Laceno d’oro, festival internazionale da Avellino ai borghi dell’Irpinia 41. edizione dall’1 al 12 dicembre 2016 Al maestro iraniano Amir Naderi il premio “Camillo Marino alla Carriera”

Premiati i registi Amir Naderi e Miguel Gomes Proiezioni, concerti, mostre, dibattiti ed eventi ad Avellino e nei borghi più belli dell’Irpinia Keywan Karimi, una giornata di solidarietà per il regista imprigionato in Iran (6 dicembre) Incontro con l’attore cult Lou Castel
“Il cinema dei fratelli Scarpetta” con sonorizzazione dal vivo
MUSICA/ Canio Loguercio con lo scrittore Antonio Pascale
L’elettroacustica del compositore tedesco Stephan Mathieu
41. Laceno d’oro, 1-12 dicembre
Avellino, 29 novembre – All’iraniano Amir Naderi e al portoghese Miguel Gomes, due grandi registi internazionali, sono stati assegnati i premi “Camillo Marino alla Carriera 2016” e “Premio Giacomo d’Onofrio” della 41esima edizione del Laceno d’oro, lo storico festival ‘del cinema del reale’ che si svolgerà dall’1 al 12 dicembre (ingresso libero) in vari luoghi di Avellino, e coinvolgerà i più bei borghi irpini (Mercogliano, Ariano Irpino, Montoro, Calitri, Atripalda, Summonte, Chiusano) con proiezioni, concerti, mostre, dibattiti ed eventi. Una giornata di solidarietà, il 6 dicembre (Movieplex di Mercogliano, ore 20:15), sarà dedicata a Keywan Karimi, regista iraniano in carcere per la sua attività di documentarista. Saranno proiettati il film per cui è stato condannato a un anno di prigione e 223 frustate, Writing on the City e il suo ultimo lavoro Drum, presentato alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia.
Tra gli ospiti internazionali l’attore cult Lou Castel, che presenterà il documentario “A pugni chiusi” di Pierpaolo De Sanctis (Movieplex ore 20:15).
Grande attesa per gli incontri con i registi internazionali premiati quest’anno. La consegna del riconoscimento ad Amir Naderi avverrà domenica 4 dicembre alle ore 20:30 al Cinema Partenio (Via Giuseppe Verdi) dopo la proiezione speciale di “Monte”, il suo ultimo lavoro girato in Alto Adige, presentato fuori concorso alla 73esima Mostra di Venezia e premiato come “Film della Critica” dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. A presentare il film anche l’attore protagonista Andrea Sartoretti e lo sceneggiatore Donatello Fumarola. Il regista, tra le figure più influenti del nuovo cinema internazionale, terrà una masterclass aperta al pubblico lunedì 5 dicembre alle ore 17:30 al Cinema Partenio. A Naderi, che vive a New York dalla metà degli anni Ottanta, il festival dedicherà anche una retrospettiva dei suoi principali film: Marathon (2002), A,B,C… Manhattan (1997), Waiting (1974), Il Corridore (1985).
Miguel Gomes ritirerà il premio domenica 11 dicembre (ore 20:30, Cinema Partenio) e presenterà in anteprima per la Campania “Le mille e una notte. Arabian nights”, il film evento di Cannes 2015, una trilogia tra fiaba pasoliniana e documentario, poesia e denuncia, in un Portogallo oppresso dalla troika.
Oltre quaranta i film in programma con particolare attenzione alle produzioni indipendenti italiane. Tra gli ospiti i registi Maurizio Braucci, Alessandro Comodin, Giovanni Cioni, Massimo D’Anolfi e Martina Parenti.
Proiezione extra il 13 dicembre al Movieplex di Mercogliano (ore 20:15) con la versione integrale dei “Cancelli del cielo” di Michael Cimino.
Il festival anche quest’anno dà spazio alla sperimentazione musicale con due eventi all’Auditorium Liceo Imbriani (Avellino, Via Pescatori, 155): il concerto-spettacolo “Studio per la messa in scena di uno smarrimento tra l’appennino lucano e una canzone”, di Canio Loguercio, autore e interprete, con Alessandro D’Alessandro all’organetto, un percorso di parole e musica fra il reale e l’onirico guidato dall’archeologo Emmanuele Curti e dallo scrittore Antonio Pascale (Giovedì 8 dicembre alle ore 20:30), e la performance audiovisiva del compositore tedesco Stephan Mathieu che lavora con l’elettroacustica e l’arte digitale astratta (Lunedì 12 dicembre alle ore 21:00).
