Lecce, Torre del Parco Sabato 24 febbraio tutti i sapori dell’Aglianico Campania, Basilicata, Puglia e Molise.

Seminario degustazione Slow Food a Lecce, con Luciano Pignataro(nella foto) e Severino Garofano.

Organizzato dalla Condotta Slow Food Neretum, sabato 24 alle ore 19 si tiene a presso la Torre del parco a Lecce il primo seminario nazionale sull’Aglianico.

Iniziativa senza precedenti sul più nobile e importante vitigno del Sud le cui origini si perdono nella notte dei tempi, rilanciato all’inizio degli anni ’90 da alcuni produttori che hanno creduto nell’autoctono in tempi non sospetti.

Una scelta lungimirante e fortunata, confortata dal successo internazionale di un vino difficile ma capace di dare grandi soddisfazioni, testimoni i continui riconoscimenti della critica specializzata italiana e internazionale.

La sua zona naturale di vocazione è la dorsale dell’Appennino Meridionale compresa tra il vulcano di Roccamonfina ai confini tra Lazio e Campania e il Vulture in Basilicata dove il clima freddo, le escursioni termiche e la mineralità del suolo vulcanico lo rendono tipico e inimitabile.

Uva a vendemmia tardiva, si raccoglie tra la fine di ottobre sino a San Martino, l’Aglianico è la base di vini di lunghissimo invecchiamento, capaci di esprimersi senza alcuna difficoltà per dieci, quindici anni, sino a toccare i 40 come dimostra l’annata 1968 ancora in commercio.

I migliori enologi italiani si confrontano con le caratteristiche di questa uva i cui tannini sono un banco di prova per qualsiasi tecnico abbia voglia di creare qualcosa di nuovo e di originale.

Nel corso degli anni l’Aglianico si è diffuso nel Cilento, oggi è la prima uva del Parco Nazionale, nel Materano, in Puglia e nel Molise dove, insieme alla Tintilia, costituisce, l’autoctono di punta.

Solo il Sangiovese, tra i vitigni italiani, conosce una simile diffusione extraregionale.

Tre le famiglie principali: il Taurasi, prima docg a bacca rossa del centro-Sud, il Taburno nel Sannio e il Vulture. Ma è presente in tutte le doc della Campania, della Basilicata e del Molise oltre che in alcune pugliesi.

Il seminario, voluto da Francesco Muci fiduciario della Condotta Slow Food salentina, sarà tenuto dal giornalista del Mattino Luciano Pignataro, autore di guide specializzate sui vini del Sud sponsor free e dall’enologo Severino Garofano, irpino di nascita e salentino di adozione, papà di alcuni dei rossi che hanno fatto la storia della viticoltura calabrese e pugliese.

Seguirà una degustazione di sei vini curata da Duccio Armenio e un banco di assaggio con abbinamenti sul tema scelti dallo chef Perrone.

Le aziende presenti con annate storiche sono le irpine Caggiano, Feudi di san Gregorio, Mastroberardino, Vinosia, le sannite del Taburno Cantina del Taburno, Fontanavecchia e Rivolta, le lucane Cantine del Notaio, Terra degli Svevi, Terra dei Re e Paternoster, la molisana Di Majo Norante, le pugliesi Masseria Monaci, Rivera, Rotolo del Cilento, Telaro e Villa Matilde della zona di Roccamonfina e del Falerno.
Info: 328-2341776


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