Si trasmette lettera del Presidente A.N.I.D.A. Giuseppe Sannino :
Il Presidente dell’A.N.I.D.A. si autodenuncia: “Ho truffato L’ INPS per 11 anni!”
Si prega di dare massima diffusione alla lettera allegata, ma soprattutto chiediamo la pazienza, visto la complessità della vicenda, di leggere attentamente i vari passaggi.
Inoltre in giornata sulla pagina facebook giuseppe anida dell’associazione sarà presente una delle tante interviste rilasciate dal Presidente sull’argomento. (Anno 2012 Rai Uno programma “UNOMATTINA” )
Per qualsiasi informazione si prega di inviare il tutto all’indirizzo e-mail principale dell’associazione: anidaweb@libero.it alla c.a. del Presidente Giuseppe Sannino
Staff ANIDA

Lettera Aperta del 04 settembre 2017
Il Presidente dell’A.N.I.D.A. si autodenuncia: “Ho truffato L’ INPS per 11 anni!”
Questo è quanto emergerebbe dalla relazione del Collegio Peritale presieduto dal prof. dott. Claudio Buccelli e confermato dalla sentenza n 4515/17 della dott.ssa Gabriella Marchese del Tribunale di Napoli. A breve, il deposito della denuncia presso la Procura della Repubblica per chiedere il suo arresto, quello dei medici delle 4 (quattro) Commissioni ASL nonché dei 2 (due) CTU che hanno in questi anni confermato l’indennità di accompagnamento.
In soccorso agli indecorosi ”super poteri” messi in atto dai precedenti vertici romani dell’ INPS ed utilizzati contro il presidente Giuseppe Sannino senza nessuna pietà, è arrivata la prima sentenza definitiva da parte del Tribunale di Napoli, sezione Lavoro e Previdenza pronunciata all’udienza del 11-07-2017 n° 4515 dalla dott.ssa Marchese, all’esito del procedimento iniziato nell’anno 2014 avendo ad oggetto l’OPPOSIZIONE all’ A.T.P. n° 16104 incardinato nell’anno 2012.
Il giudice ha “riconosciuto” a Sannino la percentuale di invalidità del 100% con accompagnamento, riconosciutagli già dal lontano 2002 e confermata negli anni successivi da varie commissioni così come riportato in tabella :
Data Esame Ente Esito
04.07.2002 A.S.L. NA 3 distretto 66
Comm.ne Invalidi Casoria 100 % + accompagnamento
11.03.2003 A.S.L. NA 3 distretto 66
Legge 104/92 IV Comma
con connotazione di gravità;
05.11.2003 Commissione Medica
di verifica Provinciale 100 % + accompagnamento
08.07.2004 Commissione Medica
Superiore di verifica (Roma) 100 % + accompagnamento
ma ha fatto decorrere la retroattività dal mese di luglio 2013, dando un po’ ragione all’INPS e un po’ ragione al Presidente, compensando quindi le spese di lite (soluzione all’italiana…..).
Va sottolineato che la “nuova” procedura giudiziaria (A.T.P.) che ha il compito di abbreviare l’iter giudiziario, era stata presentata da Sannino (per non aspettare passivamente 6-7 anni la pronuncia della Corte di Appello del Tribunale di Napoli, a cui si è rivolta l’INPS dopo la sentenza di I grado che aveva visto Sannino vittorioso al 100%, più avanti avremo modo di chiarire i vari passaggi giudiziari che suo malgrado l’hanno visto e lo vedono protagonista dal 2008!!) invece, non solo il procedimento è durato più di 5 anni, ma il Giudice Marchese nonostante avesse fatto espletare già due CTU, con “rinvii e contro rinvii” ha atteso gli sviluppi del parallelo processo dinanzi alla Corte di Appello.
Poi improvvisamente (probabilmente per il suo passaggio in Corte di Cassazione) ha cambiato idea ed ha sentenziato basandosi sulla relazione emessa in questi ultimi mesi dal Collegio Peritale nominato nel processo dinanzi alla Corte di Appello (senza più attendere il verdetto definitivo della Corte!). Il suddetto collegio è composto da tre medici legali, il Prof. Dott. Claudio Buccelli, il Dott. Giuseppe Pone ed il Dott. Francesco Ranieri, che sono pervenuti alle conclusioni con una serie di motivazioni certamente discutibili, nonché superando i loro limiti di competenza, per cercare di dare una “coerenza medico-legale” alle loro conclusioni ed hanno fatto decorrere l’indennità di accompagnamento dal 2013.
Esaminando la relazione da un’altra prospettiva, le conclusioni sembrano più dettate da una volontà salomonica al fine di ponderare le conseguenze delle loro scelte, visto che così facendo, sono riusciti a fa risparmiare all’INPS circa € 100.000,00 (centomila euro), e soprattutto ad evitargli una sonora sconfitta, con tutte le conseguenze del caso, vista la grande risonanza mediatica di questa battaglia simbolo, che va avanti da circa 10 anni tra il presidente dell’A.N.I.D.A. Giuseppe Sannino e i vertici dell’ Inps romano. Infine, in caso di vittoria totale del Presidente,oltre a dimostrare la discriminazione effettuata nei suoi confronti, forse ci sarebbero stati anche gli estremi di una denuncia per causa temeraria da parte dell’INPS e in considerazione dello spreco di denaro pubblico, un intervento sanzionatorio della Corte dei Conti.
Nonostante ciò, il Presidente Sannino, resta fiducioso che i Giudici della Corte di Appello del Tribunale di Napoli, Sezione Lavoro e Previdenza emettano una sentenza al di sopra delle parti.

