Incontri pericolosi. Specie “aliene” nel Mediterraneo.
Alghe tossiche, meduse urticanti e ora anche gli squali e i pesci palla. I nuovi inquilini del Mediterraneo sono in continuo aumento. La colpa è dell’effetto serra che provoca un innalzamento della temperatura dei nostri mari.
In Italia già da tempo è stato segnalato l’ingresso di animali, soprattutto attraverso il Canale di Suez. Pochi decenni fa, nella baia di Augusta in Sicilia, ha fatto la comparsa un grande granchio tropicale dalle zampe azzurre, presumibilmente arrivato allo stato di larva sulle chiglie delle petroliere che lì attraccavano. Altro “immigrato”, questa volta non involontario, è la vongola filippina che, diffusasi dagli allevamenti nell’Alto Adriatico, sta soppiantando, quella verace nostrana.
Ma non solo molluschi e crostacei sono di casa nelle nostre acque. Come si legge nel recente volume edito dal ministero dell’Ambiente e intitolato Stato della biodiversità in Italia, anche altre specie stanno a poco a poco popolando i nostri lidi. ll pesce sergente dell’Indopacifico tipico delle barriere coralline, ha fatto la sua recente comparsa prima nel Golfo di Napoli e poi nel Mar Ligure. Inoltre, dal 1985 le reti a strascico in azione nel Canale di Sicilia catturano esemplari del tropicale pesce cofano, e ormai non è neppure raro imbattersi nel pesce balestra, tipico dei Carabi.
Dall’Alto Adriatico giungono segnalazioni di nuove incredibili specie come il pesce palla, peraltro già pescato, perfettamente vivo, nel 1963 nel Golfo di Taranto. Nelle acque attorno alle isole Pelagie i biologi del Centro Ricerche Delfini CTS di Lampedusa hanno avvistato uno squalo bianco. E anche se gli incontri con gli squali sono rari, come pure gli attacchi, la tropicalizzazione del Mediterraneo potrebbe portare nell’arco di 15 anni alla presenza di numerosi pescecane sulle coste italiane. Un’ipotesi che non viene scartata a priori dagli esperti che si sono riuniti a Genova per discutere e cercare una soluzione alla presenza delle alghe tossiche che stanno rovinando le vacanze dei bagnanti liguri e siciliani.
Ci dobbiamo quindi preparare agli allarmi squali che si sentono sulle spiagge della Florida? “Magari”, dice Silvestro Greco, commissario dell’Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram) intervistato dalla Stampa. “Sarebbe un segnale di acque pulite e ambiente incontaminato, invece di questo passo fra 15 anni non potremo più vivere”, aggiunge polemico Greco. L’esperto ha avuto un summit con gli assessori dell’Arpal, gli assessori della Liguria e i rappresentanti del ministero della Salute. Sul tavolo il problema delle alghe tossiche che hanno causato malori tra i bagnanti a luglio e agosto.
(11 agosto 2006, da Tiscali animali, la medusa)

Categorie: Mare e Pesca

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