LE RAZZE ANIMALI A RISCHIO
A Napoli il seminario
dell’Associazione Rare obbiettivo: salvaguardare le razze a rischio di estinzione.
Si terrà lunedì 15 gennaio presso il complesso Salesiani in via Don Bosco, Napoli, il seminario
”Salvaguardia e valorizzazione delle risorse genetiche animali autoctone in italia organizzato dall’associazione Rare (Razze autoctone a rischio estinzione) e dal Dipartimento di Scienze Zootecniche della Facoltà di Medicina Veterinaria di Napoli. Il seminario si aprirà alle ore 14,00 con i saluti di Vincenzo Piccolo Direttore Dipartimento Scienze Zootecniche, Vittorio Barbieri ordinario di genetica veterinaria,Rosario Lopa funzionario Mipaaf e Vincenzo Peretti vicepresidente di Rare. Seguiranno gli interventi dei consiglieri Rare.
“L’Italia – spiega Vincenzo Peretti docente di genetica presso la Facoltà di Medicina Veterinaria della Federico II di Napoli – è uno dei paesi con il maggior numero di razze autoctone d’Europa. In Campania, sono diversi i tipi genetici autoctoni (Tga) ormai a rischio estinzione, tra questi il bovino Agerolese, la pecora Laticauda, la pecora Bagnolese, la capra Cilentana, la capra Napoletana, ed il suino casertana. A difesa e contro l’estinzione di tutte le razze domestiche è schierata l’associazione Rare, impegnata in attività e progetti per la conservazione della biodiversità e il recupero dei tga.
La varietà di condizioni climatiche e ambientali, insieme alla storia frammentata dei nostri Comuni, con culture diverse, hanno creato le condizioni per la nascita di diverse specie e varietà vegetali e di razze animali. Molte di queste, a causa del diffondersi sia di tecniche che di razze più adatte alle produzioni intensive, sono ormai perdute o ridotte in condizioni di razze -popolazioni residuali a rischio di estinzione
Rare è la prima Associazione in Italia – dice Peretti – che si occupa di tutela, recupero e valorizzazione delle razze -popolazioni autoctone di interesse zootecnico in pericolo di estinzione. Nata nel 2002 senza scopo di lucro, ha carattere culturale, ambientalista e scientifico”. L’Italia presenta un modello zootecnico assai diversificato nell’ambito del quale le maggiori opportunità sono rappresentate dalle produzioni tipiche di elevata qualità, legate alle zone di provenienza ed alle tecniche di produzione e trasformazione, che presentano forti legami con il territorio e detengono un ruolo di primo ordine nell’economia eco-compatibile dei sistemi locali di produzione.
“In Campania e in tutt’Italia, – precisa Peretti – sono diversi i tipi genetici autoctoni (Tga) ormai a rischio estinzione, razze di estrema importanza, che hanno contribuito a far nascere produzioni casearie e salumi unici e ricchi di storia”. Produzioni giustamente riconosciute tra i prodotti tipici che con piccoli sforzi potrebbero essere insigniti dei famosi marchi comunitari, contribuendo a dare il giusto riconoscimento alle razze ed agli allevatori. “La salvaguardia di questa biodiversità — continua Peretti – è fondamentale anche per evitare la perdita di patrimoni genetici (geni e combinazioni genetiche) praticamente irripetibili. Una loro conservazione tende ad evitare non solo la scomparsa di genotipi non più recuperabili ma a valorizzare le capacità di adattamento di questi individui ad ecosistemi specifici, le caratteristiche produttive peculiari di tali popolazioni ed il patrimonio non solo economico ma anche culturale che queste razze particolarmente legate ad un territorio rappresentano”. Un incontro con tradizioni ancora autentiche che rappresentano il futuro per una nuova zootecnia rispettosa l’ambiente ed a tutela del consumatore.

Da: Nando Cirella [n.cirella@denaro.it]


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