In viaggio con Matilde di Canossa
per scoprire antichi castelli, scenari e sapori unici sulle orme di un grande personaggio femminile del nostro Medioevo

Presentato in conferenza stampa alla sede della Provincia di Reggio Emilia un nuovo itinerario culturale firmato CartOrange per riscoprire una figura chiave del Medioevo nel territorio reggiano

Per le donne conquistarsi un posto in ruoli di potere non è facile oggi, figuriamoci nel Medioevo. Eppure una donna riuscì a unire sotto il suo comando un territorio pari a quasi un terzo dell’Italia e altamente strategico per i collegamenti tra Europa e Roma, e costrinse a uno storico incontro riconciliatore l’imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII. Una donna che oggi fa parte del mito anche per la sua vita sentimentale travagliata e per la sua devozione, ma che unì a questi tratti anche delle abilità strategiche e una determinazione che la fecero diventare una delle personalità più potenti del suo tempo.

Si tratta di Matilde di Canossa, personaggio di indubbio valore, anche se con lati enigmatici e contradditori, che riuscì a farsi valere in un’epoca dominata da intrighi, battaglie e scomuniche.

A questo personaggio è dedicato l’omonimo Viaggio nel Tempo di CartOrange, leader dei viaggi su misura che ha voluto accendere i riflettori su questa figura ancora moderna. «Matilde è un personaggio chiave della sua epoca, ma rimane comunque poco conosciuta – spiega Gianpaolo Romano, amministratore delegato di CartOrange -. Seguirne le orme ci dà l’occasione di costruire un viaggio che contiene tutti gli ingredienti che cerchiamo: arte, cultura, natura, una storia avvincente da raccontare insieme agli storici.
E anche piacevolezze enogastronomiche uniche. Per noi “andare a Canossa” non è più solo sinonimo di umiliazione e perdono, ma anche di un’indimenticabile esperienza a cinque sensi».

L’itinerario è stato presentato il 3 luglio durante una conferenza stampa organizzata dalla Provincia di Reggio Emilia, che sostiene il turismo culturale e ha deciso di investire sulle Terre di Canossa.
Spiega Silvia Romagnoli, storica e archeologa dell’Università di Bologna che cura la parte storico-scientifica dei viaggi di CartOrange: «Il nostro itinerario è dedicato sia a chi non ha mai visitato questi luoghi, sia a chi già li conosce.
Comprende destinazioni poco conosciute e altre già note che però, senza conoscere il contesto e la storia, si possono vedere con occhi nuovi.
I Viaggi nel Tempo servono proprio a questo: lo storico accompagna per mano nel viaggio, incuriosendo i partecipanti con una lezione preparatoria e poi guidandoli sul posto.
In una storia fatta di uomini, il nome di Matilde riecheggia quasi come un mito, una leggenda, e sarà quindi ancora più affascinante scoprire che tutto è accaduto per davvero».

L’Emilia Romagna è la quarta regione in Italia come destinazione per i viaggiatori culturali: è scelta dal 14,1% degli italiani. Il merito è anche di proposte articolate e mirate come
questa, in cui la riscoperta di un personaggio storico importante si abbina a luoghi di rara bellezza e anche a un itinerario enogastronomico. Il Viaggio nel Tempo di CartOrange ripercorre la vita di Matilde, fin da quando, a 9 anni, si trovò erede di un territorio che si estendeva dalla Lombardia al Lazio, dall’Emilia alla Romagna, dalla Liguria alla Toscana.

