La quantità di sprechi alimentari ha un costo elevato, in termini ecologici, economici, etici e culturali. Il paradosso più stridente di questo sistema è che, da un lato, la quantità di cibo prodotta nel mondo supera il necessario (potrebbe sfamare addirittura 12,5 miliardi di persone), ma dall’altro, 800 milioni di persone continuano a soffrire la fame.
La soluzione, quindi, non è l’aumento produttivo, ma un sistema completamente diverso: di produzione, distribuzione e accesso al cibo.
Tutto questo è collegato all’altro tema :il riscaldamento climatico.
Perché è fondamentale l’impegno dei governi per limitare le emissioni, ma non è sufficiente: è necessario cambiare radicalmente paradigma – economico, sociale e culturale – e promuovere una nuova agricoltura, sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Insomma è tutto connesso: produzione di cibo, spreco alimentare , modelli sostenibili di agricoltura e non per ultimo ovviamente il diritto di tutti al cibo sano.
Per invertire davvero la rotta però è fondamentale che tutti noi prendiamo consapevolezza del problema e inneschiamo un radicale cambiamento nei nostri stili di vita alimentari e nel nostro modo di acquistare.
Slow Food ha posto al centro del dibattito politico il tema del cibo quotidiano declinato in tutte le sue forme, perché tutti prendiamo coscienza che è possibile mangiare in modo buono, pulito e giusto rispettando la natura ogni giorno. Come? rispettando il ciclo delle stagioni, comprando preferibilmente da quei produttori locali che lavorano instancabilmente per produrre il nostro cibo. Vorremmo che la frase Chilometro zero non sia solo uno slogan ed uno specchietto delle allodole praticato dai soliti furbetti ma una pratica condivisa davvero dai coproduttori ( quelli che noi chiamiamo così invece di usare il termine di consumatori, proprio per evidenziare la funzione positiva di chi accompagna la produzione scegliendo i prodotti dei piccoli produttori).
Molti sono i progetti nei territori anche per migliorare l’alimentazione nelle scuole ( ad esempio il progetto orto in condotta, la nostra condotta Slow food Soverato Versante Jonico è impegnata da anni in quello di Santa Caterina Jonio) . Ma anche le iniziative per ridurre il consumo di suolo agricolo e ribadire il nostro no a OGM . Cambiare si può e si deve,
La vera lotta allo spreco si fa con la prevenzione, affinchè non ci limitiamo al riciclo ed al riutilizzo del cibo che avanza dalle nostre tavole, ma vengano prese tutte le misure prima che una sostanza o un prodotto diventino un rifiuto.
Saranno importanti le azioni per conoscere le abitudini alimentari delle famiglie e per correggere sprechi, rifiuti ed inquinamento.

Marisa Gigliotti

Categorie: Slow Food

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