Il veterinario Oscar Grazioli: Nello Wyoming si ripete il massacro dei bisonti.

Quando ero bambino andavo spesso al cinema con mio padre e allora dominavano gli schermi delle sale cinematografiche i grandi western: John Wayne, Yul Brinner, Henry Fonda, Gary Cooper, Richard Widmark cavalcavano i loro destrieri, le pistole nel cinturone, per difendere villaggi oppressi, onori smarriti, sceriffi arroganti, ma soprattutto per combattere quello che ci veniva spacciato, dall’agiografia del cow boy buono, come il vero nemico: l’indiano.

Fosse Sioux o Apache, Cheyenne o Comanche l’unico indiano buono era l’indiano morto.
Quando film come Soldato Blu o Il Piccolo grande uomo cominciarono timidamente a restituire alla storia un briciolo di verità sullo sterminio dei pellerossa, ad opera degli immigrati d’America, ci rendemmo conto che le imprese dei
“generali occhi turchini e giacca uguale” erano state, non l’epopea del West, ma il massacro di popolazioni inermi, ingenue, dotate di enorme dignità.

E’ passato più di un secolo da quando le rotaie e il massacro dei bisonti hanno piegato i grandi capi indiani, passando per le armi donne, anziani e bambini il cui sangue scorreva nei fiumi del Montana e nei canyon del Colorado.
Scene relegate nei film proiettati nottetempo da alcune stazioni televisive? No davvero.

Nell’immenso Wyoming, accanto ai turisti che frequentano il parco di Yellowstone, si sta ripetendo lo sterminio dei leggendari bisonti, i mammiferi sacri agli indiani che, pur cacciandoli per la carne e pelliccia, ne avevano ferma devozione, tanto da prelevare accuratamente solo i capi che servivano per sfamare la popolazione e infliggere pene severe a chi si azzardasse ad ucciderne uno non per necessità ma per puro divertimento.

I Rangers del Wyoming, che hanno protetto per anni questo enorme mammifero dal peso di una tonnellata, hanno dissotterrato l’ascia di guerra e con fucili di alta precisione tornano a braccare quello che, per gli allevatori di bovini da macello, pare diventato un pericolo a causa di un’ipotetica malattia che trasmetterebbe agli animali domestici.

Un aumento della Brucellosi (febbri maltesi) nei vitelloni da carne ha fatto incolpare immediatamente i bisonti di esserne gli “untori.
I veterinari della zona dicono che sono innocenti, perché il batterio si trasmette per contatto stretto e non nei gelidi inverni del Montana, ma i mandriani vogliono stare nel sicuro e massacrano decine di bisonti che fuoriescono dal confine del parco, senza neanche accertarsi se sono effettivamente contaminati.

Come oltre un secolo fa, i visi pallidi mostrano i muscoli di fronte a chi è più debole e indifeso per farsela sotto quando incontrano l’uomo col sigaro, il poncho e la pistola più veloce del West.
Il fondo del Sand Creek è a ancora pieno di frecce e delle anime di innocenti bambini.
Oscar Grazioli

(da Tiscali animali e foto)


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