Ci recheremo sull’appennino reggiano, nel cuore del suo feudo, per visitare il Castello di Montecchio e il Castello di Bianello, dove Matilde accolse Enrico V, figlio del suo storico nemico l’imperatore Enrico IV e dove nel 1111 fu incoronata vice regina d’Italia, “Super ligures et longobardes”.
Da qui percorreremo il cosiddetto “Sentiero di Matilde”, una rete di sentieri segnalati dal CAI, da percorrere anche a piedi, che collega le principali località naturalistiche e storiche della collina reggiana.
Prima tappa sarà il Castello di Canossa dove, nel freddo inverno del 1077, l’imperatore Enrico IV attese per tre giorni e tre notti, scalzo e vestito solo di un saio, prima di essere perdonato dal papa Gregorio VII, che l’aveva scomunicato.
Recentemente rilanciato dalla Provincia, il Castello ospita un nuovo ufficio di informazioni turistiche ed è sede di una serie di iniziative di animazione culturale e didattica. Proseguiremo poi ai castelli di Rossena, Sarzano e Carpineti.
Con un breve trekking arriveremo alla Pieve di San Vitale, per poi visitare l’Abbazia di Marola e la Pieve di Toano, una delle più antiche diocesi reggiane, un piccolo gioiello nascosto tra le montagne.
Ultima tappa è la Pietra di Bismantova, simbolo del territorio dell’Appennino Reggiano nonché luogo sacro e di preghiera fin dai tempi antichi:
«Quando Dante parla di Matilde nel Purgatorio -ricorda Silvia Romagnoli- idealmente la colloca proprio su questa rupe».

Molti anche gli eventi che hanno luogo in queste terre, come il Corteo Storico di Quattro Castella, con centinaia di persone in costume che rievocano l’episodio della sosta di Enrico V, e la rievocazione storica di Canossa in cui 500 persone celebrano il famoso perdono di Enrico IV.
«I Viaggi nel Tempo – spiega ancora Silvia Romagnoli – danno importanza anche a questi eventi, cercando di farli conoscere in tutta Italia, coperta dalla nostra rete di Consulenti per Viaggiare®. Così da un lato si promuovono gli eventi organizzati dagli enti locali e dall’altro si offre un turismo di tipo nuovo, dove insieme alla fedeltà storica, alla ricostruzione, è possibile anche vivere momenti di folklore, momenti che rimarranno impressi nella memoria facendo ricordare con emozione il viaggio e i luoghi visitati».

CartOrange – Viaggi su misura. CartOrange (www.cartorange.com) è la più grande azienda di Consulenti per Viaggiare®, attiva in Italia da oltre dieci anni con più di 400 professionisti e svariate filiali sul territorio nazionale.
Conoscenza approfondita del viaggiatore, studio minuzioso di ogni destinazione, visite periodiche presso le strutture alberghiere e formazione costante sono alcuni degli ingredienti che permettono ai Consulenti per Viaggiare® di CartOrange di proporre ai viaggiatori esperienze uniche e su misura.

Ufficio Stampa CartOrange:
Eo Ipso
Silvia Perfetti – 346 9488777 – sperfetti@eoipso.it
Miriam Giudici – 346 3907608 – mgiudici@eoipso.it
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LA NOTA
Gentili colleghi,
CartOrange presenta oggi 3 luglio alla sede della Provincia di Reggio Emilia un nuovo itinerario culturale alla scoperta delle terre appartenute a Matilde di Canossa. Una proposta che unisce arte, cultura, bellezze paesaggistiche ed enogastronomia in un territorio che sta valorizzando la sua vocazione al turismo.
Buon lavoro,
Miriam Giudici
[mgiudici@eoipso.it]
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CHI ERA MATILDE DI CANOSSA?
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Personaggio di primaria importanza nella storia del Medioevo europeo, Matilde di Canossa (1046-1115) è forse la figura storica più interessante del Medioevo nelle terre intorno al Po.

Nasce probabilmente a Mantova, dove il padre Bonifacio di Canossa ha una reggia, ma poi è costretta a fuggire con la madre, Beatrice di Lorena, perché il padre viene assassinato e muoiono misteriosamente un fratello ed una sorella.

La troviamo a Felonica, poi a Firenze, poi con la madre che si risposa con un vedovo, Goffredo il Barbuto, che ha un figlio, Goffredo il Gobbo, che viene promesso in sposo a Matilde stessa. Alla morte del patrigno, ella sposa il fratellastro in Lorena ed ha una bambina, Beatrice, che muore in fasce.

