IL PROGETTO SALUTISTA DI WAPO
Di Laura Caico
Un’oasi antistress. Proprio di fronte alla movimentatissima Funicolare Centrale – fulcro della vita commerciale del Vomero – in Piazza Ferdinando Fuga 9 è nato Wapo Natural Food, un ristorante che rifugge dal convulso ritmo metropolitano, offrendo una sosta di benessere prolungato a chi decide di mangiare sano, senza però mortificare gusto e palato: l’ambientazione, curata in ogni fantastico particolare dall’architetto Alessandro Castellano, è già una dichiarazione di intenti, grazie al caldo abbraccio dell’arredo realizzato in 13 diversi legni, tutti naturali, tra cui lo splendido cedro libanese lavorato a filo di sega, inciso da simboli ieratici e taumaturgici ispirati alla cultura cinese: vi sono riprodotti, infatti sia i sessantaquattro esagrammi dalla funzione divinatoria (in affinità elettiva con “la cabala napoletana”) stilizzati sulle pareti che gli otto trigrammi dei Ching (cielo, terra, tuono, acqua, monte, vento, fuoco, lago) intarsiati sui tavoli a due posti, attraversati da runner in lino e canapa che ne lasciano apprezzare la solida e compatta struttura in massello, fibra lasciata al naturale che impreziosisce ogni angolo del locale. Propedeutico all’immersione nell’atmosfera del locale, anche l’accesso – da effettuare oltrepassando la porta collocata nella piccola hall d’ingresso (con incisa la frase: “Non è quanto si possiede ma quanto si assapora a fare la felicità”!) – che rappresenta l’animo “natural” di Wapo e mette in rapporto tra loro tredici essenze di legno, con i propri colori e profumi.
Da Wapo le tradizioni nate all’ombra del Vesuvio si fondono con la liturgia orientale del cibo inteso come cura del corpo e anche dell’anima: la cucina è dedicata alle cotture a vapore e al gluten free, con attenzione alle inclinazioni vegetariane e salutiste di varie generazioni sensibili alla qualità dei prodotti utilizzati, alla scelta degli ingredienti, alla drastica riduzione di grassi e condimenti.
La trasversalità delle proposte elaborate dallo chef ercolanense Giovanni Gentile Ercolano, formatosi alla grande scuola di Vico Equense, infatti accontenta gli “anta” con i sapori classici della gastronomia partenopea, estrinsecati con il piatto “Napoli – Pechino A/R” che Ciro Cacciola definisce “trio eclettico di ravioli al vapore, un sorprendente volo gastronomico che racchiude i tesori della cucina propria del Golfo di Napoli, tre sughi imponenti chiamati a rivelare tre magnifiche presenze, tra colatura di alici, spuma di ricotta e fonduta di parmigiano”: protagonisti della pietanza, tre “veraci” bandiere del “good food” partenopeo, ovvero il ragù, la genovese e la puttanesca, racchiusi però in sottilissime sfoglie di riso che coniugano amabilmente l’arte culinaria della terra di “o Sole mio” con il fascino cerimoniale del Sol Levante e piacciono a giovani e giovanissimi. Una citazione a parte merita la Cantina di vini esclusivamente campani – tra cui alcune perle bio – risultato di una lunga indagine sul territorio che ha portato a selezionare importanti etichette di rossi, rosati, bianchi e bollicine regionali, illustrate con competenza dal Maitre Luisa Rosolia: non mancano poi, alcuni “ vezzi d’autore”, piccole raffinatezze come una scelta esclusiva di passiti pregiati e di rosoli della casa, da gustare su zollette di zucchero ad hoc (è il “liquore masticabile” Wapo), il caffè preparato solo con il metodo della cuccuma Napoletana, con uno specialissimo blend Kimbo, le bottigline della sulfurea Acqua di Telese che si affiancano all’acqua purificata offerta gratuitamente al pubblico.
Ad accogliere gli ospiti, alcuni esponenti della cordata di titolari fra cui l’ideatore del progetto alimentare Mario Rubino, imprenditore con la passione del food & beverage, la moglie Paola Gravina esperta ricercatrice di materie prime di alta qualità e prodotti a km.zero, il creativo Ciro Cacciola responsabile anche delle Relazioni esterne del nuovo ristorante gourmet: Wapo Natural Food (Info & Prenotazioni: 081 229 2261) offre solo piatti naturalmente “gluten free”, senza interventi industriali o chimici, preferibilmente cotti al vapore. Ed è proprio quest’elemento, il vapore, che domina la scena, sbuffando dalle condutture trasparenti di due enormi vaporiere, deformando lo spazio, sfumando i contorni degli oggetti, esaltando le essenze del cedro e sparendo fra le onde lignee fonoassorbenti che sovrastano i soffitti, doghe sagomate a mano una ad una, disegnate per contrastare la riflessione delle onde sonore e consentire conversazioni in intimità ai tavoli, in tutto relax, senza l’inconveniente acustico del brusio di sottofondo e del riverbero di suoni e voci.
Un’esperienza sensoriale ad ampio profilo, quindi, è quella che Wapo Natural Food propone attraverso 15 piatti (di cui 3 vegetariani) e 5 dessert, tutti assolutamente senza glutine, denominati in maniera fantasiosa e ironica (da cui traspare la napoletanità dei proprietari), come il Baccaquà, il Donna Summer, il TonnOnnoT, il Wapollo, il Giardino dei Tartari, il Ton’ Vitellé, l’Emisfero W, il Bigramma di Napoli, per raggiungere l’apoteosi con il suddetto trittico di won ton in salsa napoletana.
“Wapo offre ai suoi ospiti una entrée a sorpresa, ogni giorno diversa – sottolinea Paola Gravina Rubino – e il “Coperto” prevede diverse forme di pane al vapore (con farine di soia, piselli e sorbo), focaccia di riso e pomodorini, grissini integrali e oli dop: usiamo 7 diversi tipi di sale e 18 tipi di pepe – a disposizione non solo della brigata in cucina, ma anche degli stessi ospiti su richiesta – che declinano la “filosofia” di Wapo, basata sulla ricerca e l’attenzione per gli ingredienti, come dimostra la possibilità di predisporre, su prenotazione, anche piatti vegani”.
Anche il resident chef Giovanni Gentile evidenzia l’essenza del ristorante, racchiusa nel nome Wapo “che fa pensare immediatamente alla tecnica della cottura al… “wapore” ma anche al concetto di “Wellness”, perché la nostra cucina cerca di evitare i grassi, i metodi di preparazione e di cottura che possano appesantire o minare la salute dei nostri ospiti: cucinare per me è come essere alla continua ricerca del sale della vita, poiché la chimica degli alimenti può essere pura magia. E, da quando sono ai fornelli di Wapo, 100% natural food, mi sento un cuoco eticamente migliore: siamo aperti a pranzo e cena, da martedì a domenica, (chiusi il lunedì) secondo gli orari aggiornati sul sito www.waponaturalfood.it e nelle relative pagine ufficiali di Facebook e TripAdvisor, per garantire ai nostri clienti piatti molto saporiti, unici e, ci auguriamo, capaci di soddisfare anche i palati gourmet”.


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