FNSI Consiglio Nazionale 13/02/2013
Il parlamento dei giornalisti decide il successore di Roberto Natale.
La Federazione della Stampa ha un nuovo Presidente.
Eletto dal Consiglio nazionale il collega Giovanni Rossi.
Minuto di silenzio per ricordare i colleghi Enrico Mania e Lodovico Petrarca.

Con sessantuno voti, sette schede bianche, una nulla ed un voto a Leyla Manunza, alla terza votazione è stato eletto dal Consiglio nazionale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana riunito a Roma, Giovanni Rossi già segretario generale aggiunto del Sindacato, coordinatore della Commissione Uffici stampa e presidente della Commissione lavoro autonomo della Fnsi.
Dopo le dimissioni di Roberto Natale per la candidatura alle prossime elezioni politiche il Consiglio nazionale è stato chiamato a rieleggere il massimo vertice istituzionale del Sindacato dei giornalisti.
Ha aperto e coordinato i lavori del Cn Grazia Daniela Scano in qualità di presidente pro-tempore.
dal sito fnsi.it

L’ARGA CAMPANIA
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Caro Giovanni, con la Presidente Geppina Landolfo ed i giornalisti soci dell’Arga Campania, siamo lieti per la tua elezione a presidente della FNSI che premia la tua professionalità e il tuo impegno in questa attività che richiede non solo costanza a preparazione ma tanta, tanta pazienza.
Per averti conosciuto so della tua propensione alla mediazione e l’ho sperimentato negli anni fino ad oggi.
Ci auguriamo di incontrarti a Roma il 9 marzo per il Consiglio Nazionale dell’Unaga e saremo felicissimi di stringerti la mano.
Geppina Landolfo, presidente Arga Campania “Francesco Landolfo” e
Gianpolo Necco, consigliere nazionale Unaga per l’Arga Campania


Documento di Autonomia dopo l’assemblea nazionale di Bologna

LIBERTA’ D’INFORMAZIONE, ENTI DI CATEGORIA IN SICUREZZA E CONTRATTO
LE SFIDE DAVANTI ALLA CATEGORIA DEI GIORNALISTI ITALIANI
Contrastare il restringimento degli spazi democratici che comprime la libertà di informazione, mettere in sicurezza gli Enti economici della categoria, affrontare subito la discussione contrattuale per governare la complicata fase di transizione, ridefinire le tutele del lavoro dipendente e di quello autonomo anche attraverso significative modifiche della Riforma Fornero, innovare il sindacato adeguandolo ai compiti che il nuovo panorama editoriale richiede. Questi i principali punti programmatici indicati dall’assemblea nazionale di Autonomia e Solidarietà, componente degli Enti della categoria dei giornalisti, svoltasti a Bologna dall’8 al 10 febbraio 2013.
Il progressivo deteriorarsi del tessuto democratico, segnalato anche dai vari tentativi di imbavagliare l’informazione, ha contribuito ad approfondire la distanza fra cittadini e politica. Autonomia e Solidarietà chiede che il nuovo parlamento operi una svolta in totale discontinuità con il precedente, rimettendo al centro della sua azione i temi della cittadinanza, del sostegno, anche attraverso fondi pubblici, al pluralismo informativo, riformando il settore con una legge antitrust e una sullo statuto dell’impresa editoriale. Fondamentale è il riassetto del sistema radiotelevisivo (con particolare riferimento alla vicende che interessano Mediaset e la7) tornando a una centralità del servizio pubblico del quale va ridefinita e modernizzata la missione editoriale e promossa una nuova governance. La crisi non può più essere un alibi per continuare a depauperare le redazioni, abbassandone il livello professionale e di conseguenza mettendo a rischio il ruolo dell’informazione nella tenuta democratica del Paese.
Sempre più importante in questo contesto deve essere il ruolo propulsivo del sindacato in una serrata interlocuzione con la politica e le istituzioni per ottenere un’iniziativa legislativa positiva e modernizzatrice. Ma Fnsi e Associazioni Regionali devono riflettere e promuovere anche un radicale cambiamento nel loro approccio a un mondo, quello giornalistico, profondamente mutato dell’ultimo decennio.
Vanno ridisegnati i confini e le tutele di lavoro dipendente e autonomo, chiarendo definitivamente gli ambiti e le caratteristiche dell’uno e dell’altro a difesa della parte più esposta della categoria, evitando di sovrapporre pericolosamente precariato e libero esercizio della professione. Ma anche gli editori devono fare finalmente la loro parte di imprenditori: va definitivamente abbandonata la facile scorciatoia dei tagli agli organici per imboccare la via del rilancio e dell’innovazione di prodotto, percorso in cui è centrale il ruolo della professione giornalistica.
Un banco di prova delle reali intenzioni degli editori sarà il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico, il confronto sul quale va aperto immediatamente. Contestualmente alla trattativa contrattuale vanno individuati gli strumenti per la messa in sicurezza di un sistema e di un welfare di categoria che finora ha contribuito alla tenuta complessiva del settore, senza gravare sulla finanza pubblica. Un impianto prezioso per l’autonomia che risente degli effetti devastanti di una crisi ormai quinquennale.
L’assemblea ritiene che il percorso di rinnovamento e di rilancio della professione, le sfide che la rivoluzione digitale lanciano a tutto il mondo editoriale, necessitino di un progetto e di un programma con scelte nette e con la chiara assunzione di responsabilità dei gruppi dirigenti. In questo senso una Conferenza di Programma potrebbe essere un utile strumento per coinvolgere tutta la categoria nei processi decisionali.
L’Assemblea ha varato il nuovo coordinamento nazionale che è composto dai colleghi: Guido Besana (portavoce), Anna Maria Chiariello, Rossella Matarrese, Paola Spadari e Stefano Tallia.

Caro Gianpaolo,
come ti avevo promesso ti invio il documento finale dei lavori dell’assemblea di Bologna.
Ciao. Giovanni Rossi
(335/21.66.54)


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