SINTESI DEL LUNGO ITER GIUDIZIARIO :
A seguito dei provvedimenti adottati dal governo per verificare “a campione” le false invalidità, viene subito estratto il nominativo del Presidente Giuseppe Sannino (successivamente descriveremo i motivi di tale casualità) che viene convocato a visita di controllo il 20/04/2008.
Il 22-07-2008 gli viene comunicata la revoca delle provvidenze economiche e la contestuale riduzione dell’Invalidità all’80% con la conseguente soppressione dell’indennità di accompagnamento.
Il 27/11/2008 Sannino non avendo altra scelta, ricorre al Tribunale di Napoli, per farsi restituire il maltolto dall’ INPS. Nel corso del procedimento, il Giudice di I grado richiedeva la perizia di un medico legale, dott. Claudio Tarantino (specialista in ortopedia), il quale confermava le patologie già diagnosticate nel 2002 e che tali patologie fossero irreversibili ed ingravescenti, con il riconoscimento dell’invalidità al 100% e con la conseguente assegnazione dell’indennità di accompagnamento.
Il 21/10/2010 con Sentenza 25383 il Giudice accoglieva il ricorso e condannava l’INPS al ripristino delle competenze previste dalla legge ed al pagamento degli arretrati, nonché le spese di giudizio.
il 20-12-2010 l’INPS depositava Appello avverso la predetta sentenza chiedendo preliminarmente di sospendere la provvisoria esecutività della sentenza.
Il 22-12-2010 il Presidente della Corte di Appello fissava l’udienza per il 15-06-2015 ordinando la comparizione delle parti all’udienza del 07-03-2011 per la decisione sull’istanza di sospensione proposta dall’INPS.
Il 04-04-2011 la Corte di Appello rigettava l’Istanza di sospensione e ribadiva l’udienza del 15/06/2015 per la discussione nel merito.
Il 29/09/2011 inaspettatamente l’INPS convocava nuovamente il Presidente Giuseppe Sannino per il 18/11/2011 a visita di controllo, (di nuovo estratto a campione per la seconda volta) nonostante la sentenza di I grado sopra citata.
Il 21-11-2011 il presidente dell’A.N.I.D.A. decide di descrivere nei minimi particolari, attraverso una lettera aperta, la nuova visita di controllo a cui è stato sottoposto in ottemperanza all’invito tassativo inviatogli il 30-09-2011 e soprattutto di evidenziare l’accoglienza solo a lui riservata presso il Centro medico Legale dell’Inps di via Galileo Ferrari n.4 di Napoli.
In sintesi: per la prima volta in quella occasione gli fu accordato, visto i suoi gravi problemi di carattere motorio, dal responsabile del Centro dott. Stefano Castaldo la possibilità di parcheggiare la propria auto nell’area di sosta all’interno del Centro. Una volta parcheggiato, fu accompagnato, anzi direi scortato, insieme a suo figlio che lo accompagnava, dal dott. Castaldo e da un infermiere. Ai piani superiori, scavalcando decine e decine di disabili che attendevano anche loro di essere sottoposti a visita, il Dott. Castaldo lo fece entrare in una stanza e invitò i due medici che stavano in attesa nel corridoio, ancora con gli impermeabili e con trolley a seguito, ad entrare per sottoporre a visita il sig. Sannino, dall’accento romano e dall’imbarazzo della situazione, si intuì che erano stati inviati direttamente dalla sede di Roma per effettuare quell’unica visita.
Il 23-12-2011 l’INPS con decreto sottoscritto dai due medici, in dispregio della sentenza del Tribunale di Napoli, gli ridussero nuovamente la percentuale di Invalidità all’80% con la conseguente soppressione dell’indennità di accompagnamento;
L’8 febbraio 2012 il Presidente decideva di ricorrere alla procedura ATP, durante il processo veniva nominato un CTU, la Prof.ssa Ivana Cataldi che riconosceva la percentuale di invalidità del 100% con accompagnamento a partire dalla data di presentazione della domanda in via amministrativa (marzo 2002). L’I.N.P.S. depositava dissenso, contestando le conclusioni anche di questo CTU, ed il Giudice nominava un nuovo CTU in data 02-10-2014, dott.ssa Rosaria Tagliaferro, che sottoponeva a visita il Presidente in data 23-10-2014. La dott.ssa Tagliaferro che senza alcun supporto medico-legale e con l’inserimento di circostanze di fatto contestate e che hanno generato una Denuncia-Querela nei confronti della dott.ssa Tagliaferro sporta dal Presidente e depositata alla Procura di Napoli, riconosceva una percentuale di invalidità dell’89%. A questo punto il Giudice Marchese rallenta il processo e con rinvii vari in attesa degli sviluppi del procedimento in Corte d’Appello, si arriva all’Udienza del 11-07-2017 data della sentenza.
Quindi, all’esito di questa sentenza il Presidente Sannino chiederà alla Procura di aprire un indagine per mettere sotto torchio i componenti delle 4 (quattro) Commissioni Asl che gli hanno riconosciuto l’indennità di accompagnamento già dal 2002 ed i 2 (due) CTU che hanno confermato tale riconoscimento ( il dott. Tarantino e la prof.ssa Cataldi) al fine di capire per quali motivazioni avrebbero favorito il Presidente Sannino in questi anni.
Il presidente Sannino dichiara: “ Sono pronto a rispondere a qualsiasi domanda ed a pagare tutte le conseguenze, se i giudici riterranno che ho commesso illeciti per ottenere indennità non dovute”!!!

