Il Sud Italia è sempre più povero e un italiano su tre è a rischio esclusione sociale

Il Sud Italia è sempre più povero e un italiano su tre è a rischio esclusione socialeTra i numeri del referendum con i suoi 19 milioni di NO e i 13 milioni di SI, spicca tristemente quello dei 17 milioni 469 mila persone, pari al 28,7% dei residenti italiani, che sono oggi “a rischio di povertà o esclusione sociale”. Il dato è relativo al 2015, in lieve aumento di un +0,4% rispetto all’anno precedente: stando gli obiettivi prefissati dalla Strategia Europea 2020, l’Italia dovrebbe ridurre gli individui a rischio sotto la soglia dei 12 milioni 882 mila, ben 4 milioni e 587 mila unità in meno rispetto ad oggi.

Il vero dramma è quello del Mezzogiorno dove, secondo la stima Istat, risulta a rischio povertà o esclusione sociale il 46,4%, in rialzo sul 2014 (45,6%). Una percentuale notevolmente maggiore rispetto alla media nazionale (28,7%): al Centro la soglia si ferma al 24% e al Nord al 17,4%. “I livelli sono superiori alla media nazionale in tutte le regioni del Mezzogiorno, con valori più elevati – spiega l’Istat – in Sicilia (55,4%), Puglia (47,8%) e Campania (46,1%)”.

Negli ultimi anni in Italia la forbice dei redditi si è allargata: “dal 2009 al 2014, il reddito in termini reali cala più per le famiglie appartenenti al 20% più povero, ampliando la distanza dalle famiglie più ricche il cui reddito passa da 4,6 a 4,9 volte quello delle più povere”.

Da ultimo l’Istat sottolinea che “nella graduatoria dei Paesi dell’Ue, l’Italia occupa la sedicesima posizione assieme al Regno Unito. Distribuzioni del reddito più diseguali rispetto all’Italia si rilevano in altri Paesi dell’area mediterranea quali Cipro (0,336), Portogallo (0,340), Grecia (0,342) e Spagna (0,346)”.07/12/2016
da: Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto
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Categorie: Attualità

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