo che la caccia al lupo resti aperta. Il problema sono quei 250-300 lupi che ogni anno vengono ‘bracconati’. Questo perché oggi manca un equilibrio nella convivenza tra attività economiche, lupo e uomo”. “Io potevo benissimo fare a meno di intraprendere questo percorso sulla gestione del lupo perché la competenza è delle Regioni – ha detto ancora il ministro -. Ma ho preso atto di una situazione intollerabile. Ho chiesto alla scienza, siamo andati dai maggiori esperti. Questo Piano ha una valenza scientifica forte. La situazione così non la lascio, perché è indecorosa”
Secondo Roberto Marchesini, etologo e filosofo,invece “Tantissimi studi dimostrano che la presenza del lupo è un fattore che determina l’equilibrio e il riequilibrio del territorio (…)Il lupo contiene determinate specie: il suo abbattimento comporterà l’aumento di queste altre specie e si reputeranno necessarie altre misure di abbattimento. (…) Ritengo l’accaduto una dimostrazione di scarsa cultura ecologica, di scarso rispetto per l’ambiente e di zero rispetto per gli animali.”
Il ministro Galletti vuole mantenere la possibilità di uccidere i lupi, anche se c’è una maggioranza di ben 11 Regioni che richiede lo stralcio del capitolo III.7.
Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Puglia sono contro la condanna a morte dei lupi.
La giunta Toscana e il suo Presidente Rossi, firmatari lo scorso febbraio della legge criminale incostituzionale Remaschi ,che autorizza l’uccisione di 100.000 ungulati, ogni anno , seguita a distinguersi per la sua natura disciminatoria contro la specie non umana ,una regione di eccellenza contro il rispetto della vita degli animali, al totale servizio delle lobbies venatorie e dei produttori delle armi, delle multinazionali farmaceutiche come la Novartis di Siena.
Il Prof. Carlo Consiglio, docente di Zoologia , di Entomologia , ricercatore sulle faunistica, l’ecologia e l’etologia, autore di moti libri fra cui ” No alla Caccia ” “Il Cane Vagante ” ” A che serve la caccia ?” così’ commenta il provvedimento del Ministro Galletti:
“Sembra che il Ministro argomenti che, se vi fossero gli abbattimenti decisi dall’autorità, il bracconaggio scomparirebbe. Invece le cose stanno diversamente: gli abbattimenti decisi dall’autorità probabilmente si aggiungerebbero al bracconaggio. Inoltre, ai fini pratici, non vi è differenza tra abbattimenti disposti dall’autorità e bracconaggio: si tratta sempre di rimozione di esemplari dalle popolazioni naturali.
Infine i predatori come i lupi sono essenziali per mantenere in buona salute le popolazioni delle prede, eliminando individui difettosi o malati, una funzione che gli umani (siano essi bracconieri o selecontrollori) non possono svolgere, non essendo capaci di distinguere gli esemplari malati da quelli in buona salute.”
La mobilitazione continua ed è possibile firmare la petizione online #SosLupo a questo LINK.
www.promiseland.it
Scritto da Redazione Diritti Animali 24 febbraio 2017 #SosLupo la petizione per salvare il Lupo Italiano
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