Il ricco cartellone è impreziosito dall’evento “Il cinema dei fratelli Scarpetta” (Mercoledì 7 dicembre all’Ex Carcere Borbonico di Avellino, – Piazza Alfredo De Marsico – ore 19:00) in collaborazione con il Centro sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Saranno proiettati due film muti restaurati, gli unici conservati, con attore protagonista Vincenzo Scarpetta, dal titolo “Tutto per mio fratello” del 1911 e “Il gallo nel pollaio” del 1916, per l’occasione sonorizzati dal vivo dal compositore Giosi Cincotti e dal musicista elettronico Anacleto Vitolo.
Quattro le mostre allestite in città: all’Ex Carcere Borbonico «Hollywood» 1945-1952, a cura di Orio Caldiron e Matilde Hockhofler dedicata al settimanale cinematografico tra i più diffusi nel dopoguerra. A cura di Paolo Speranza, direttore di Quaderni di Cinema sud, sono le esposizioni: “Trevico-Torino. Ricordo di Ettore Scola regista e meridionalista”, con manifesti originali e altri materiali sulla filmografia di Scola (Casa della Musica di Calitri); “Da Montoro a Cinecittà. Lionello De Felice nel cinema italiano” (Palazzo dell’Annunziata di Montoro), che propone manifesti e documenti sul regista irpino, oltre alla visione di due film: I tre ladri (con Totò) e Cento anni d’amore (con Aldo Fabrizi, Eduardo De Filippo, Titina De Filippo, Vittorio De Sica); “Cinema in Irpinia”, mostra sui film girati in provincia di Avellino (Dogana dei Grani di Atripalda).
Due tavole le rotonde: “La nuova legge regionale sul cinema: un’opportunità per la promozione del territorio” (Giovedì 1 dicembre, Abbazia del Loreto – ore 16:00), all’incontro parteciperanno Maurizio Gemma, direttore della Film Commission Regione Campania e i sindaci e i presidenti delle Pro Loco delle province coinvolte nella manifestazione. “Post cinema: il dispositivo inarrivabile” a cura di Gabriele Perretta, rassegna di opere ipermediali per analizzare la società digitale contemporanea (Lunedì 12 dicembre, Carcere Borbonico, ore 16:00).
Nel corso della rassegna saranno presentati i cortometraggi selezionati per il concorso Gli occhi sulla città e l’11 dicembre (Cinema Partenio, ore 19:00) sarà annunciato il vincitore che si aggiudica il premio di euro 1.500,00.
Il Laceno d’oro è organizzato dal Comune di Avellino e dall’Associazione ImmaginAzione, con il contributo della Regione Campania e in collaborazione con la rivista cinematografica Sentieri Selvaggi. La direzione artistica è affidata ad Antonio Spagnuolo, presidente dell’associazione ImmaginAzione e Aldo Spiniello, direttore di Sentieri Selvaggi Magazine.

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30 novembre 2016 – È stato assegnato al maestro iraniano Amir Naderi il “Premio Camillo Marino alla Carriera 2016” nell’ambito della 41esima edizione del Laceno d’oro, lo storico festival internazionale del cinema di Avellino che si terrà dall’1 al 12 dicembre in vari luoghi dell’Irpinia con una originale formula diffusa.
Nel corso della manifestazione il regista, tra le figure più influenti del nuovo cinema internazionale, terrà una masterclass aperta al pubblico seguita da una proiezione speciale di “Monte”, il suo ultimo lavoro cinematografico presentato con successo fuori concorso alla 73ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
“Sono davvero felice di partecipare al festival del Laceno d’oro, – ringrazia Amir Naderi con una nota inviata alla direzione del festival – caratterizzatosi come un faro per l’arte cinematografica in Italia fin dalle prime edizioni. Ricevere il premio Camillo Marino alla Carriera è per me un grande onore, sono lusingato.”
