“Il Ruscello” – Country House.

“Immerso nel verde in un’oasi di tranquillità nel parco regionale del Matese”.

È il biglietto da visita della famiglia D’Agostino che, anni fa rilevarono un rudere, per ridargli vita, farlo tornare a splendere e creare un’adorabile oasi di pace e benessere.
Con immenso piacere durante la settimana di ferragosto ho apprezzato la professionalità, la competenza, la bontà, la generosità di una sana famiglia, stupendamente unita nel condurre e difendere (con grande sacrificio) quest’oasi di pace.

“Pace”, una parola che al giorno d’oggi altro non esprime che un effimero ed astratto concetto; sia se la rivolgiamo al mondo che nel nostro piccolo quotidiano.
Sempre di corsa, affannarsi, dimenarsi, conquistare, sopraffare e poi? Quando ci fermiamo a riflettere…vulimm’ ‘a pace.

Talvolta la nostra splendida Regione, viene annoverata per nefasti episodi di cronaca; e allora? Nella stessa misura per “par condicio” quando si viene a conoscenza di gente buona, laboriosa, disposta al sacrificio, sempre sorridente e per nulla venale, è d’obbligo citarlo e diffonderlo!

Ecco, al “Il Ruscello” regna la pace. La pace è “semplicemente” (a mio avviso), un “modo di essere”, è cultura e sono certo che siamo tutti convinti (con esclusione dei fabbricanti di armi) che vivere in pace produce molti “più frutti” per l’intera umanità.
E allora è capitato che per cinque giorni cinque, con spettacolare puntualità una cornacchia terminava la sua corsa sul davanzale della finestra della camera che occupavo e, producendo il suo inconfondibile verso mi esortava ad abbandonare il letto per catapultarmi nel mondo. Altro che sveglia elettronica!

E allora giù, in un giardino adorno di oleandri, fichi, salici “ridenti” e gelsi, sotto le cui “braccia” a protegger dal sole, un fresco vento leggero m’accarezzava il viso.
Succo d’arancia, dolci fatti in casa necessariamente a cura di Lucia (la proprietaria), frutta.

“Questo è senza OGM”, una mattina disse Roberto (il proprietario), mentre mia sorella addentava una fetta d’anguria.
“Che Dio ti benedica” replicai. Non ho mai capito e mai capirò la necessità di modificare la natura.
Il “rumore” dell’acqua sorgiva all’interno della proprietà, mi massaggia la mente, restituisce serenità e benessere, cattura e frantuma affanni; il cinguettio degli uccelli mi rallegra l’anima. Altro non si ode. Chest’ è pace!

In compagnia di amici, a spasso per i monti, passando per Castello del Matese, più su San Gregorio Matese, più su fino alla stazione sciistica di Bocca della Selva, più su non si può, dovremmo avere le ali…è rimasto solo il cielo.

Il percorso a ritroso, il lago del Matese.
“Ma l’acqua dov’è?” chiesi a Mario. “S’è quasi prosciugato”, mostrandomi il bordo a ridosso dei monti. “Com’è possibile? E’ stato Gesù o gli uomini?” “’Nu poco tutte ‘e duje!”

Di sera, cena.
Antipasti d’ogni genere, ravioli al tartufo e noci, pappardelle ai funghi porcini, carne alla brace. Bisogna sforzarsi per non stramazzare al suolo, considerate le abbondanti porzioni ma, per i più “deboli” di stomaco c’è la pizza cotta in forno a legna che, da buon napoletano, vi assicuro essere eccellente. Indovinate il pizzaiolo? Ma Roberto, il proprietario.
Mi soffermo davanti alla foto che ritrae il rudere di un tempo, accanto alla quale un’altra foto ne testimonia la trasformazione.
“Sai Vincè, chiudevo la pizzeria alle due di notte e alle sei del mattino ero lì (mostrandomi il vecchio tetto) insieme agli operai a “spicconare”…e qualcuno magari nota soltanto che ho comprato la moto”

“’A Pullecenella ‘o veren’ sul’ quann’ va ‘n carrozz’” risposi.
L’UNESCO ci ha ormai abilitati in ogni senso a parlare la Lingua napoletana.
Roberto ride.
Sono gentili e premurosi, l’intera famiglia s’avvicina a turno, per sincerarsi che tutto vada per il meglio.

“Buona notte” salutiamo e guadagniamo una delle cinque camere.
Dotate di ogni confort, pulite ed accoglienti.
M’addormento sereno, pensando alla cornacchia. I miei sensi sbiadiscono fino all’abbraccio con Morfeo. Domani è un giorno nuovo.
Mi dispiace ripartire, ma è un arrivederci.
Lucia ci fa dono di due bottiglie di vetro di quelle utilizzate per il ristorante,
Roberto invece di una cassetta di prodotti dell’orto (necessariamente no OGM).
Non sono tenuti a farlo, ma diciamolo pure, in un mondo sempre più aggressivo,
ricevere delle coccole è un piacere immenso.

Oggi, in un periodo di crisi che, sembra non finire mai, bisogna essere accorti a spendere soldi, ma quando questi diventano il veicolo per nuove e sincere amicizie,
non ti dispiace certo “alleggerirti” le tasche.
A proposito di prezzi…no, no, non ve lo dico, anche questa sarà una sorpresa; basta visitare il loro sito.
Vincenzo Russo
[vincenzorussopoeta@gmail.com]

INFO
Country House “Il Ruscello” di D’Agostino Alberto.
Via Salette – San Potito Sannitico (Ce)
Tel. 0823/543129
Cell. 368/7151186 – 347/7475916
www.ilruscellodagostino.com
email- info@ilruscellodagostino.com


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