IL WWF ALLA GOOD FOOD MARCH PER CHIEDERE ALL’EUROPA UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
OGGI IN UE: COMITATO AMBIENTE VOTA AGRICOLTURA SOSTENIBILE, MA IL COMITATO AGRICOLTURA REMA CONTRO WWF RINNOVA LE RICHIESTE AL MINISTRO CATANIA PER LA
RIFORMA VERDE DELLA PAC
Agricoltori, ambientalisti e consumatori si sono ritrovati oggi a Bruxelles per chiedere al Parlamento Europeo un impegno per l’approvazione di una riforma della Politica Agricola Comune (PAC) in grado di assicurare per il futuro un’agricoltura sostenibile per l’ambiente, che sostenga le pratiche agricole tradizionali per un’alimentazione sana e giusta.
Alla manifestazione Good Food March, promossa a livello europeo da Slow Food, ha aderito anche il WWF Italia, il WWF Francia, il WWF Spagna e il WWF Grecia, uniti alle altre decine di Associazioni europee per chiedere una PAC più verde e sostenibile.
Il WWF Italia ha aderito all’evento partecipando all’action photo, invitando i gestori delle “Fattorie del Panda” (VEDI ALLEGATI) ad inviare una loro foto per costruire l’album fotografico presentato oggi ai parlamentari europei: http://www.goodfoodmarch.eu
Per la prima volta, la riforma dell’agricoltura europea sarà decisa congiuntamente dal Parlamento europeo e dai Governi nazionali che devono nelle prossime settimane completare la discussione e l’approvazione della proposta di riforma presentata dalla Commissione Europea.
Proprio oggi il Comitato Ambiente del Parlamento Europeo (ENVI) ha dato un voto importante per l’attuazione del greening per i pagamenti diretti agli agricoltori, che garantirebbe contributi UE supplementari solo agli agricoltori che adottano solide misure ambientali, e allo stesso tempo ha votato contro misure di assicurazione per gli agricoltori che toglierebbero fondi a importanti misure ambientali.
Ma tutto questo rischia purtroppo di non avere seguito.
Il Comitato Agricoltura (AGRI) infatti difficilmente accetterà queste posizioni e tornerà a un greening “à la carte” secondo cui gli agricoltori potranno scegliere le misure ambientali che ritengono di poter implementare più facilmente. Ma in questo modo non potrebbe essere attuato alcun piano organico coordinato dall’UE per affrontare problemi come il cambiamento climatico o la perdita di biodiversità potrebbe essere gestito, perché Stati membri e singoli agricoltori potrebbero implementare una ingestibile moltitudine di misure.
“Il WWF plaude al Parlamento Europeo per aver votato misure che possono aiutare l’agricoltura ad adottare pratiche più sostenibili e auspica che il prossimo Consiglio Europeo sull’agricoltura, previsto per il 24 e 25 settembre, confermi questo indirizzo per garantire un piano coordinato ed efficace evitando ingestibili individualismi – ha detto il WWF – Se l’Europa vuole essere responsabile sul fronte sociale e ambientale, il Comitato Agricoltura ha la responsabilità morale di seguire questo indirizzo.
I 50 miliardi di euro annuali destinati alla riforma sono a rischio, se non viene dimostrato che i soldi pubblici sono utilizzati per garantire beni pubblici come l’accesso all’acqua pulita e la lotta al cambiamento climatico.”
Sono oltre 7000 gli emendamenti al testo proposto dalla Commissione e solo una manciata di queste proposte di modifica va, secondo il WWF, nella direzione giusta per una riforma della PAC in grado di rendere concretamente sostenibile l’agricoltura europea.
Le Associazioni che hanno promosso la Good Food March vogliono evidenziare come negli ultimi 50 anni le risorse che il bilancio dell’Unione Europea destina all’agricoltura sono state impiegate per sostenere essenzialmente la produzione alimentare industrializzata.
Questa forma di agricoltura sta minacciando l’esistenza dei nostri agricoltori del Nord e del Sud del mondo.
Crea, da un lato, insicurezza alimentare a livello globale e, dall’altro, montagne di rifiuti alimentari. Distrugge l’ambiente perché si basa su un uso eccessivo di fertilizzanti chimici, pesticidi nocivi e combustibili fossili.
Gli allevamenti intensivi dipendono dalle importazioni di soia destinata all’alimentazione animale.
Questi allevamenti ignorano il benessere degli animali, aggravano il cambiamento climatico e conducono all’abbandono delle aree rurali. Chiediamo una profonda revisione del nostro sistema agroalimentare.
Per questo la PAC deve cambiare in modo sostanziale, premiando le aziende agricole che adottano pratiche colturali più sostenibili per l’ambiente, amiche della biodiversità e del clima.