A Naderi, che vive a New York dalla metà degli anni Ottanta, il festival dedicherà anche una retrospettiva dei suoi principali film: Marathon (2002), A,B,C… Manhattan (1997), Waiting (1974), Il Corridore (1985).
“Laceno d’oro rende omaggio ad un altro grande autore fuori dagli schemi, capace di coniugare la ricerca estetica a una morale dello sguardo – spiega Aldo Spiniello, condirettore artistico del festival – Un regista che ha attraversato il mondo per raccontare le ossessioni del presente, tutte le nostre sfide e le nostre ferite. Nel segno del cinema.”
Il Laceno d’oro fedele alla sua vocazione al cinema sociale, indipendente e di ricerca con la presenza di importanti autori italiani e internazionali e proiezioni esclusive vuole contribuire alla valorizzazione turistica e culturale dei più bei borghi dell’Irpinia nel periodo prenatalizio.
Nell’albo d’oro del premio intitolato al critico irpino (fondatore con Giacomo D’Onofrio e Pier Paolo Pasolini del Laceno d’oro) il nome di Amir Naderi si aggiunge a quelli di Abel Ferrara, Ettore Scola, Gillo Pontecorvo, Aurelio Grimaldi, Antonietta De Lillo, Vincenzo Marra, Ken Loach, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Marco Bellocchio, Laurent Cantet, Paolo e Vittorio Taviani, Olivier Assayas, Daniele Gaglianone, Jia Zhang-ke.
Il Laceno d’oro è organizzato dal Comune di Avellino e dall’Associazione ImmaginAzione, con il contributo della Regione Campania e in collaborazione con la rivista cinematografica Sentieri Selvaggi. La direzione artistica è affidata ad Antonio Spagnuolo, presidente dell’associazione ImmaginAzione e Aldo Spiniello, direttore di Sentieri Selvaggi Magazine.
Tra le iniziative collaterali del festival, la terza edizione del contest per cortometraggi Gli occhi sulla città (scadenza 27 novembre), un concorso aperto a film di ogni genere e nazionalità che abbiano la capacità di riflettere e di ripensare gli spazi urbani. Al primo classificato andrà un premio di 1500 euro.
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Biografia Amir Naderi. Regista, sceneggiatore e montatore. Tra le figure più influenti del Nuovo cinema iraniano, inizia la sua carriera come fotografo e assistente alla regia nel 1961. Collabora poi con l’Institute For Intellectual Development of Children and Young Adults per il quale realizza numerosi cortometraggi. Il suo primo lungometraggio, “Goodbye My Friend” è del 1971. Da allora ha realizzato numerosi lungometraggi, prodotti sia nel suo paese d’origine che in America e Giappone e presentati in festival internazionali come Venezia e Cannes, tra cui figurano “Tangsir” (1973), “Tangna” (Deadlock, 1973), “Saz Dahani” (Harmonica, 1973), “Entezar” (Waiting, 1974; cortometraggio vincitore del premio della giuria al festival dei ragazzi di Cannes), “Marsieh” (Requiem, 1978), “Sakhte Iran” (Made in Iran, 1978), “Josteju Yek” (Search One, 1980), “Josteju Do” (Search Two, 1981), “Davandeh” (The Runner, 1985), “Aab, baad, khaak” (Water, Wind, Dust, 1989), “Manhattan in cifre” (1993), “Sound Barrier” (2005), “Vegas: Based on a True Story” (2008), “Cut” (2011, campione d’incassi in Giappone), “Mise en scène with Arthur Penn (a Conversation)” (2014). Naderi è stato il primo importante regista iraniano a espatriare alla metà degli anni Ottanta e vive tra New York City e Tokyo. Nel 2012 è stato Presidente della giuria della sezione Orizzonti a Venezia. Nel 2014 ha girato il film “Monte”, presentato fuori concorso alla 73ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove gli viene assegnato il premio Jaeger-LeCoultre (riconoscimento dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema).
