L’AIR (Associazione Imprenditori del Reventino) contro il parco eolico

13 dicembre 2014
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I giovani imprenditori di Confindustria Catanzaro dicono no a nuovi parchi eolici
Le notizie che riguardano la proliferazione di progetti di parchi eolici in provincia di Catanzaro richiedono una seria riflessione sul modello di sviluppo che si intende tracciare per questo territorio e per la Calabria più in generale.
Oltre ai 56 parchi eolici già “approvati” dalla Regione Calabria, ve ne sono infatti tanti altri in itinere su cui è difficilissimo raccogliere informazioni. E la provincia di Catanzaro rischia di diventare il più grande parco eolico di Europa, con il risultato di depauperare un territorio che dal punto di vista paesaggistico, ma anche economico e culturale potrebbe invece ambire a ben altri percorsi di sviluppo. Non è svendendo il territorio al primo offerente che si crea ricchezza.
In particolare l’indizione delle conferenze di servizi per i parchi denominati “Trifoglio” e quello ben più ampio denominato “Monte Faggio” preoccupano perché vanno ad alterare l’equilibrio di un paesaggio come quello del Reventino che rappresenta una notevole risorsa per l’economia della regione e della provincia di Catanzaro.
A queste preoccupazioni si aggiunge la preoccupazione per la salvaguardia di questo territorio da possibili infiltrazioni criminali.
Le notizie che arrivano dall’inchiesta sulla ‘ndrangheta in Umbria sono l’ennesima conferma di come le ‘ndrine abbiano sistematicamente esteso i propri tentacoli sulla green economy.
Marco Rubbettino, Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Catanzaro

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Soveria Mannelli, 10 dicembre 2014
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Anche gli imprenditori del Reventino si schierano contro la possibile realizzazione del parco eolico sul Monte Reventino.
Lo fanno attraverso l’Associazione che li rappresenta (l’AIR, Associazione Imprenditori del Reventino).

“Siamo molto preoccupati rispetto alla possibilità che si dia vita progetto del Parco Eolico del Monte Reventino (denominato “Trifoglio”). E ci opporremo in quanto si tratterebbe di una operazione che oltre a creare seri danni all’ambiente, alla flora e alla fauna del nostro territorio, rappresenterebbe una svendita di un territorio dalle enormi possibilità e potenzialità economiche. Ci siamo riuniti in associazione ormai da due anni proprio perché abbiamo come obiettivo quello di fare fronte comune per valorizzare questo territorio, uno spazio geografico depositario di secoli di rapporto fecondo tra paesaggio, cultura e lavoro. Non possiamo consentire che questo equilibrio venga rotto e soprattutto che si crei un danno allo sviluppo futuro di quest’area. Un territorio che verrebbe a perdere totalmente le sue originarie caratteristiche paesaggistiche, con un danno irrecuperabile a chi ha scelto di vivere in queste zone, a chi ha osato investire proprio per certe condizioni che si vedrebbero mutate ed in generale al settore delle manifatture identitarie, all’agricoltura e a quello turistico”.

Lo dichiara Francesco Sirianni, Presidente dell’Associazione che riunisce 16 tra le più importanti aziende che operano in questo comprensorio (Liquorificio Gentile, Acqua Sorbello, Camillo Sirianni, Rubbettino, Lanificio Leo, Artigianafunghi, Palahotel Vallenoce, Cantina Le Moire, Allasia Plant, Profiltek, Idea Vetro, Luna Funghi, Hotel Caligiuri, La rosa nel bicchiere, FerroMG, Tecnicalluminio).

L’Associazione annuncia inoltre che farà richiesta alla Regione Calabria di essere sentita nella conferenza di servizi.

da: Maria Rizzo [maria.rizzo@rubbettino.it]


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