Questa estate, agricoltori, cittadini e giovani provenienti da tutta Europa hanno marciato verso Bruxelles, a piedi, in bicicletta o con il trattore per ritrovarsi insieme il 19 settembre per chiedere che l’Unione Europea assicuri un buon cibo e una buona agricoltura.
In occasione di questo incontro il WWF rinnova le sue proposte per la riforma della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea al momento in discussione presso il Parlamento Europeo, evidenziando il ruolo insostituibile che l’agricoltura europea ed italiana è chiamata a svolgere per affrontare le complesse sfide ambientali a livello globale e locale: la conservazione della biodiversità, la gestione delle risorse idriche, la mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Il WWF davanti alla previsione di un taglio significativo del bilancio dell’Unione Europea sostiene con convinzione la conferma delle risorse assegnate all’agricoltura, ma ritiene che il 40% delle risorse complessive assegnate all’agricoltura sono oggi giustificabili solo se il mondo agricolo è disposto ad assumere con maggiore convinzione e coerenza impegni concreti per la soluzione dei problemi ambientali globali, che rischiano tra l’altro di compromettere seriamente la sostenibilità economica della stessa agricoltura.
Il WWF rinnova per questo la richiesta al Ministro dell’agricoltura, Mario Catania, di un convinto impegno del Governo italiano a sostenere una riforma “verde” della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea in grado di valorizzare i modelli di gestione delle aziende agricole più virtuosi e funzionali alla conservazione della biodiversità, alla gestione sostenibile delle risorse idriche e alla mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici.
Contrapporre oggi la sostenibilità economica delle aziende agricole alla sostenibilità ambientale sarebbe un gravissimo errore, la tutela dell’ambiente può rappresentare infatti per le nostre imprese agricole una opportunità di sviluppo ed innovazione nell’ambito della multifunzionalità dell’agricoltura che veda riconosciuto economicamente il contributo fornito al mantenimento dei beni e servizi pubblici nelle aree rurali.
Il sostegno all’introduzione del greening nel primo pilastro della PAC è giustificato proprio dalla volonta’ di attribuire un giusto riconoscimento economico alle aziende agricole che assumono maggiori impegni volontari per la tutela dell’ambiente.
I pagamenti diretti del primo pilastro devono premiare i modelli virtuosi di gestione dell’agricoltura in grado di assicurare la conservazione del nostro patrimonio naturale e la vitalità dei territori rurali assicurando accanto alla produzione primaria di cibo anche servizi ambientali e sociali, mentre lo sviluppo rurale (secondo pilastro della PAC) deve essere rafforzato assicurando almeno il 50% delle risorse totali assegnate all’agricoltura nel bilancio dell’Unione Europea.
Lo sviluppo rurale è considerato infatti dal WWF lo strumento più efficace della PAC per affrontare le sfide ambientali, per questo almeno il 50% delle risorse dello sviluppo rurale dovrebbe essere attribuito alle misure ambientali per le quali è indispensabile garantire anche una quota maggiore di cofinanziamento dai fondi comunitari.
LE PROPOSTE DEL WWF
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PER UNA RIFORMA VERDE DELLA PAC –
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RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA
IL WWF ALLA GOOD FOOD MARCH PER CHIEDERE ALL’EUROPA UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
OGGI IN UE: COMITATO AMBIENTE VOTA AGRICOLTURA SOSTENIBILE,
MA IL COMITATO AGRICOLTURA REMA CONTRO
WWF RINNOVA LE RICHIESTE AL MINISTRO CATANIA PER LA
RIFORMA VERDE DELLA PAC
Agricoltori, ambientalisti e consumatori si sono ritrovati oggi a Bruxelles per chiedere al Parlamento Europeo un impegno per l’approvazione di una riforma della Politica Agricola Comune (PAC) in grado di assicurare per il futuro un’agricoltura sostenibile per l’ambiente, che sostenga le pratiche agricole tradizionali per un’alimentazione sana e giusta. Alla manifestazione Good Food March, promossa a livello europeo da Slow Food, ha aderito anche il WWF Italia, il WWF Francia, il WWF Spagna e il WWF Grecia, uniti alle altre decine di Associazioni europee per chiedere una PAC più verde e sostenibile. Il WWF Italia ha aderito all’evento partecipando all’action photo, invitando i gestori delle “Fattorie del Panda” ad inviare una loro foto per costruire l’album fotografico presentato oggi ai parlamentari europei: http://www.goodfoodmarch.eu
Per la prima volta, la riforma dell’agricoltura europea sarà decisa congiuntamente dal Parlamento europeo e dai Governi nazionali che devono nelle prossime settimane completare la discussione e l’approvazione della proposta di riforma presentata dalla Commissione Europea.
