LE NUOVE ALTERNATIVE DELL’AGRICOLTURA

Bottiglie, buste della spesa, ciotole, piatti, bicchieri, posate, vaschette, assorbenti, cannucce e addirittura un abito da sposa completamente realizzati in materiale biodegradabile derivato dal granoturco che può essere rapidamente smaltito nell’ambiente circostante senza lasciare residui inquinanti, contribuendo anche a risolvere un problema particolarmente sentito in Campania come l’emergenza rifiuti. L’iniziativa è della Coldiretti che a Napoli nell’ambito del workshop “Le nuove frontiere dell’ agricoltura multifunzionale”, organizzato insieme all’Università degli studi Parthenope e alla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura, ha allestito una esposizione di prodotti innovativi derivanti dalla utilizzazione alternativa dei prodotti agricoli. Con il granoturco – ha sottolineato la Coldiretti – è possibile risolvere uno dei principali problemi di inquinamento determinati dalla dispersione nell’ambiente in Italia di 8 miliardi di bottiglie di plastica all’anno- ha spiegato il direttore della Coldiretti, Vito Amendolara -. La bottiglia d’acqua “Belu” creata da NatureWorks ha l’aspetto di una normale bottiglia di plastica, ma è interamente realizzata a base di granoturco e pertanto completamente biodegradabile, con una scadenza di sei mesi per l’acqua contenuta. Per ogni bottiglia da mezzo litro – spiega la Coldiretti – servono solo 65 grammi di granoturco al posto di circa 0,027 litri di petrolio con la riduzione di 0,04 kg equivalenti nelle emissioni di anidride carbonica. In termini generali, considerando il consumo complessivo di bottiglie in Italia, il risparmio complessivo di petrolio sarebbe di quasi 200 milioni di litri di petrolio con una riduzione di 320mila tonnellate equivalenti nelle emissioni di anidride carbonica. Nella gamma dei prodotti esposti a Napoli dalla Coldiretti si sono distinti quelli ottenuti dalle bioplastiche (Mater-bi) realizzati dalla Novamont a partire dall’amido di mais, grano e patata e quelli della Natureworks a partire dal granoturco. Ci sono piatti e bicchieri, sacchetti per la spesa, contenitori alimentari, assorbenti, fino ad arrivare agli innovativi materiali per il packaging industriale come sostitutivi del polistirolo o a materiali completamente atossici destinati al divertimento di bambini o animali. A significare la necessità di un cambiamento degli stili di vita per sconfiggere definitivamente l’emergenza rifiuti che soffoca Napoli è stato presentato anche il primo abito da sposa realizzato al 100 per cento con granoturco per iniziativa della Coldiretti e di NatureWorks LLC. Questa utilizzazione dei prodotti agricoli, rappresenta – sottolinea la Coldiretti – un’alternativa produttiva e una concreta opportunità per una decisa svolta verso comportamenti più sostenibili dal punto di vista ambientale, che possono essere alla portata di tutti grazie alle innovazioni in campo agroalimentare destinate a rivoluzionare la vita dei cittadini nella moda, nelle case, o nei giochi dei più piccoli, con effetti per la salute, la difesa dell’ambiente dall’inquinamento, la sicurezza dei cibi e il risparmio energetico. L’abito da sposa è stato realizzato interamente con una fibra derivata al 100 per cento da risorse rinnovabili, come il granoturco del quale ne sono stati impiegati 25 chili per realizzare un tessuto di 8 chili: ci vogliono 2,7 chili di granoturco per produrne 1 chilo. Dal chicco di granoturco è stato separato l’amido che è stato trasformato in zucchero dalla cui fermentazione si è ottenuto l’acido lattico dal cui polimero si ottiene la fibra Ingeo™.
Nicola Rivieccio
nicola.rivieccio@alice.it


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