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Storia del festival 1959 / 2016
Il Laceno d’oro – dapprima Rassegna e poi Festival del Cinema neorealista – nasce nel 1959 grazie alla fede nei propri sogni di due giovani intellettuali irpini, Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, e al nume tutelare di Pier Paolo Pasolini. Promosso dalla rivista “Cinemasud”, il premio cinematografico intitolato “Laceno d’Oro”, lega le sue sorti a una delle località più belle della provincia di Avellino. Il premio era nato, infatti, per valorizzare dal punto di vista turistico l’altopiano del Laceno e intendeva proporsi come un riconoscimento per le migliori opere cinematografiche ispirate al Neorealismo. Da quell’anno, sino al 1988, si susseguirono ventotto edizioni e solo nell’80 il terremoto riuscì a impedirne la realizzazione. Dopo gli inizi bagnolesi, il Laceno d’oro si trasferì ad Avellino e nell’immediato circondario, dove visse, nella seconda metà degli anni ’60 e nei primi anni ’70, il suo periodo più bello. Sarebbe difficile capire la contestazione studentesca in Irpinia senza tener conto di questa presenza significativa e feconda che fu per centinaia di giovani autentica fucina di crescita culturale, l’occasione per aprirsi all’universo dell’autonomia di pensiero e della emancipazione intellettuale. Imparando a conoscere il cinema di impegno civile e sociale, la produzione dei paesi dell’Est europeo, dell’Oriente indiano e vietnamita, dell’America Latina, del Terzo Mondo. Il “Laceno d’oro”, da allora, cominciò a identificarsi definitivamente come una “Rassegna” cinematografica caratterizzata da interessanti dibattiti alla fine di ogni proiezione. Della Giuria fecero parte nomi di spicco nel mondo giornalistico, cinematografico e letterario: Pier Paolo Pasolini (che, accettando l’invito di Marino e d’Onofrio, aveva dato un impulso decisivo alla nascita del Premio), Domenico Rea, Cesare Zavattini, Carlo Lizzani, Marcello Gatti, Lina Wertmuller, Giuliano Montaldo, Luigi Zampa, Tinto Brass e tanti cineasti e intellettuali di prestigio. Furono numerose le novità che, anno dopo anno, arricchirono il Premio: nel 1969 fu inaugurata una nuova sezione dedicata ai documentari, la “Rassegna del Passo Ridotto Laceno d’Oro”; in occasione della ventiquattresima edizione fu creato un “Minifestival per ragazzi”, patrocinato dalla Mostra del cinema di Venezia, le cui proiezioni erano destinate agli studenti delle varie scuole medie del capoluogo. E poi ancora mostre di pittura e il primo Festival del teatro d’avanguardia. A essere premiati, per le loro opere, furono artisti già affermati ma, più spesso, registi esordienti e attori giovani. Il “Laceno d’Oro” fu, infatti, definito “Premio portafortuna”, e basta scorrere l’elenco dei vincitori per rendersene conto. Un solo esempio: alcuni futuri Maestri del cinema mondiale (Antonioni, Pontecorvo, i fratelli Taviani, Scola) ottennero in Irpinia, prima che a Venezia e a Cannes, il loro primo riconoscimento ufficiale. Il Festival, divenuto tale nel 1975, perché fino ad allora si era caratterizzato come rassegna, ospitò cinematografie provenienti da tutto il mondo ma privilegiando quelle dei paesi dell’Est e di quelli in via di sviluppo, assumendo così una dimensione internazionale. Da quella stagione nasce per esserne diretta filiazione anche il Premio Camillo Marino che il Circolo di cultura cinematografica ImmaginAzione organizza dal 2001 e dal quale è rinato poco dopo il nuovo Laceno d’Oro, con la gemmazione anche del Premio Giacomo d’Onofrio. Notevoli gli autori che dal 2001 ad oggi hanno ricevuto il Premio: Abel Ferrara, Ettore Scola, Gillo Pontecorvo, Aurelio Grimaldi, Antonietta De Lillo, Vincenzo Marra, Ken Loach, i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, Marco Bellocchio, Laurent Cantet, Paolo e Vittorio Taviani, Olivier Assayas, Jia Zhang-Ke.
www.lacenodoro.it
In allegato foto di Amir Naderi
Ufficio Stampa Simona Martino Piazza R. Beneventano 1 – Napoli Tel. 08119204770 – 3351313281
Email: simonamartino2009@gmail.com


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