Proprio oggi il Comitato Ambiente del Parlamento Europeo (ENVI) ha dato un voto importante per l’attuazione del greening per i pagamenti diretti agli agricoltori, che garantirebbe contributi UE supplementari solo agli agricoltori che adottano solide misure ambientali, e allo stesso tempo ha votato contro misure di assicurazione per gli agricoltori che toglierebbero fondi a importanti misure ambientali. Ma tutto questo rischia purtroppo di non avere seguito. Il Comitato Agricoltura (AGRI) infatti difficilmente accetterà queste posizioni e tornerà a un greening “à la carte” secondo cui gli agricoltori potranno scegliere le misure ambientali che ritengono di poter implementare più facilmente. Ma in questo modo non potrebbe essere attuato alcun piano organico coordinato dall’UE per affrontare problemi come il cambiamento climatico o la perdita di biodiversità potrebbe essere gestito, perché Stati membri e singoli agricoltori potrebbero implementare una ingestibile moltitudine di misure.
“Il WWF plaude al Parlamento Europeo per aver votato misure che possono aiutare l’agricoltura ad adottare pratiche più sostenibili e auspica che il prossimo Consiglio Europeo sull’agricoltura, previsto per il 24 e 25 settembre, confermi questo indirizzo per garantire un piano coordinato ed efficace evitando ingestibili individualismi – ha detto il WWF – Se l’Europa vuole essere responsabile sul fronte sociale e ambientale, il Comitato Agricoltura ha la responsabilità morale di seguire questo indirizzo. I 50 miliardi di euro annuali destinati alla riforma sono a rischio, se non viene dimostrato che i soldi pubblici sono utilizzati per garantire beni pubblici come l’accesso all’acqua pulita e la lotta al cambiamento climatico.”
Sono oltre 7000 gli emendamenti al testo proposto dalla Commissione e solo una manciata di queste proposte di modifica va, secondo il WWF, nella direzione giusta per una riforma della PAC in grado di rendere concretamente sostenibile l’agricoltura europea. Le Associazioni che hanno promosso la Good Food March vogliono evidenziare come negli ultimi 50 anni le risorse che il bilancio dell’Unione Europea destina all’agricoltura sono state impiegate per sostenere essenzialmente la produzione alimentare industrializzata. Questa forma di agricoltura sta minacciando l’esistenza dei nostri agricoltori del Nord e del Sud del mondo. Crea, da un lato, insicurezza alimentare a livello globale e, dall’altro, montagne di rifiuti alimentari. Distrugge l’ambiente perché si basa su un uso eccessivo di fertilizzanti chimici, pesticidi nocivi e combustibili fossili. Gli allevamenti intensivi dipendono dalle importazioni di soia destinata all’alimentazione animale. Questi allevamenti ignorano il benessere degli animali, aggravano il cambiamento climatico e conducono all’abbandono delle aree rurali. Chiediamo una profonda revisione del nostro sistema agroalimentare. Per questo la PAC deve cambiare in modo sostanziale, premiando le aziende agricole che adottano pratiche colturali più sostenibili per l’ambiente, amiche della biodiversità e del clima. Questa estate, agricoltori, cittadini e giovani provenienti da tutta Europa hanno marciato verso Bruxelles, a piedi, in bicicletta o con il trattore per ritrovarsi insieme il 19 settembre per chiedere che l’Unione Europea assicuri un buon cibo e una buona agricoltura.
In occasione di questo incontro il WWF rinnova le sue proposte per la riforma della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea al momento in discussione presso il Parlamento Europeo, evidenziando il ruolo insostituibile che l’agricoltura europea ed italiana è chiamata a svolgere per affrontare le complesse sfide ambientali a livello globale e locale: la conservazione della biodiversità, la gestione delle risorse idriche, la mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Il WWF davanti alla previsione di un taglio significativo del bilancio dell’Unione Europea sostiene con convinzione la conferma delle risorse assegnate all’agricoltura, ma ritiene che il 40% delle risorse complessive assegnate all’agricoltura sono oggi giustificabili solo se il mondo agricolo è disposto ad assumere con maggiore convinzione e coerenza impegni concreti per la soluzione dei problemi ambientali globali, che rischiano tra l’altro di compromettere seriamente la sostenibilità economica della stessa agricoltura.