I MOTIVI DELL’ACCANIMENTO E DELLA DISCRIMINAZIONE ATTUATA DAI PRECEDENTI VERTICI ROMANI DELL’INPS NEI CONFRONTI DI SANNINO
Il Presidente che oggi ha 67 anni, fu colpito agli arti inferiori nella tenera età di 8 mesi dal virus della poliomielite e ha vissuto e sta vivendo sulla propria pelle tutti i disagi di un Vero Diversamente Abile.
I suoi problemi con l’INPS iniziano nell’anno 2005 quando decide di fondare l’A.N.I.D.A. Onlus (Associazione Nazionale Italiana Diversamente Abili). L’associazione sin dalla sua nascita denuncia i soprusi e le angherie che subiscono i veri Diversamente Abili, da parte delle Istituzioni. Organizza manifestazioni, cortei, blocchi stradali ed in poco tempo diventa riferimento per i disabili a cui vengono negati i sacrosanti diritti.
Inoltre su tutti i mass media il Presidente Sannino denuncia a gran voce la “macelleria sociale“ messa in atto dall’I.N.P.S. che spesso nascondendosi dietro alla “caccia ai falsi invalidi” (iniziativa lodevole e appoggiata dall’associazione) sfruttando il sistema delle sue circolari interne rivede le percentuali dei veri invalidi con l’unico scopo di “fare cassa”, mettendo in discussione quello che stabiliscono i decreti e le leggi in materia di disabilità.
L’associazione denuncia il tentativo di mettere le mani nelle tasche dei Diversamente Abili, infatti l’ente non esita a smentire se stesso ed i propri esperti, pur di non riconoscere il dovuto, non disdegna di approfittare del proprio potere esautorando i medici delle Asl, cerca di creare a tutti costi un contenzioso per allungare i tempi, sperando nella resa del disabile stritolato dalla farraginosità del sistema o ancora peggio nella morte del disabile, persona con uno stato di salute precario.
Le patologie irreversibili e ingravescenti non spariscono all’improvviso, errori in questo campo non sono accettabili, soprattutto quando sono dovuti a scelte di parte e “faciloneria”. Si sta parlando della vita e delle legittime aspettative di chi è nel giusto che per di più non è nelle condizioni fisiche di subire tali delusioni e che non può essere sottoposto a decine di visite e sentirsi dire tutte le volte dal medico legale di turno: “ Si spogli!!”. Questa frase pronunciata più volte all’orecchio del disabile suona come un‘offesa, quasi come a far voler mettere in scena le proprie mancanze, le proprie difficoltà, rendendolo inerme in quella nudità esibita sotto gli occhi inquisitori del professore di turno. Questa senza giri di parole è Discriminazione.
Dopo tali denunce, con sospetta tempistica (diceva il Presidente Andreotti : a pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina) inizia nel 2008 il “calvario” personale del Presidente dell’A.N.I.D.A. e si manifesta la strategia repressiva dell’INPS.
Di fronte a tali e tante assurdità vissute in questi 10 anni, il presidente Sannino ha deciso di scrivere e intrattenere una corposa corrispondenza sia con i governi precedenti (Monti e Renzi) sia con le più alte cariche dello Stato compreso il precedente Presidente della Repubblica e della stessa Inps. Purtroppo, ha ottenuto le solite risposte di convenienza e i soliti problemi di ingerenza, un controsenso visto che spesso sono loro a creare i maggiori problemi in questa materia.

Categorie: Attualità

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