AGRICOLTURA: POMODORO;ANICAV E AIIPA,REGOLE UGUALI PER TUTTI
UNAPROA E UNACOA: NON ABBIAMO PROTESTATO MA VOGLIAMO CONFRONTO
(ANSA) – NAPOLI, 17 AGO – “Vogliamo che le regole siano
rispettate da tutti. Non siamo contro le aziende ma non ci
sembra opportuna la flessibilità richiesta alla Regione
Campania dal ministro Alemanno poiché su tutti, a Napoli e
nelle altre province campane, grava il rischio di indebolire la
filiera produttiva del pomodoro nella nostra regione, come in
Puglia ed in Sicilia”: lo afferma Nicola Calzolaro, direttore
generale dell’associazione nazionale industrie conserviere
alimentari vegetali (Anicav), in relazione alle manifestazioni
organizzate sia per l’esclusione di alcune aziende conserviere
dal regime di aiuti comunitari che per le applicazioni delle
relative sanzioni, svoltesi sotto la sede della Regione Campania
e le prefetture di Napoli e Caserta.
“Le proteste sono di una minoranza di rappresentanti delle
aziende conserviere e dei produttori di pomodoro derivanti”
precisa Calzolaro, per l’Anicav che raccoglie, in Campania,
oltre un centinaio di aziende.
I rappresentanti delle associazioni di produttori e
trasformatori di pomodoro Unaproa, Unacoa ed Uiapoa e degli
addetti stagionali delle aziende trasformatrici, non hanno
partecipato alle manifestazioni ma confermano l’attesa di un
confronto istituzionale: “C’é un grave stato di crisi che sta
investendo il settore in Campania. L’andamento è davvero
incerto: la campagna del pomodoro sta mettendo in grave
difficoltà i produttori del comparto”, è scritto in una nota.
Sulla stessa linea di sollecito per un confronto chiaro e
concreto, in tempi brevi, Massimo Uguzzoni, dirigente dell’Aiipa
(associazione italiana industrie prodotti alimentari), che, per
il Nord Italia, rappresenta circa il 30 per cento del prodotto
‘pomodoro da conserva’: “Con l’Anicav e la Confcooperative –
Fedagri rappresentiamo a livello nazionale, circa il 90 per
cento del settore: restiamo dell’idea di dover continuare a
richiedere a tutti il rispetto delle regole. Anche in Campania.
Che cosa è cambiato? Il ministro ha fatto la legge in
ottemperanza a quanto deciso in Europa; le Regioni la stanno
applicando: perché alcune imprese dovrebbero ottenere un
trattamento diverso dalla maggioranza?”.
L’andamento incerto della campagna del pomodoro potrebbe
spingere la Regione Campania ad adottare interventi sulla base
di una propria istruttoria. Il disagio economico si crea
soprattutto in relazione alle eccedenze di pomodoro che il caldo
eccessivo ha concorso a far maturare: per questo, i
rappresentanti di categoria ritengono sia fondamentale il
dialogo, che riprenderà tra qualche giorno a Roma, con il
ministro Alemanno e l’assessore regionale Andrea Cozzolino.
Il potere di intervenire anche a favore di una “minoranza”
di aziende spetta comunque “esclusivamente alle autorità
regionali” che, come ha scritto il ministro delle politiche
agricole Alemanno, in una lettera indirizzata alla Regione
Campania, possono a fronte di “sollecitazioni e del parere
favorevole della Commissione europea, con lettera numero 014075
del 7 giugno 2005, derogare dall’applicazione delle sanzioni
previste per la campagna del pomodoro 2005-2006″.
La questione investe così nuovamente la Regione Campania che, con la Regione Sicilia, come ha scritto Alemanno, “potrebbe
rivedere favorevolmente i provvedimenti di revoca del
riconoscimento all’attività di trasformazione del pomodoro per
le aziende conserviere interessate”: una speranza concreta per
quella minoranza dei produttori che continuano a sollecitare
provvedimenti per fronteggiare lo stato di crisi ed il rientro
delle aziende escluse. Senza tralasciare, come sottolineano le
associazioni di categoria, anche le altre questioni aperte del
comparto. (ANSA).
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