Il riscaldamento globale mette a rischio cani e gatti.
I cambiamenti climatici fanno male anche agli amici a quattro zampe. Infatti zecche, pulci, vermi e altre malattie di cani e gatti si stanno diffondendo in Europa toccando paesi finora al riparo e contribuendo alla diffusione di varie malattie parassitarie anche pericolose.

Lo rivelano due studi di cui uno italiano di Claudio Genchi dell’Università di Milano, entrambi pubblicati sulla rivista Veterinary Parasitology e riportati da New Scientist. L’aumento delle temperature dà vita facile alle zecche, uno dei peggior nemici dei cani in quanto portatrici anche di gravi malattie virali. Per esempio è emerso che le zecche sono numericamente aumentate e sfruttando inverni sempre più miti si sono spinte in zone europee prima per loro proibitive come Germania, Polonia, Olanda, Belgio.

Si va diffondendo una malattia simile alla malaria di cui sono portatrici alcune zecche, la babesiosi canina; ed anche le zecche Ixodes, portatrici di una forma di encefalite, stanno aumentando in Europa col rischio di diffondere la malattia a cani e cavalli.
Inoltre il verme dirofilaria, portato dalle zanzare, è sempre più diffuso in Europa centrale perché l’aumento delle temperature estive ne favorisce l’incubazione nell’insetto vettore.

Lo studio di Susan Shaw della University of Bristol invece ha lasciato emergere una riserva esplosiva di leshmaniosi in cani dell’Inghilterra meridionale: il rischio è che se le estati diventeranno sempre più calde anche sulle coste atlantiche i fastidiosi pappataci potrebbero lasciare la zona costiera e spingersi all’interno diffondendo il parassita.
(dal Forum di Tiscali Animali)


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