Fugge dal marito e si rifugia dalla madre a Mantova e poi a Pisa, dove Beatrice muore nel 1076.
Matilde eredita così un dominio che andava dal Lazio al Lago di Garda, ed era strategico sia per i pontefici, quando dovevano essere insediati a Roma, sia per gli imperatori, quando dovevano essere incoronati.

Ella entra così nella lotta in corso tra impero e papato, giocandovi un ruolo prima di pacificatrice (anche perché era cugina di Enrico IV per parte di madre), come dimostra il famoso incontro di Canossa (28 gennaio 1077), poi di aperta sostenitrice del papato e della riforma della Chiesa.
In questa scelta, ella mette in gioco i suoi poteri, in gran parte avuti per concessione dagli imperatori, ed il suo stesso dominio: dichiarata traditrice da Enrico IV, le si ribellano le città, ed anche i suoi possedimenti vengono invasi dalle truppe imperiali, restandole fedeli i castelli di Nogara nel Veronese, Piàdena nel Cremonese, Monteveglio nel Bolognese e Canossa nel Reggiano, come racconta il suo biografo, Donizone.

Donna di potere, controcorrente, al centro di uno scontro epocale, Matilde di Canossa diviene oggetto d’esaltazione da una parte (chiamata figlia di Pietro, ancella del Signore) e di denigrazione dall’altra (accusata di essere una meretrice, amante di Gregorio VII).
In questo gioca un ruolo fondamentale l’essere donna: a lei il diritto longobardo assicura l’ereditarietà dei domini, ma ella ha sempre bisogno di un uomo che la sostenga e garantisca (il mundoaldo); da ciò la necessità di risposarsi, con un nuovo matrimonio, anch’esso fallito, con un ragazzino (Guelfo di Baviera), da ciò la nomina di un figlio adottivo nel conte Guido Guerra; da ciò, infine, la resa al nuovo imperatore, Enrico V, con l’accordo di Bianello del 1111, nel quale le viene riconosciuto di nuovo il potere sulla parte dell’Italia settentrionale del dominio canossano, in cambio della nomina dell’imperatore a suo erede, per la nota parentela.

Così, solo alla fine della sua esistenza terrena, Matilde può dedicarsi alla preghiera ed alla meditazione religiosa, verso la quale era portata fin da giovane, ma dalla quale fu sconsigliata addirittura da Gregorio VII di dedicarsi, perché era più prezioso il suo ruolo politico e militare in difesa del papato.

Morì a Bondanazzo di Reggiolo il 24 maggio 1115 e venne sepolta nell’amato monastero di San Benedetto Polirone, cluniacense, dove i monaci le eressero un adeguato sepolcro nella cappella di Santa Maria, con i noti mosaici, e la onorarono ogni anno con le loro preghiere.

Il suo ricordo, immortalato da un monaco di Canossa, Donizone, fu rafforzato con una pretesa donazione dei suoi beni alla Chiesa, e con una serie di leggende, anche popolari, che si diffusero fin dal basso Medioevo, e che, continuate sia a livello colto, che popolare sino ai giorni nostri, ne hanno fatto un personaggio mitico, non solo per le terre padane.

Ripercorrere la sua vita diviene così occasione per aprire una finestra su di un periodo cruciale della storia del Medioevo, e sugli uomini e sulle donne che vissero in quel tempo.

(Informazioni tratte da: Matilde di Canossa – Donna di potere nel Medioevo, di Golinelli Paolo, docente dell’Università di Verona.
Per le altre informazioni sui testi del professor Golinelli e altri studiosi che hanno scritto di Matilde di Canossa vai alla sezione Pubblicazioni).

Vedi anche:

http://www.governolo.it/Governolo_Aruba_it/Storia/1101.htm
http://www.governolo.it/Governolo_Aruba_it/Storia/MatildeRegina.htm
http://www.governolo.it/Governolo_Aruba_it/Storia/Matilde%20e%20Re%20Enrico%20IV.htm


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