DOMIMI’,GENIALE STILISTA NAPOLETANO
Il potere creativo della Moda. Ho assistito di recente a una sorprendente sfilata, in chiusura delle settimane dell’Alta Moda della capitale, che mi ha favorevolmente colpito: un giovane stilista napoletano Domenico Lotti ha presentato una collezione intrigante, col suo “sfizioso” marchio “Domimì”, preceduta da un’ avvincente e trasgressiva campagna pubblicitaria, imperniata su una donna-diavolo in atteggiamento felino, a guisa di pantera dalla chioma corvina, ovviamente fasciata di rosso sangue. Anche assistendo all’avvicendarsi dei modelli, si coglie questa sfumatura “grintosa” che la Donna Domimì non sfodera appieno ma si limita a far intuire fra le righe, come se fornisse un avvertimento sommesso allo spettatore, catturato dalle trasparenze, dai veli ondeggianti, dall’atmosfera dannunziana di un fascino tutto da scoprire, seguendo l’impercettibile traccia fornita dallo stilista, che ha scelto i saloni del Grand Hotel Sheraton Golf Parco de’ Medici di Roma per il suo debutto: trovatosi nell’impossibilità di realizzare il suo defilè più importante nella città natìa – per quella misteriosa condanna che Napoli porta su di sé ed evidenzia spesso, all’insorgere di iniziative di largo respiro – Domimì si è rifugiato nell’Urbe dove già da tempo possiede un atelier e dove oggi sta allestendo una sede ancor più prestigiosa. Peccato, un’altra occasione persa per Napoli, dove la burocrazia e la diffidenza imperano sovrane e impediscono il decollo vertiginoso che la terra di Partenope merita per le sue innumerevoli bellezze, per il patrimonio di arte, cultura, storia e talento che non cessa mai di sorprendere, per la voglia di comunicare che continua ad esprimere malgrado le difficoltà: così anche Domimì ha accantonato per il momento l’idea di esordire a Napoli e ha ideato un bellissimo happening con la scenografia e gli allestimenti del partenopeo Enzo Guarciello, le colonne sonore del Dj napoletano Gino Latino, le fotografie in scena di Claudio Porcarelli e Mauro Sostini, le luci di Brocker Show, le riprese video di Lucrezia Ferrari, le attrezzature video di Full Screen.
Nel suggestivo Grand Hotel Sheraton Golf Parco De’ Medici è affluito il bel mondo romano e napoletano con le presenze eccellenti del duca Guglielmo Giovannelli Marconi, figlio del celeberrimo e mondanissimo principe Giovanni, del Consigliere di Cassazione Agostino Cordova con la moglie Marisa e il figlio Costantino, del generale di corpo d’armata Sabato Palazzo già comandante Interregionale dei Carabinieri “Ogaden”, del generale Luigi Mamone della Guardia di Finanza, di Rosita Orza, autrice di “Angeli di Nassyria”, della duchessa Maria Consiglio Visco Marigliano Del Monte, di Umberto Masci, del giornalista Augusto Giordano, di Paolo Thwenshend con Marcella, del viceprefetto Fulvio Rocco, della stilista Livia di Verniere, del cantante Tony Santagata con la moglie Giovanna.
Domimì ha evocato per il 2006 l’immagine di un’estate giocosa e ironica, molto seducente e allusiva, con completi di rete ritorta e colorata, attraversata da voli di maliziose farfalle, vestiti di voile trasparenti, combinazioni-mare che lasciano intravedere emozionanti squarci di calibrata nudità, mentre l’occhio indiscreto dello spettatore rimane ammaliato da tanta “diabolica” creatività.
La sfilata procede veloce, senza tregua, con uscite che mozzano il respiro, sull’onda di un’eccezionale colonna sonora anni ’70 che inneggia all’estate, alla gioia di vivere, al trionfo della fantasia, alla dolcezza dell’Eterno Femminino, al potere sensuale della donna: colte qua e là delle “citazioni” hollywoodiane che vanno dalle trousse da sera con manico di perle “bon ton” alla Audrey Hepburn, ai completi rosa alla Doris Day, dalle tracolle bordate di lunghe frange, in stile pellerossa, sfoggiate da squaw metropolitane agli abiti aderenti alla Marilyn Monroe, dai cappelli da vamp con la tesa scintillante di fermagli Swarovski alla Zsa Zsa Gabor agli anelli-sole con perle rosa, dalle borse-gioiello da mare intessute di orchidee e strass alla Jane Mansfield ai tailleur pantalone da uomo alla Marlene Dietrich. La donna Domimì di giorno si nasconde dietro un piglio aggressivo ma di sera lascia affiorare la sua femminilità con gli abiti-sirena, ricchi di dettagli raffinati, dalle broderie tempestate di cristalli ai fiocchi di seta, dai ramages di pizzo ai ricami in jais che richiamano alla mente scene di film in cui si muovono flessuose le icone immortali dello chic Greta Garbo, Hedy Lamarr, Ava Gardner, Grace Kelly, Kim Novak.
Domimì affida il suo estro creativo a quest’immagine di donna irresistibile, dalla classe innegabile, che suscita molti desideri in platea, applauditissima a più riprese sulla passerella: Domimì esce sulla scena, affiancato dall’amica di sempre, l’avvocato Piera Nicolini, sua consigliera e braccio destro, a godersi il meritato trionfo, tra due ali di spettatori entusiasti, che sottolineano i tanti meriti di questo giovane couturier di cui non è difficile pronosticare il clamoroso futuro.
Laura Caico
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