FEBBRE SUINA DAL MESSICO
Influenza “suina”: nessun maiale positivo.
28 aprile 2009 . Ad oggi il virus H1N1 è stato identificato solo nell’uomo. Trasmissione esclusivamente interumana attraverso l’apparato respiratorio.
Dopo la dichiarazione dell’OIE del 27 aprile, contestualmente ripresa da vet.journal, anche la Commissione euroepea dichiara che l’influenza “suina” non ha origine nei suini.
A tutt’oggi il virus della nuova forma influenzale, o nuova influenza, “non è stato trovato nei maiali”, ha dichiarato il Direttore generale aggiunto per la sanità alla Commissione europea, Paola Testori Coggi. Quindi è sicura tanto la carne suina cotta quanto quella cruda, come indica anche l’EFSA.
Il virus causa dell’attuale epidemia influenzale “è una combinazione di diverse componenti, suina, umana e aviaria, e per ora è stato trovato solo nell’uomo, non è presente in nessun animale.
Il virus non è presente né nei maiali né nelle loro carni e si trasmette da uomo a uomo solo attraverso l’apparato respiratorio” ha aggiunto la Coggi.
Poiché l’attuale forma influenzale umana causata da un virus A/H1N1 è stata descritta come influenza suina, un comunicato stampa dell’OIE del 28 aprile ha opportunamente fatto chiarezza sull’evento dal punto di vista della salute animale, soprattutto in rapporto al commercio internazionale dei suini e dei prodotti di origine suina. Le informazioni di cui dispone l’OIE non indicano, al momento, che l’epidemia di influenza attualmente presente negli Stati Uniti e in Messico sia stata preceduta da focolai di influenza suina. A giorni, le indagini scientifiche attualmente in corso dovrebbero indicare se il virus circolante nell’uomo sia in grado di infettare gli animali, soprattutto suini, polli e cavalli.
Non essendoci casi di infezione animale confermati nelle zone di infezione umana, non è dunque, secondo l’OIE, necessario introdurre specifiche misure per il commercio internazionale dei suini e dei prodotti derivati o considerarne rischioso il consumo.
INFO
Maria Grazia Monzeglio Med Vet PhD
mg.monzeglio@evsrl.it
(foto e testo da vet.journal)
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INFLUENZA SUINA, NESSUN RISCHIO IN CAMPANIA
L’assessore alla Sanità Mario Santangelo ha riunito oggi, nella sede del centro direzionale di Napoli, il Comitato pandemico regionale per fare il punto sulla influenza suina e valutare l’opportunità di adottare provvedimenti atti a fronteggiare, nel miglior modo possibile, un’eventuale insorgenza, al momento del tutto ipotetica, di patologie respiratorie.
Allo stato, è stato ribadito nel corso del vertice, non esiste nessun rischio influenza suina in Campania.
L’incontro si è tenuto in rispetto di una prassi consolidata che prevede l’analisi della situazione in ciascuna realtà ogni qualvolta l’OMS decreta l’allerta di rischio pandemico.
Alla riunione hanno preso parte, tra gli altri, Antonio Limone, commissario dell’Istituto zooprofilattico di Portici, Paolo Sarnelli, responsabile del servizio veterinario regionale, Renato Pizzuti del settore ospedaliero dell’Assessorato alla Sanità.
“Così come opportunamente sottolineato dal Ministero – ha dichiarato Mario Santangelo – il nostro Paese può ritenersi sufficientemente al sicuro rispetto al rischio pandemico. Purtuttavia abbiamo intensificato i controlli nei punti di ingresso delle merci in regione ed alzato la soglia di attenzione invitando anche i nostri dipartimenti di prevenzione a fare la stessa cosa.
“Voglio solo aggiungere, per maggior sicurezza dei nostri consumatori – ha concluso Santangelo – che gli allevamenti nazionali e campani sono del tutto indenni dal virus e che, in ogni caso, le carni suine cotte e gli insaccati non rappresentano, in alcun modo, fonte di rischio data la scarsa resistenza del virus al calore (non sopravvive ai 70 gradi) o in ambiente a Ph acido come è nel caso dei salumi”.
REGIONE CAMPANIA. COMUNICATO UFFICIO STAMPA DEL 27 APRILE 2009

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Europa, influenza
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Sì a consumi carne suina; calo in Italia. I consumatori europei hanno compreso appieno che l’influenza A non ha nulla a che fare con le produzioni zootecniche. E Confagricoltura sottolinea come la vendita di prodotti della macelleria suina registri nel resto dell’Europa segnali decisamente positivi sull’andamento delle quotazioni e dei consumi.
In Italia, invece – sottolinea Confagricoltura – si registrano tentennamenti mercantili che deprimono le quotazioni alla produzione e rendono ancora più difficile la situazione del comparto suinicolo, che da tempo vive una pesante crisi economica e non riesce a veder riconosciuto neanche il costo di produzione.
Confagricoltura si augura che la carne di suino e i prodotti della salumeria italiani, che tutti ci invidiano, siano sempre più presenti sulle tavole di tutto il mondo e che la crisi sia superata con l’impegno di tutti. Gli allevamenti, i macelli e le trasformazioni nazionali vanno salvaguardati.
7 maggio 2009
da: Asterisco Informazioni [info@asterisconet.it]


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