Il WWF rinnova per questo la richiesta al Ministro dell’agricoltura, Mario Catania, di un convinto impegno del Governo italiano a sostenere una riforma “verde” della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea in grado di valorizzare i modelli di gestione delle aziende agricole più virtuosi e funzionali alla conservazione della biodiversità, alla gestione sostenibile delle risorse idriche e alla mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici. Contrapporre oggi la sostenibilità economica delle aziende agricole alla sostenibilità ambientale sarebbe un gravissimo errore, la tutela dell’ambiente può rappresentare infatti per le nostre imprese agricole una opportunità di sviluppo ed innovazione nell’ambito della multifunzionalità dell’agricoltura che veda riconosciuto economicamente il contributo fornito al mantenimento dei beni e servizi pubblici nelle aree rurali. Il sostegno all’introduzione del greening nel primo pilastro della PAC è giustificato proprio dalla volonta’ di attribuire un giusto riconoscimento economico alle aziende agricole che assumono maggiori impegni volontari per la tutela dell’ambiente. I pagamenti diretti del primo pilastro devono premiare i modelli virtuosi di gestione dell’agricoltura in grado di assicurare la conservazione del nostro patrimonio naturale e la vitalità dei territori rurali assicurando accanto alla produzione primaria di cibo anche servizi ambientali e sociali, mentre lo sviluppo rurale (secondo pilastro della PAC) deve essere rafforzato assicurando almeno il 50% delle risorse totali assegnate all’agricoltura nel bilancio dell’Unione Europea. Lo sviluppo rurale è considerato infatti dal WWF lo strumento più efficace della PAC per affrontare le sfide ambientali, per questo almeno il 50% delle risorse dello sviluppo rurale dovrebbe essere attribuito alle misure ambientali per le quali è indispensabile garantire anche una quota maggiore di cofinanziamento dai fondi comunitari.
LE PROPOSTE DEL WWF PER UNA RIFORMA VERDE DELLA PAC
– Il greening nel primo pilastro deve riconoscere economicamente l’impegno nella tutela reale dei pascoli permanenti, considerando tali i pascoli che non hanno subito cambiamenti d’uso del suolo per almeno 5 anni. Deve essere esclusa la possibilità di conversione del 5% dei pascoli permanenti.
– I pagamenti del greening devono essere vincolati alla destinazione di almeno il 10% della superficie agricola totale della singola azienda ad aree d’interesse ecologico, comprendendo non solo elementi caratteristici del paesaggio (esempio siepi e alberi) ma anche i sistemi agricoli associati alle aree ad elevato valore naturale (esempio maggesi o uliveti secolari inerbiti non irrigati).
– I pagamenti diretti del primo pilastro della PAC devono premiare economicamente le aziende più virtuose nella tutela dell’ambiente, premiare anche la capacità di diversificazione delle attività agricole in grado di fornire servizi ambientali e sociali (almeno il 5% del pagamento base del primo pilastro);
– Piuttosto che diversificare le colture per ogni singola azienda (misura difficilmente applicabile) si ritiene essenziale prevedere l’obbligo della rotazione dei terreni con l’utilizzo delle leguminose, in grado di ridurre l’utilizzo dei concimi di sintesi.
– Almeno il 50% delle risorse della PAC devono essere assegnati allo sviluppo rurale (secondo pilastro della PAC)
– No alla modulazione inversa: vietare la possibilità di trasferire risorse dal secondo pilastro (sviluppo rurale) al primo pilastro (pagamenti diretti).
– Nell’ambito dello sviluppo rurale (secondo pilastro) almeno il 50% delle risorse deve essere destinato alle misure ambientali (miglioramenti agro-ambientali, contrasto dei cambiamenti climatici, gestione di Natura 2000, promozione e sviluppo dell’agricoltura biologica e applicazione della Direttiva UE quadro sulle acque).
– Assicurare una quota maggiore di cofinanziamento dai fondi comunitari per le misure ambientali dello sviluppo rurale e favorire l’integrazione con altri programmi di finanziamento dell’Unione Europea (Politica di coesione, pesca, ricerca) attraverso progetti integrati o accordi d’area vasta per promuovere la green economy.
– Destinare almeno il 10% delle risorse dello sviluppo rurale al Programma Leader finalizzato allo sviluppo della green economy nei territori rurali, favorendo l’integrazione tra i diversi settori (turismo, efficienza energetica, welfare, ecc.)
– Prevedere nell’ambito dello sviluppo rurale un sub-programma specifico per le aree agricole ad elevato valore naturale (aree HNV)
– Prevedere le Associazioni di protezione ambientale tra i potenziali beneficiari della misura di cooperazione, insieme alle Associazioni degli agricoltori.
– Trasferire nel primo pilastro le misure relative alle assicurazioni contro i rischi di mancato reddito delle aziende agricole determinati dall’andamento dei mercati o da calamità naturali.
– La condizionalità, pur semplificata, dovrebbe includere anche la Direttiva UE quadro sulle acque e la Direttiva UE sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi a partire dal 2014.
19 settembre 2012
Ufficio stampa WWF Italia – tel. 06-84497.213/265; 02 83133233
FOTO:
Per la PAC del futuro, più biodiversita’, piu’ multifunzionalita’, meno burocrazia.
Federica e Alessio, Marche, Italia, per Good Food March Imprenditrice agricola
INFO
Sara Bragonzi
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