3 novembre 2004 – Il pianeta di Laura Caico: la grande cucina napoletana al Gala del cerino.
Un week end all’insegna del gusto. Il cinquantennale della Delegazione di Napoli dell’Accademia Italiana della Cucina ha condotto un rilevante numero di ospiti italiani e stranieri, provenienti da tutte le parti d’Europa e dagli Stati Uniti a Napoli per approfondirne le caratteristiche architettoniche, artistiche e gastronomiche: guidati dal presidente Leonardo Bianchi e dalla Segretaria e Consigliera Myriam Cimino Fonti, gli Accademici hanno assistito a spettacoli di danza classica con il Balletto del Teatro San Carlo e partecipato all’attribuzione dei Premi biennali “Jeanne Carola”, consistente nella riproduzione della Padella Pompeiana, “Nello Oliviero” consistente nella riproduzione del Mestolo Ercolanense destinato al miglior cuoco emergente della provincia di Napoli e vinto da Antonella del Gaizo di “Napoli mia” e “Neapolitan Food Award” consistente in una targa bronzea per il ristorante all’estero che porta in alto il nome di Napoli, vinto da “Paolos’Idea – La Ciabatta” di Bruxelles. Altro incontro ad alto livello è avvenuto con i lavori del Convegno “La Grande Cucina Napoletana” svoltosi nei saloni di Villa Pignatelli, dove autentica ammirazione hanno destato anche le “Tavole Imbandite” apparecchiate con stoviglie d’epoca, tovaglie di pizzo del ‘700 intessuto a mano, porcellane tedesche, francesi e napoletane della Real Casa di Capodimonte. Durante i lavori – presieduti dal brillante presidente nazionale dell’Accademia italiana della Cucina, nonchè presidente dell’Acadèmie Internazionale de la Gastronomie, Pino dell’Osso e coordinati da Mario De Simone, Santa Di Salvo, Antonio Fiore e Leonardo Bianchi – si sono susseguiti gli interventi di illustri conversatori come Renato De Falco, Gioacchino Lanza Tomasi, Petronio Petrone, Franco Santasilia, Diego Forquet, Giambattista Carignani, Vittorio Accardi, Vincenzo Del Genio, Giancarlo Alisio, Angela Carola, su temi come la storia dei Timballi e dei sartù, le vicende dei Monzù napoletani, i vini campani dagli antichi Romani ai nuovi Irpini, i sontuosi pranzi a Palazzo Ruffo di Bagnara, i palazzi e le architetture dei banchetti napoletani, le porcellane nelle grandi tavole da Carlo III a Giustiniani: argomenti di sicura presa discorsiva e stimolante profilo tecnico che hanno destato vivo interesse nell’uditorio altamente specializzato dei gastronomi. Il week end napoletano si è chiuso con un evento di notevole eleganza, il Gala del Cerino in onore del presidente nazionale Pino dell’Osso, svoltosi nelle sale del Grand Hotel Parker’s: la cena predisposta da Baciot – chef del ristorante “George” del medesimo hotel e fresco vincitore della prima edizione del Premio “Jeanne Carola”promulgato dalla Delegazione di Napoli per il miglior cuoco professionista della provincia di Napoli – è stata apprezzata in ogni suo risvolto. Previsti dal menu, un Ristretto al Marsala, seguito dall’ormai famoso “Cerino”, scenograficamente introdotto a luci spente, che ha richiesto lunghe lavorazioni per la laboriosità insita nella preparazione. La ricetta – persa da tempo e ormai sconosciuta anche ai conoscitori della tradizione napoletana – ritrovata in un tomo d’epoca dopo lunghe ricerche, grazie alla perseveranza di Leonardo Bianchi, presenta un cuore di carne, funghi, besciamella, all’interno di un lunare involucro di pasta: segue un superbo arrosto alla papigliotta, con contorno di funghetti di patate e zucchine trifolate, che fa pronunciare parole di lode verso Baciot, gratificato da una medaglia-ricordo riservata agli chef più meritevoli e applaudito da tutti gli Accademici, per l’eccellenza del lavoro eseguito. Al dessert, appuntamento impegnativo con un’altra gloriosa ricetta riscoperta da Leonardo Bianchi nell’immenso patrimonio gastronomico partenopeo, la “Bomba Vesuviana” che – al pari del Cerino – presenta una sagoma curvilinea con la sommità fiammeggiante a simboleggiare il suggestivo Vesuvio, emblema della città: al termine della raffinata cena, accompagnati dall’avvocato Francesco Avallone proprietario del Parker’s, dai suoi figli Tani, Maria Ida, Maria Bice e Sissi amministratore delegato dell’hotel e dalla direttrice Alessandra Bragoli, gli invitati hanno visitato il Bidder bar e il ristorante “George”, godendo dell’incomparabile panorama del Golfo di Napoli. Laura Caico


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